Tobia al caffè (2000) - La vita è una metafora

Tobia al caffè non è mica un gelato, tipo la granita al caffè o la viennetta al (gusto) capuccino quindi non provatevi ad ordinarlo al bancone se non volete essere internati per direttissima :-p

No! è proprio un film, anzi è una commedia fantasista, poetizzante più che poetica nella sua atmosfera floreale; priva di centro, non manca di finezza nei particolari dove la realtà fa irruzione in un luogo apparentemente fuori del tempo e dello spazio, afferma le sue esigenze e cambia la vita dei protagonisti senza venire meno, però, a principi di coerenza stilistica e di attenzione a tratti in bilico tra la vita, l’immaginazione, il sogno, la parossistica realizzazione di sè e…STOP MA CHE ACCIDENTI STO SCRIVENDO!:smiley:

regia (minimalista) di Gianfranco Mingozzi su sceneggiatura di Marco Lodoli :lobster:

trama: Tobia è un bimbo viziato, idolo di una comunità di vecchi signori che si ritrovano nel Caffè Quattro Palme. Non va a scuola, ma nel locale impara tutto. Dopo la morte dei genitori, gli farà da padre uno dei camerieri denominato chissà perchè Giuseppe, un uomo senza famiglia ma con il grande desiderio di trovarla. Nel Caffè la realtà di tutti i giorni sembra essere lontana anni luce. Per fortuna che il locale viene frequentato da Annetta, una ragazza dai grandi occhi ingenui e appassionati :rolleyes: