TivùSat

Il 31 luglio, si accenderà la prima piattaforma satellitare gratuita e completamente italiana. Il suo nome è TivùSat.
a piattaforma, ideata e progettata da Tivù, società partecipata in ugual misura da Rai e Mediaset e solo parzialmente da Telecom Italia Media, avrà il compito di coprire tutto il territorio italiano replicando e ampliando l’offerta del digitale terrestre. A seguire le risposte alle domande più frequenti su questa nuova tecnologia.

  • Che cos’è TivùSat?
    TivùSat è la piattaforma digitale satellitare gratuita italiana realizzata da Tivù s.r.l. (Rai 48,25%, Mediaset 48,25% e Telecom Italia Media 3,5%). TivùSat nasce come piattaforma complementare a quella del digitale terrestre, in quanto in grado di raggiungere le aree del territorio da questo non coperte. TivùSat permetterà, grazie alle peculiarità del segnale satellitare, di portare al 100% del territorio nazionale la copertura dei segnali televisivi digitali gratuiti. TivùSat trasmette dai satelliti Hot Bird della flotta Eutelsat (13° Est).

Ad esempio:

http://it.wikipedia.org/wiki/Tivù_Sat

http://squeezermag.wordpress.com/2009/07/22/tivu-sat-cosa-e-cosa-si-vede-costi-decoder-ricezione-impianto-e-tutte-le-informazioni-sulla-piattaforma-digitale-satellitare-italiana/

disdetto sky, prenderò tvsat, dove forse già da domani ci sarà Raisat cinema!

Scusate “l’ignorantità” ma per vedere questa piattaforma serve il segnale con la parabolica oppure sarà lo stesso sistema del digitale terrestre?

parabola satellitare + decoder con smart card in vendita da domani

Ma è ufficiale che RaisatCinema sarà su TivùSat? e se così, sarà un canale gratuito?

sai già i prezzi del decoder e card?
è un decoder particolare o va bene anche quello di sky?

E’ un decoder particolare (penso, dico PENSO sia tipo una codifica Irdeto come era Stream)…lo trovi sotto i 100€. Se vuoi mantenere anche Sky devi avere due decoder. W l’Italia.

Mi rispondo (quasi) da solo…non viene citato infatti Raisat CINEMA:

Rai Sat scende da Sky e sale sul satellite di casa. A caro prezzo

La Rai decide di rifiutare un’offerta Sky di 50 milioni l’anno, e introiti pubblicitari per 7, per regalare i canali Rai Sat (Extra, Premium, Cinema, Smash Girls e Yo Yo) ad una piattaforma satellitare “fatta in casa”, controllata in condominio con i concorrenti di Mediaset. Così un osservatore malizioso e non particolarmente “Rai-friendly” potrebbe riassumere la vicenda che ha visto uscire Rai Sat dalla piattaforma Sky ed entrare contestualmente sul mercato televisivo la piattaforma satellitare Tivù Sat, con 22 canali: Raiuno, Raidue, Raitre, Canale 5, Retequattro, Italia 1, La7, le nuove reti digitali oggi non disponibili sul satellite (come Rai4, Rai Gulp, Iris, Rai Sport Piu’, Rai Storia), tv internazionali come Euronews, France 24, Bbc World News, e, dulcis in fundo, i canali Rai Sat, che saranno anche disponibili sul digitale.

Un osservatore meno malizioso, che prestasse fiducia e ascolto alle rassicurazioni di Viale Mazzini, dovrebbe invece prendere atto di una curiosa coincidenza. La Rai dice infatti che Tivù Sat serve a soddisfare il pubblico (nel senso del “cliente” del servizio pubblico) non raggiungibile dal digitale attraverso una piattaforma satellitare gratuita e aperta ad altri editori televisivi. La Rai, dunque, si sarebbe trascinata dietro in questa “impresa di servizio” Mediaset e Telecom (che partecipa per il 4% a Tivù s.r.l, con il restante 96% suddiviso in parti uguali tra Viale Mazzini e Biscione). Solo una coincidenza temporale tra un’offerta commercialmente insoddisfacente (quella di Sky per Rai Sat) e il varo della piattaforma di Tivù Sat avrebbe gettato qualche ombra su di un’operazione dettata da altri e più “nobili” fini. D’altra parte, la Rai (come anche Mediaset) dichiara di non volere lanciare alcuna guerra sul satellite e di volere semmai sfidare Murdoch rafforzando la propria offerta sul digitale.

Se però questo fosse del tutto vero, non si spiegherebbero i rumors (e le scelte concrete, come la disdetta dello standard di criptaggio NDS, necessario per il passaggio dai decoder della corazzata di Murdoch) che sembrano preludere all’uscita da Sky anche di Rai 1, Rai 2 e Rai 3. Una scelta, quest’ultima, che risponderebbe legittimamente alla logica di privare di una risorsa un concorrente, se non contraddicesse gli obblighi del concessionario pubblico, tenuto dal contratto di servizio tra Rai e Ministero delle Comunicazioni ad operare su tutte le piattaforme disponibili, in una logica “must-offer” (“tutto a tutti”).

E’ assai difficile difendere giuridicamente la concentrazione su di una sola piattaforma satellitare controllata (Tivù Sat) delle trasmissioni di servizio pubblico, visto che i 4,8 milioni di abbonati Sky e i quasi 2 milioni che usufruiscono della trasmissione satellitare non criptata sono anche abbonati Rai. Ma pare impossibile giustificare economicamente una scelta che priverebbe la Rai dei 5 punti di share che oggi transitano dai decoder Sky, e che solo in parte defluirebbero dalla piattaforma di Murdoch a piattaforme analogiche, digitali e satellitari alternative. Se, come risulta dai dati Auditel, la Rai ha perso nell’ultimo anno (giugno 2008-giugno 2009) 5 punti di share, e un punto di share vale mediamente 30 milioni di euro, non sembrerebbe esserci spazio per operazioni commercialmente spericolate sul fronte Sky, visto che lo stesso Direttore Generale Masi ha stimato “una perdita tendenziale di 150 milioni a fine anno rispetto al 2008”. La prudenza non dovrebbe valere solo rispetto alla “partita” Rai 1, Rai 2 e Rai 3, ma avrebbe forse dovuto ispirare anche le scelte di Viale Mazzini su Rai Sat, che fino ad oggi incassava su Sky oltre 60 milioni di euro e ne faceva 20 di utili. E che oggi non si capisce da chi e come dovrebbe incassare i 30-40 milioni di euro necessari alla sua sopravvivenza.

Tra gli investimenti per lo switch-over e il calo degli introiti pubblicitari, la scelta di investire su di una piattaforma satellitare non sembrano neppure giustificati dall’obiettivo “di servizio” dichiarato: raggiungere col satellite gli italiani non raggiungibili con il digitale. In realtà, il grosso della programmazione Rai (quella non criptata per questioni di diritti di trasmissione) è già accessibile via satellite con dispositivi free-to-air. La differenza è che con il decoder Tivù Sat dovrebbero essere visibili i programmi per cui la Rai non dispone dei diritti di trasmissione all’estero. Mettere su, gestire e alimentare per questa sola ragione un’intera piattaforma satellitare è una scelta discutibile; mentre non è discutibile che, per la stessa ragione, sarebbe del tutto ingiustificato privare dei canali generalisti Rai la piattaforma Sky e quindi gli abbonanti che, nelle zone non raggiunte dal digitale, hanno fatto in passato questa scelta anche, se non soprattutto, per captare un segnale Rai altrimenti inesistente.

Lasciamo da parte gli scenari futuribili o futuri di “guerra totale”, che nessuno degli interessati conferma, ma neppure smentisce. Tornando all’unico dato certo, cioè alla decisione di Viale Mazzini di ritirare Rai Sat da Sky e di perderci, economicamente, alla grande (senza che alcun “obbligo di servizio” giustificasse una scelta in perdita), possiamo dire che la linea scelta non sembra rispondere ai principi di buon governo di una azienda pubblica? Il vice direttore della Rai, Leone, ha ieri ammesso che nella trattativa con Sky è stata anche infilata la questione del pagamento dei canali in chiaro (Rai 1, Rai 2 e Rai 3) e che su quel punto, alla fine, è saltata la possibilità di accordo. Pochi giorni prima aveva sostenuto il contrario, cioè che le reti generaliste non erano sul tavolo della trattativa. L’impressione è che Rai Sat sia stata sacrificata in nome di un “principio” assolutamente discutibile e contrario agli obblighi della concessionaria pubblica. Si spiega quindi la prudenza del Cda, che ha chiesto a Masi un piano per Rai Sat e non ha voluto coprirne con un voto di presa d’atto la scelta di rottura con Sky e le sue ormai evidenti motivazioni.

La card per adesso sarà venduta esclusivamente assieme al decoder, prossimamente da sola.

Sul decoder di Sky non funziona perchè Sky costringe l’utilizzo di un decoder che accetta solo la codifica di Sky, è infatti definito “chiuso”.

Il decoder di Tvsat è un decoder “aperto”: può facilmente convivere con quello di Sky nella stessa parabola. Il kit è in vendita da oggi quindi i prezzi e i modelli si capiranno solo nella giornata odierna. Sarà interessante inoltre verificare se la smart card può funzionare senza problemi anche sui dismessi decoder di Tele +, che tanti in casa hanno ancora (sono validissimi) che Sky invitava a mettere nel pattume.

Nota importante: i canali raisat su questa piattaforma trasmetteranno con una qualità audio video molto buona: Sky infatti li aveva relegati su un trasponder pienissimo ed erano costretti ad un’alta compressione.

Il problema maggiore è che la Rai ha fatto male i conti e, ad oggi, i Decoder disponibili, rispetto alle richieste sono pochissimi.
Non hanno pensato che tutte le zone non raggiunte dal digitale terrestre avrebbero fatto mabassa di decoder+scheda…ergo: forse qualcosa spunterà fuori a metà settimana e sarà uno Humax Combo9000.

Ma è stata confermata la rinascita di RAISAT CINEMA su pacchetto TivùSat? io non ho ancora trovato nessuna conferma ne sul sito ufficiale ne, tantomeno, sui vari forum specializzati…

Dovrebbe esserci. Ad esempio (da un forum):
Frequenze e criptaggio dei canali Tivù Sat [ultimo aggiornamento]

Canali in parte in chiaro e in parte criptati:
Rai Uno (11766 verticale)
Rai Due (11766 verticale)
Rai Tre (11766 verticale)
Canale 5 (11919 verticale)
Italia 1 (11919 verticale)
Rete 4 (11919 verticale)

Canali sempre in chiaro:
Rai Sport Più (11804 verticale)
Rai Storia (11804 verticale)
Rai News 24 (11804 verticale)
Rai Gulp (11804 verticale)
Rai Nettuno Sat Uno (11804 verticale)
Sat 2000 (11804 verticale)
Rai Edu 1 (11766 verticale)
Rai Med (11766 verticale)
K2 (12322 orizzontale)

Canali sempre criptati:
Rai 4 (10992 verticale)
RaiSat Cinema (10992 verticale)
RaiSat Premium (11804 verticale)
RaiSat Extra (11766 verticale)
RaiSat Yoyo (11766 verticale)
La7 (11541 verticale)

Nota: la smart card Tivù Sat è necessaria solo per i programmi criptati.

Naturalmente è poivisibile in Sardegna sul digitale, unica regione ad aver attuato lo switch off

Grazie Marco, sempre preciso. Ma non doveva esserci anche Iris?

Comunque, per la cronaca, ho ordinato il decoder in quanto qui in città ovviamente nessuno sa nulla. Nel caso vi faccio sapere.

Eccoli:

> IRIS (11919 verticale 27500 2/3)
> Boing (11919 verticale 27500 2/3)

http://www.nntp.it/hobby-satellite-tv-digitale/2016462-frequenze-e-criptaggio-dei-canali-tiv-sat.html

Aggiornamento prezzi: il decoder (HUMAX COMBO 9000) dovrebbe rimanere sul prezzo attuale, 149€, + 10€ di scheda Tivùsat.
Sostanzialmente (ma magari nelle grandi distribuzioni costerà meno) dovrebbe aggirarsi quindi sui 159€.

Ma come siam messi con 'sta tivusat? in questi giorni Zavoli ha chiesto ai vertici Rai di riaprire il tavolo delle trattative con Sky…
boh, non ci capisco nulla.

Col cazzo. Ho appena acquistato decoder e scheda…a meno che Zavoli non mi voglia risarcire.

Ah, quindi è già tutto in commercio?
mah, vedi che non ci ho capito proprio una mazza…

Si, io l’ho preso in anteprima tramite prenotazione, ma dal 13 agosto dovrebbe essere disponibile nei Mediaworld e altri negozi specializzati…

succede che merdock ha preso una bella bastonata nei denti e stanno fioccando le disdette: è dunque andato a frignare dagli antiberlusconiani insinuando una manovra per favorire tv sat e la pay tv del biscione, e così sono iniziate le pressioni per riaprire le trattative con sky, anche a costo di svendere il prodotto rai allo squalo.

[LEFT]Attivato TivùSat questa mattina: Raisat Cinema, qualitativamente, è simile a quando era su Sky…stava trasmettendo “la prima notte di quiete”.
Rai4 e Iris si vedono onestamente, forse un pò pixellosi, ma ho avuto modo solo di vedere tutto in zapping per pochi minuti. Domani mattina aggiorno.
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