Questa era proprio la domanda che feci a Romoli in occasione dell’intervista che ho postato qui sopra e che mi trovai costretto a tagliare.
Per me non è possibile trovare una risposta logica, è un errore macroscopico che non può essere giustificato.
Nel libro “Argento vivo”, raccolta di saggi del 2008, nel capitolo dedicato alle sceneggiature viene riportato il dialogo tra Aura e Davide in cantina e Aura dice qualcosa tipo NON ERA IL SUO CORPO, ERA QUELLO DI UNA VAGABONDA (Il nome non lo ricordo) ma resta un mistero come nel film non abbia accennato minimamente alla (pur debole) ipotesi
«Ho visto quello che pensavo fosse il suo corpo. Ma era quello di una poveraccia, una certa Muade Shipley.»
Peraltro, per un evidente refuso (visto che la battuta successiva ripristina il giusto nome della protagonista), la frase è accreditata a una non meglio identificata Anna.
Io, comunque, ho sempre trovato “Trauma” un film-omaggio ad Hitchcock: certe inquadrature riprese chiaramente da “Psycho” e “Vertigo”, le musiche, alcune locations. Secondo me, macroscopico buco di sceneggiatura a parte, non merita la fama pessima che ha. Poi, certo, manco è da annoverarsi fra gli imprescindibili, ma se lo paragono alla quasi totalità dei suoi successori mi sembra superiore.
Quel finale invece a me è piaciuto, proprio perché “insolito” per Dario Argento e per il genere, ma a parte questo, col senno di poi la connotazione “liberatoria” a cui facevi riferimento sparisce del tutto, se si pensa che la ragazza che balla era Anna, nipote di Dario, affetta da anoressia (Argento ha detto di essersi ispirato a lei per il personaggio di Asia), che morirà un anno dopo Trauma, in un incidente col motorino. Riguardare adesso quella scena trasmette tutto fuorché un senso di liberazione…
Comunque a me il film non è dispiaciuto, dirò una banalità già detta da molti, ma rispetto al prima produzione di Argento è naturalmente inferiore, rispetto a molta della successiva, è un capolavoro. Peccato per i Goblin, che avrebbero dovuto curare la soundtrack, che invece passò a Donaggio per volere categorico della Produzione Usa.
Alla fin fine, la cosa che mi ha sempre convinto meno è l’ambientazione americana, a mio parere del tutto inadatta alle storie argentiane, che invece necessitano i paesaggi, gli scorci e le architetture italiane, o perlomeno europee. Spesso i “luoghi” suggestivi hanno contribuito a salvare almeno parzialmente alcune pellicole più deboli di Argento, laddove magari arrivava il buco di sceneggiatura o la recitazione cinofila. C’è da dire comunque che la mise en scene a la cura dei dettagli e dei particolari in Trauma è ancora notevolissima, aspetto che purtroppo dopo verrà travolto da una inspiegabile sciatteria.
Azz… non sapevo di questi dettagli, il discorso cambia, però diventa una cosa extra-film. Non vorrei sembrare cinico, ma se guardo il film in sè, rimango della mia opinione
anche a me Trauma non dispiace, ciò che però sopporto sempre meno dopo ogni revisione è il virtuosismo ad oltranza di ogni sequenza.
il cinema di Argento è sempre stato a suo modo “sperimentale” ed è nota la passione del regista per movimenti di macchina complessi e realizzati con i mezzi più incredibili e ricchi. a volte però, e soprattutto in questo film, trovo certe scelte ridondanti e inutili… se in altri casi c’è sempre (o quasi) una coerenza di fondo che giustifica alcune “sboronate” o cmq le rende funzionali concretamente alla narrazione, in questo film avverto spesso l’ostentazione fine a se stessa.
detto questo, cmq, il film continua più o meno a farmi simpatia… ma è uno dei titoli argentiani che vedo meno.
Hai perfettamente ragione, condivido, e a titolo di esempio cito la scena nella quale nottetempo Asia e il ciuffone americano tornano a casa dei genitori di Asia dopo il massacro, per riprendere dei vestiti. Sulla soglia c’è il classico nastro della Polizia con scritto “Do Not Cross”; dopo che i due sono entrati, dalla soggettiva della mdp si capisce che sta arrivando pure l’assassino; ecco, dapprima la mdp fa una torsione, come a dire che anche il killer deve scavalcare il nastro, poi però la torsione prosegue, in pratica compiendo un giro di 360 gradi, e che è…il carpiato con avvitamento mortale? In effetti pare proprio un virtuosismo fine a se stesso.
Chiudiamo il cerchio precisando che la ragazza, poi morta tragicamente in un incidente, non è la nipote di Argento, bensì la figlia di Daria Nicolodi, indi sorella per parte di madre di Asia Argento. Nelle interviste in cui citava la ragazza in questione non so se Dario si riferisse proprio a lei, apostrofandola coma “nipote” o a una parente autentica. Comunque quella è Anna, la figlia di Daria.
Nell’intervista che ho letto io, Dario parla espressamente di “nipote” con problemi di anoressia. Quella che si vede nella scena finale di Trauma è appunto Anna, figlia di Daria Nicolodi, malata di anoressia, e poi morta nell’incidente. A meno che Dario non avesse ben due casi di anoressia in “famiglia”, è verosimile pensare si trattasse della stessa persona.
L’ho visto ieri sera per la prima volta e, subito come spesso mi accade non mi stava piacendo… poi però alla fine mi ha soddisfatto… intendiamoci, non è sicuramente paragonabile ai primi film di questo regista, però poi alla fine si ci puo’ dare un’occhiata e, sicuramente son d’accordo con SWAT quando ha detto che, probabilmente, va visto piu’ di una volta… ovviamente aspettando un po di tempo anche perchè personalmente non ho mai sopportato Asia Argento e quel suo modo di parlare con inflessioni che la portano spesso a sostituire le “s” con le “z”… pure ne “La Terra dei Morti Viventi” era inascoltabile… almeno per me che preferirei che la doppiassero visto che in tutti questi anni non mi pare migliorata di molto, comunque c’è di peggio!!!
Io sarò sincero, il film in sè non mi è dispiaciuto, certo, con il signor argento si finisce sempre con il fare paragoni con film più azzeccati (come è normale che sia, ovviamente) appartenenti al “primo” dario ed è evidente che il confronto rischia di essere impietoso, ma tutto sommato è un buon giallo dove la cosa negativa che risalta di più è un protagonista maschile piuttosto scarso, sicuramente lì si poteva fare di meglio. Asia francamente come attrice non l’ho mai apprezzata più di tanto qui per altro ci regala una visione “puppesca” giovanile non disprezzabile ma forse forse l’anoressica la sa fare. E poi, come nei migliori argento, c’è la trovata per me interessante/geniale dell’assassino con le “due” teste in mano visto da aura che vale quasi da sola il prezzo del biglietto. Al tempo stesso concordo assolutamente con voi in generale ed in particolare per il buco di sceneggiatura ed il finale che poteva essere affrontato meglio, però questo era ancora un argento accettabile secondo me.
Trauma blu-ray in uscita a novembre per Vinegar Syndrom, region free, “presented in both its International English Version and Italian Theatrical Version”
Rivisto in inglese, che IMHO è meglio che in italiano, dato che il film è americano fino al midollo. E il risultato è un Argento slasher\whodunit e non un Giallo. La storia è molto bella, il film è ricco di cose ma lo stoytelling a volte singhiozza, e stona con la rigorosa confezione curata, la fotografia calda, il setting statunitense, i grandi nomi coinvolti. Il Castoro fa notare che i due protagonisti sono i due archetipi principali di Argento (la ragazzina problematica di Suspiria e Phenomena e il giovane che investiga de l’Uccello… e Profondo Rosso) che per la prima volta si incontrano e collaborano.
Questo film l’ho sempre considerato come il punto più alto raggiunto da Argento negli anni '90. Nonostante l’ambientazione americana per un film italiano non sia stata mai di mio gradimento, devo dire che il film risulta ben fatto nonostante questo “dettaglio”. Ci sono tocchi dell’Argento dei bei tempi, per esempio “l’autodecapitazione” della medium che mi hanno quasi dato la sensazione di essere ritornati ai tempi de L’uccello dalle piume di cristallo. Un bel film nonostante la protagonista che mi risulta sempre insopportabile
Rivisto ieri, dopo anni, si me lo ricordavo peggio e mi ricordavo peggio pure il dvd. Sto facendo un pò di rewatch di Argento minori. Notato anche io il particolare di cui parla Swat Quadro con testa mozzata
A dirla tutta, lo stesso Argento ha sofferto di anoressia per anni. Lo aveva dichiarato in un’intervista pubblicata da Ciak nel 1985.
Linizio della fine di Argento.
Con questo film inizia il sodalizio con la figlia e inevitabilmente inizia la sua parabola discendente fino a toccare il fondo con GIALLO e quel film comico che e’ DRACULA
PS
Ancora devo vedere OCCHIALI NERI
Dopo decenni l’ho rivisto stasera ed ho la conferma di avere un cervello selettivo. In realtà pensavo che mi mancasse ed invece l’avevo semplicemente rimosso per autodifesa.
La storia poteva anche essere interessante ma è girato e recitato male a prescindere dal doppiaggio. Sicuramente un contributo negativo lo danno l’asettica location americana e la colonna sonora di Donaggio che in certi punti è insopportabile così come il gore (o presunto tale) di Savini.
Il finale poi è imbarazzante nella sua assurdità con il ragazzino nerd che dal solaio superiore aggancia il collo dell’assassino con un laccio di qualche centimetro.
A mio avviso è stato questo il primo vero passo verso la fine del maestro.
Segnalo che il br italiano ha solo l’audio nostrano. Nel frattempo, il disco yankee ha solo l’audio inglese. E, parafrasando “Per un pugno di dollari”, noi cinefili siamo nel mezzo…