Totò e Carolina (Mario Monicelli, 1955)

Totò e Carolina
Anno 1953
Durata 85
Origine ITALIA
Colore B/N
Genere COMMEDIA
Produzione ROSA FILM
Distribuzione VARIETY FILM (1955) - CAPITOL INTERNATIONAL VIDEO, RICORDI VIDEO, VIVIVIDEO
Regia
Mario Monicelli
Attori
Totò Agente P.S. Antonio Caccavallo
Anna Maria Ferrero Carolina De Vico
Gianni Cavalieri Veneziano
Maurizio Arena Mario, il ladro
Arnoldo Foà Commissario
Fanny Landini Prostituta
Mario Castellani Goffredo Barozzoli
(antoniodecurtis.com) E’ uno dei film più censurati della storia del cinema italiano , nella versione che venne poi distribuita pare che fossero avvenuti 31 tagli e 23 battute modificate . Girato tra l’ottobre del '53 e il gennaio del '54 una volta montato venne presentato alla commissione di censura , pare che proprio il ministro degli Interni , Mario Scelba , si sentì scosso da tale pellicola . La commissione censoria ravvisa nel film oltraggio al pudore , alla morale , alla religione , alle forze armate e chiede decine di tagli…

http://www.antoniodecurtis.com/carolina.htm

Soggetto di Ennio Flaiano, sceneggiatura del regista e di Age/Scarpelli, aiuto regia Gillo Pontecorvo.

Al solito molto bella Anna Maria Ferrero. Incredibile la vicenda legata alla censura.

Venerdì 21 settembre alle 16:45, Rete 4

Una notizia eccezionale!(almeno per me)
Dal 14 Febbraio 2008 uscirà finalmente edita dalla Filmauro la tanto sospirata versione restaurata e con l’aggiunta di alcune scene tagliate di questo super censurato film con Totò
http://www.terminalvideo.it/tvweb/applications/dettaglio.aspx?ART_Id=270949
:-p :-o :peace: :fantasma: :smile: :joy:

finalmente !!!

Uscito il dvd ,con (non si sa quante) scene censurate all’epoca.

Dolcissimo, incantevole, splendido film…:oops:

E’ uscito con il numero 4 nella serie allegata al Corriere della sera al prezzo di 9,99, ricordo che almeno online la versione di cui si parlava sopra edita dalla Filmauro (identica a questa, a parte la cover)) è già fuori catalogo.

Ottimo film e superlativo Totò peccato il linciaggio della censura democristiana di tale Scicliluna Sorge(che nome) per conto del ministro dell’interno Scelba che vedeva ridicolizzate le forze dell’ordine dal "buffone"Totò

La censura dell’epoca si accanì come non mai sulla pellicola, ritardandone l’uscita e stravolgendone alcune parti. La prostituzione, il suicidio e la gravidanza fuori dal matrimonio sono solo alcuni dei temi trattati da un Monicelli sempre più proiettato verso il dramma.

Sceneggiano Monicelli,Rodolfo Sonego ed il duo Age & Scarpelli su soggetto di Ennio Flaiano.

Musiche di Angelo Francesco Lavagnino

L’aiuto regista è un giovane Gillo Pontecorvo

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Delle grane di censura di Totò e Carolina a me non fu detto niente. Devo averne letto sul giornale. Devo dire francamente che, vedendo la pellicola quella mattina d’estate, avevo avuto l’impressione che Monicelli avesse calcato la mano e ci fosse andato giù un po’ troppo pesante, con questo prete di campagna un po’ morboso e quasi omosessuale. Per quanto l’interprete del prete fosse un attore veneto, Gianni Cavalieri -che sarebbe morto pochi anni dopo- io non lo conoscevo ancora. Il prete che avevamo immaginato noi era semplicemente un po’ vigliacchetto, uno che cercava di cavarsela senza impegnarsi troppo. C’era una scena totalmente scritta da me e ambientata nella misera casa di Caccavallo, una scena di cui non c’è più traccia nel film, né dentro ai materiali che avete sin qui rinvenuto. Una preghiera di Totò che, un po’ incazzato col Padreterno, gli si rivolgeva pressappoco così: “Oh, mio Signore, guarda che un vero signore non si comporta con le donne in questo modo…” Un’altra parte del copione che è andata perduta era quella inventata da Flaiano e sviluppata da me: Caccavallo che da secondino sboccia all’arte, grazie all’incontro in carcere con lo scultore. Nel film è finito anche molto dialetto veneto e sicuramente ce l’ho messo io. Ero stato il primo dei veneti a calare a Roma: gli altri, Parise e Brass, non erano ancora arrivati. Mi piaceva molto giocare con il veneto dei miei vecchi racconti partigiani. Dalle carte della censura si capisce bene che ciò che si ritiene venga minacciato dal film è la dignità della polizia. Scelba aveva elevato il livello di scontro frontale con la sinistra: per questo camionette e gipponi erano intoccabili.

Rodolfo Sonego intervistato da Tatti Sanguineti, 25.04.2000

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