Tottoi (Nekomataya, 1992)

Su imbeccata di @MentalTrotter mi sono guardato ieri sera questo affascinante anime ambientato in Sardegna, tratto dall’omonimo romanzo di Gianni Padoan.
La cosa che subito stupisce del film è la cura e l’attenzione maniacale dedicata a ricostruire in modo filologicamente corretto le usanze e le tradizioni sarde (costumi e cibi tradizionali, feste paesane, il fatto che in paese tutti sappiano tutto di tutti…) ed anche la perizia nel ricostruire le location realmente esistenti… Basti dire che ho riconosciuto la Grotta del Bue Marino, dove sono stato proprio l’estate scorsa, prima che venisse nominata, senza neppure sapere che la storia si svolgesse proprio lì!

Si tratta di una favola a sfondo ecologista, l’amicizia che si crea tra un bambino figlio di immigrati appena rientrati in Sardegna (che scopre passo passo insieme allo spettatore le caratteristiche e le peculiarità della cultura sarda) ed un cucciolo di foca del mediterraneo, animale che da più di 10 anni si credeva ormai estinto in quella zona del mediterraneo; Tottoi infatti scopre fortunosamente che in un anfratto interno e poco frequentato della Grotta del Bue Marino (tale è il nome che veniva deto in passato alle suddette foche) una madre è venuta a nidificare ed ora sta allevando il suo cucciolo.
Ma bisognerà lottare contro chi, invece di cercare di preservare questa ricchezza di biodiversità, tenterà di catturare i due esemplari per sfruttarli per finalità turistiche.

Incredibile che un film così bello ed emotivamente impattante, ambientato in una delle zone più meravigliose del nostro paese, sia ancora rimasto inedito in Italia.

Ho trovato sul web un articolo che è un vero e proprio “J’accuse” nei confronti dell’atteggiamento della regione Sardegna, del comune di Dorgali e del piccolo villaggio costiero di Cala Gonone (in cui la pellicola è ambientata) per aver totalmente ignorato il cartone animato, per non essere stati capaci di rendersi conto di quale occasione promozionale (in Italia e nel mondo) poteva essere per quelle zone; una chiusura mentale inconcepibile, anche visto e considerato che quelle zone basano la loro economia solo ed esclusivamente sul turismo.

Solo nel 2012 (20 anni dopo l’uscita della pellicola) qualcosa si è mosso, non da parte delle istituzioni bensì dal basso. Un professore della scuola media di Dorgali ha coinvolto i suoi studenti in un progetto ambizioso ed accattivante, realizzando un doppiaggio del film in italiano e sardo.
Dopo una proiezione pubblica nella piazza del paese però a quanto pare anche questa iniziativa è stata abbandonata a se stessa, non vi è stato più alcun seguito, nessuna promozione, nessuna pubblicazione, niente di niente.

Forse che davvero la mentalità sarda è troppo cocciuta e chiusa? Appare evidente che non si riesce ad investire su prodotti culturali che possano valorizzare cultura e territorio.
Ed è un peccato, visto i tesori naturalistici (e storici) che si ritrovano sull’isola.

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ho provato a guardarlo e mi stava anche piacendo ma ho dovuto abbandonare la visione quando quel cretino di Tottoi contravvenendo alle raccomandazioni del sig. Spanu, va a dire a tutti i ragazzini delle fochine… a quel punto si capisce la piega che prenderà il film e proprio non ne volevo mezza

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Si, anche a me ha fatto incazzare!
Ma dagli una seconda possibilità, povero Tottoi!!! :stuck_out_tongue:

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