Fiondato il primo giorno, tornato da poco. Ho ancora le musiche e le immagini che mi rimbalzano in testa. Ovviamente, come sempre, è presto per un giudizio obiettivo, lo andrò sicuramente a rivedere e vedrò se cambio idea. Comunque…
È ovvio che non sarebbe stato come il primo, ma non sono di certo andato al cinema convinto che il miracolo si sarebbe ripetuto.
Dunque. Il film è un sequel, quindi, nonostante fosse rassicurante per me il fatto che si ispirasse a PORNO (l’effettivo sequel), non posso nascondere di essere entrato in sala a chiappe strette, perché la paura di vedere un film che seguisse la moda dei remake/reboot di oggi che non fanno che scimmiottare l’originale e che strizzano l’occhio in continuazione al fan (soprattutto dopo aver visto il provino)… beh, era parecchia. Specialmente perché poi si trattava di un film a cui tengo veramente tanto e a cui sono legato moltissimo. E in effetti le citazioni sono molte. Forse anche troppe. Sì, sono belle, giuste, nostalgiche, malinconiche… ma dopo un po’ cominciavo a storcere leggermente il naso. Però poi… l’ho riaddrizzato. In pratica mi sono reso conto che… erano necessarie. Perché alla fine uno dei temi ricorrenti del film è la memoria, se vogliamo. Quindi rivedere le scene del primo inserite in questo nuovo, che sembrano come delle vecchie foto, ci sta. Vederli ritornare nei luoghi del primo, sentirli riparlare di quello che succedeva nel primo è… giusto. Perché comunque questi 20 anni sono passati veramente, sia per loro che per noi. È credibile, si vedono tutti nelle rughe degli attori (specie in quelle di Ewen Bremner!). E ripensandoci dopo, ho notato che la scena iniziale è una metafora perfetta: mark stavolta corre sul tapis roulant in palestra, prima correva a perdifiato per le strade come il ventenne che era.
Il film si ispira a porno e trainspotting. Ho letto che hanno preferito fare una sceneggiatura abbastanza originale, anziché adattare il libro. Personalmente non mi è dispiaciuto perché il film fila benissimo, non mi sono annoiato un attimo, non ho mai avuto l’istinto di guardare l’orologio. Solo dal punto di vista visivo, registico, fotografico ecc… è bellissimo. Solito Boyle: inquadrature sghembe, angolature “anarchiche” della macchina da presa, che a volte soffocano i personaggi nell’inquadratura, montaggio frenetico, inserti, freeze frame… Dico subito che le mie tre scene preferite, per adesso, quelle che mi sono rimaste più impresse, sono:
1. la scena nel cesso della discoteca con lo split screen e mark e begbie che riconoscono uno la voce dell’altro! Con quel filtro blu… ficata. Non smettevo di sorridere.
2. l’ombra di spud che rimane sul muro. Colpo di genio all’altezza della scena del primo con mark che sprofonda con la soggettiva di lui.
A proposito di Spud: è una delle cose più belle del film, secondo me: qui smette di essere una semplice macchietta e tira fuori la sua “voce”, il suo spessore, raccontando la sua vita e quella dei suoi amici, scrivendo praticamente Trainspotting di Welsh. Letteralmente. Tutto quello che scrive è preso paro paro dal libro.
3. la scena finale di mark che entra nella sua vecchia cameretta e mette lust for life di iggy pop (nel remix dei prodigy), ci balla su e parte il carrello all’indietro infinito e sempre più veloce che pare un treno.
E a proposito della colonna sonora. Anche qui non mi aspettavo certo un altro capolavoro come nel primo, ma almeno che fosse all’altezza. E lo è. Il remix dei prodigy di lust for life, la nuova versione di born slippy, silk dei wolf alice, dreaming dei Blondie… la devo risentire, però mi ricordo che quello che stavo ascoltando funzionava. È stato bello risentire deep blue day di Eno.
Vabbè, taglio, ci devo dormire sopra e lo devo rivedere assolutamente. M’è piaciuto molto, comunque. Senz’altro un bel film, pur con i suoi difettucci, magari. Mi ha lasciato una bella sensazione. Di sicuro non quella del solito sequel, grazie a dio!
Ah! Dimenticavo! Meno male i doppiatori… anche se però non vedo l’ora di vederlo in originale.