https://www.imdb.com/title/tt4607112/
“Tin Star” si presenta come un crime sul tema dell’apparenza e della doppiezza, ma avvicinandosi al finale della prima stagione è chiaro che si tratta soprattutto di un dramma che propugna una visione precisa. Perchè qui il destino di ogni persona è plasmato inevitabilmente dal Male che gli si para davanti. Ne conseguono le domande che sostanziano la serie: come agire di fronte alla malvagità? c’è davvero un margine di discrezionalità? come si cambia?
Gli episodi della seconda stagione sono strutturati più liberamente rispetto a quelli della prima, seguono il respiro della storia, ad esempio un paio sono temporalmente complementari, un altro, una resa dei conti familiare, si svolge praticamente in un tinello. Insomma Rowan Joffè, autore e figlio del regista Roland, conosce il mestiere.
Tim Roth gigioneggia nel suo personaggio ma non lo definirei protagonista, è semmai il motore della storia. Non posso non menzionare la bellissima prova di Abigail Lawrie, la sua dolce, fragile, tormentata Anna è l’eroina della prima stagione. E poi John Lynch, vera colonna della seconda stagione.
Ultima nota riguarda il titolo. Considerato ruolo, valore della Legge (e fiducia in essa) rappresentati, “Tin Star” suona amaramente sarcastico.
Terza e ultima stagione nel 2020.