Trainspotting 2 (Ts: Trainspotting 2 - Danny Boyle, 2017)

Regia: Danny Boyle
Sceneggiatura: John Hodge, dal libro di Irvine Welsh
Cast:
Ewan McGregor - Mark Renton
Robert Carlyle - Francis “Franco” Begbie
Johnny Lee Miller - Sick boy
Ewen Bremner - Spud
Kelly Macdonald - Diane
Irvine Welsh - Mikey Forrester

È uscito il trailer!

//youtu.be/TJ5YufROL30

Come già detto, la sensazione del sequel/reboot ecc… c’è, purtroppo. Ma… vaffanculo! È Trainspotting! Il fatto che ci sia la squadra al completo (letteralmente! Ci sono proprio tutti!) mi tranquillizza tantissimo. È ovvio che non sarà all’altezza del primo, è sempre così quando si fa il seguito di un cult. Ciò non toglie che possa venire fuori un filmone (vedi Il padrino, Aliens, Terminator 2…)! Non sono il tipo che si esalta come sti nerd che come vedono una spada laser di guerre stellari o il ventiquattresimo trailer di 30 secondi dell’ultimo film di supereroi fanno un macello nei pantaloni. Non lo sopporto, ma… sarei un bugiardo a dire che non mi ha entusiasmato. Non voglio crearmi chissà quali aspettative perché rischio di non godermelo. Spero tantissimo, però, che la colonna sonora sia fantastica! Ammetto che quando ho visto il trailer e è partita born sleepy degli underworld ho sorriso come uno scemo! E quando dice: “Choose life, choose facebook, twitter, instagram…” ho fatto NO VABBÈ DÀI!!! E la scenetta finale m’ha fatto sorridere ancora, stavolta come uno stronzo! Certo, sono le classiche strizzatine d’occhio, lo so, quello che oggi si chiama fan service. Se ne vede a tonnellate oggi ogni volta che esce un qualcosa che si rifà al passato. L’importante è che sia ben implementato e non messo lì tanto per, solo per la moda del seguito del cult anni 80/90. Quindi vedremo. Per adesso lo aspetto veramente tanto, cazzo! Primo spettacolo del primo giorno!

Dimenticavo! Un appello a colui che sarà il direttore del doppiaggio: USATE GLI STESSI DOPPIATORI!!!

Senza tanti giri di parole, il trailer mi ha entusiasmato. Il budget è sicuramente superiore, la fotografia è più curata e sofisticata, ma lo “spirito” di vent’anni fa c’è tutto. Un appuntamento imperdibile in sala per tutti coloro che amano il primo film. E McGregor ha ritrovato l’inconfondibile “lampo” dello sguardo di Renton…
P.S. Concordo sul doppiaggio: Christian Iansante, Pasquale Anselmo, Fabio Boccanera e Giorgia Lepore sono tutti ancora…in servizio. La Sony ltalia li richiami, grazie.

Anche in italiano:

//youtu.be/TzEMYHTKGDU

23 febbraio è la data dell’uscita italiana.

Boccanera, Iansante e Anselmo nel trailer ci sono. Se poi saranno effettivamente usati nel film, allora la Sony avrà fatto le cose ammodo. 23 febbraio? Molto bene…

Andrò a vederlo domani. Intanto confermo che tutti gli interpreti principali hanno gli stessi doppiatori di 20 anni fa! Ben fatta davvero…

Fiondato il primo giorno, tornato da poco. Ho ancora le musiche e le immagini che mi rimbalzano in testa. Ovviamente, come sempre, è presto per un giudizio obiettivo, lo andrò sicuramente a rivedere e vedrò se cambio idea. Comunque…

È ovvio che non sarebbe stato come il primo, ma non sono di certo andato al cinema convinto che il miracolo si sarebbe ripetuto.
Dunque. Il film è un sequel, quindi, nonostante fosse rassicurante per me il fatto che si ispirasse a PORNO (l’effettivo sequel), non posso nascondere di essere entrato in sala a chiappe strette, perché la paura di vedere un film che seguisse la moda dei remake/reboot di oggi che non fanno che scimmiottare l’originale e che strizzano l’occhio in continuazione al fan (soprattutto dopo aver visto il provino)… beh, era parecchia. Specialmente perché poi si trattava di un film a cui tengo veramente tanto e a cui sono legato moltissimo. E in effetti le citazioni sono molte. Forse anche troppe. Sì, sono belle, giuste, nostalgiche, malinconiche… ma dopo un po’ cominciavo a storcere leggermente il naso. Però poi… l’ho riaddrizzato. In pratica mi sono reso conto che… erano necessarie. Perché alla fine uno dei temi ricorrenti del film è la memoria, se vogliamo. Quindi rivedere le scene del primo inserite in questo nuovo, che sembrano come delle vecchie foto, ci sta. Vederli ritornare nei luoghi del primo, sentirli riparlare di quello che succedeva nel primo è… giusto. Perché comunque questi 20 anni sono passati veramente, sia per loro che per noi. È credibile, si vedono tutti nelle rughe degli attori (specie in quelle di Ewen Bremner!). E ripensandoci dopo, ho notato che la scena iniziale è una metafora perfetta: mark stavolta corre sul tapis roulant in palestra, prima correva a perdifiato per le strade come il ventenne che era.

Il film si ispira a porno e trainspotting. Ho letto che hanno preferito fare una sceneggiatura abbastanza originale, anziché adattare il libro. Personalmente non mi è dispiaciuto perché il film fila benissimo, non mi sono annoiato un attimo, non ho mai avuto l’istinto di guardare l’orologio. Solo dal punto di vista visivo, registico, fotografico ecc… è bellissimo. Solito Boyle: inquadrature sghembe, angolature “anarchiche” della macchina da presa, che a volte soffocano i personaggi nell’inquadratura, montaggio frenetico, inserti, freeze frame… Dico subito che le mie tre scene preferite, per adesso, quelle che mi sono rimaste più impresse, sono:

1. la scena nel cesso della discoteca con lo split screen e mark e begbie che riconoscono uno la voce dell’altro! Con quel filtro blu… ficata. Non smettevo di sorridere.
2. l’ombra di spud che rimane sul muro. Colpo di genio all’altezza della scena del primo con mark che sprofonda con la soggettiva di lui.
A proposito di Spud: è una delle cose più belle del film, secondo me: qui smette di essere una semplice macchietta e tira fuori la sua “voce”, il suo spessore, raccontando la sua vita e quella dei suoi amici, scrivendo praticamente Trainspotting di Welsh. Letteralmente. Tutto quello che scrive è preso paro paro dal libro.
3. la scena finale di mark che entra nella sua vecchia cameretta e mette lust for life di iggy pop (nel remix dei prodigy), ci balla su e parte il carrello all’indietro infinito e sempre più veloce che pare un treno.

E a proposito della colonna sonora. Anche qui non mi aspettavo certo un altro capolavoro come nel primo, ma almeno che fosse all’altezza. E lo è. Il remix dei prodigy di lust for life, la nuova versione di born slippy, silk dei wolf alice, dreaming dei Blondie… la devo risentire, però mi ricordo che quello che stavo ascoltando funzionava. È stato bello risentire deep blue day di Eno.

Vabbè, taglio, ci devo dormire sopra e lo devo rivedere assolutamente. M’è piaciuto molto, comunque. Senz’altro un bel film, pur con i suoi difettucci, magari. Mi ha lasciato una bella sensazione. Di sicuro non quella del solito sequel, grazie a dio!

Ah! Dimenticavo! Meno male i doppiatori… anche se però non vedo l’ora di vederlo in originale.

Visto alla sua uscita il 27 di gennaio scorso.
Abilmente realizzato, descrive alla perfezione questi ultimi 20 anni anche dal punto di vista sociale , leggasi emigrazione e crisi- emblematiche le ragazze slovacche che fanno le scozzesine all arrivo all aeroporto di Edimburgh , sembra ieri ma, cazzo, ne sono passato 20 e anche se tutto sembra cambiato, le vecchie abitudini rimangono e sono dure a morire. Curiosi i riesumamenti di un sacco di personaggi (V. Mickey Forrester) e piccoli Flashback.
Memorabile la scena dello scam di gruppo a cui prendono parte Mark e Sick Boy in lingua originale e’ spassosissima
Il percorso di vita dei personaggi porta Mark e Spud a leggeri miglioramenti, Sick boy a una stasy e “Franco” al tracollo più totale ma la cosa che piu’ ha urtato la mia sensibilita’ e’ stato il viaggio ed il percorso interiore di Mark.
Commoventi le musiche , commoventi alcune scene, toccante il finale.
Un Must, meno pazzo del primo ma comunque con qualche scene godibili e movimentate.

Intanto, un bentornato di cuore al BRITANNICO BMW!! Appena finito di vedere il film. In sostanza, quoto gli altri interventi: inevitabilmente non “folgorante” come il primo capitolo, e certo più pensato e “costruito”. Ma diretto e interpretato alla perfezione. Il migliore è probabilmente Carlyle, scatenato e delirante come vent’anni fa, mentre McGregor e Miller si distinguono anche per prestanza fisica. La MacDonald si limita a un cameo, peccato. Comunque Boyle ha ancora senso visivo e musicale, e centra la sua opera migliore da “28 giorni dopo”, cogliendo con gran sensibilità e intelligenza un soffuso senso di malinconia, davvero struggente. Imperdibile, quindi.

Rivisto e bene o male confermo: nonostante la puzza di sequel/reboot si senta, a me non ha dato fastidio. A mente fredda l’ho guardato con sguardo più oggettivo e… cazzo, è un proprio un bel film. A prescindere dal fatto che sia il seguito di trainspotting. Certo, non è perfetto e per alcuni può essere un problema quel riproporre molti dei momenti del primo film: rifare il monologo di “scegli la vita”, un’altra volta qualcuno che scappa con i soldi alla fine, mark che rifà la risatina alla macchina, la prima scena con spud girata tipo quella del colloquio di lavoro sotto anfetamina del primo film, begbie che, nel finale, viene arrestato mentre sbrocca ecc… insomma, le classiche “strizzate d’occhio al fan” a cui siamo ormai abituati.Io me lo sono goduto molto, alla fine. Anche la colonna sonora, che alla seconda visione, dopo averla ascoltata e riascoltata, sto apprezzando sempre di più. Alcune scene con la musica sono fortissime e non me le scordo fino a quando non esce il blu ray:-Dreaming dei Blondie nel montaggio alternato con Spud che lavora nel locale e combatte con i propri demoni dopo che ha smesso di farsi, l’ombra sul muro (mamma mia che bella quella scena!)
-il finale con lust for life nella versione dei prodigy, con lui che si piega all’indietro come nel primo film, solo che stavolta invece di cascare si mette a ballare! E la canzone parte a palla! Titoli di coda! Spettacolo!
-la scena con slow slippy degli underworld, quando vanno a portare i fiori a tommy, crescendo della musica e stacco su loro che si so fatti la pera, mentre Spud li guarda rannicchiato.
-Silk dei Wolf Alice alla fine, quando Spud porta il manoscritto a Gail e lei gli dice che ha in mente un titolo, e noi sappiamo già qual’è.
È ancora presto per dire che è uno dei miei preferiti dell’anno, forse col tempo l’entusiasmo scemerà, come mi succede spesso. Vedremo. Sono curioso di vedere come reggerà la prova del tempo. Se in là con gli anni magari se ne riparlerà un po’ o verrà abbastanza dimenticato.

Però è da vedere, pochi cazzi.

Nel frattempo c’è da sottolineare come, purtroppo, il film non abbia certo “scaldato” il pubblico italiano. L’incasso definitivo si assesterà intorno ai 2 milioni e mezzo di euro circa. Insomma, a parte cinefili e “nostalgici”, i quindicenni di oggi non sono certo accorsi a vedere il nuovo lavoro di Boyle. Gioventù canaglia e ignorante…

Vabbè, era ovvio che non avrebbe sbancato al botteghino. È un film diretto principalmente ai fan del primo che c’hanno 20 anni in più sul groppone. Che cazzo ne sanno di trainspotting i ragazzetti di oggi lobotomizzati che al cinema stanno sempre a guardare il telefonino? :mad::smiley:

Il film è girato molto bene, colonna sonora stupenda, ritmo, tensione, dialoghi a tratti geniali. Insomma, mi è piaciuto anche se non mi ha esaltato come il precedente.
I giovani nella fascia di età tra i 15 e i 30 non l’hanno considerato molto, purtroppo. Il giudizio di Zardoz e tony brando sulla suddetta categoria è molto severo, ma abbastanza condivisibile. Il sano ribellismo, l’insofferenza nei confronti di qualsiasi tipo di Potere, il sogno di cambiare il mondo, ecco cosa animava il pubblico del film di Boyle vent’anni fa. Gente come me, cresciuta a Clash, Ramones e Dead Kennedys. Oggi i film si guardano nello schermo dello smartphone e tuttalpiù si sogna di fondare una startup. Scusate la divagazione.

Tranquillo, ci sta. È così, purtroppo.

Che cazzo è una startup?:shock:

Buon per te se non sai cosa sia una startup. Significa che non sei ancora stato infettato dalla sub-cultura postmoderna che idolatra la rete e il capitalismo “cognitivo” (presentato come “buono” e fonte di progresso sociale). Con pochi soldi si può avviare un’impresa innovativa, in genere le startup sviluppano app per gli smartphone o progettano gadget inutili da costruire grazie alle stampanti 3D. Tanto per essere chiari, aprire un ristorante o rilevare una carrozzeria non significa fondare una startup.

È un tema molto attuale che avrebbe meritato un paio di battute nell’ultimo Trainspotting. Immagino la sottile perfidia con la quale Boyle e Hodge avrebbero sbeffeggiato questi giovani nerd laureati che non hanno mai letto un libro non previsto dal piano di studi né visto un film fuori dagli schemi, sempre ossequiosi nei confronti dell’autorità (genitori, professori, polizia, giudici), imbevuti del mito del mercato “dove i migliori emergono”, ambiziosi “imprenditori di se stessi”, sprezzanti nei confronti dei poveri che non hanno avuto la possibilità di studiare. Poi però, a 30 anni suonati, disoccupati e senza prospettive, raccattano da mammà qualche soldo e fondano la loro “startappe”, per non sentirsi gli sfigati che sono. Sono micro imprese, spesso costituite da un’unica persona, il Fondatore, colui che sogna di diventare il nuovo Bill Gates o Steve Jobs, senza possederne né l’intelligenza né la spietata crudeltà. Lavorano come pazzi al loro “progetto”, guadagnano poco o niente, spesso sono in perdita, parlano solo della loro “grande idea”. Uno su mille riesce ad attirare l’attenzione di colossi come Google o Apple, che se lo comprano per un tozzo di pane. Sfruttando il lavoro semi-gratuito delle startup i colossi multinazionali risparmiano milioni di dollari in ricerca e sviluppo che altrimenti dovrebbero finanziare di tasca propria. Telegiornali e talk-show per qualche giorno dedicano ampio spazio al bravo e fortunato “inventore”, presentato al pubblico come un eroe. Poi le luci si spengono. Avanti un altro.

Dio che tristezza…

Il br UK ha pure l’audio italiano! Ricco di extra, fra cui commento audio del regista, featurette e 30’ di scene eliminate. Credo uscirà da noi il mese prossimo, occhio.