Tre cuori in affitto

Ve li ricordate? In America c’é la prima serie in DVD…

[QUOTE=Principe Alexis;90316]Ve li ricordate? In America c’é la prima serie in DVD…

Me li ricordo sì! soprattutto il grande John Ritter che ci ha lasciati prestissimo…:frowning:

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A dire il vero si è arrivati alla stagione 8 (e la copertina che hai postato è relativa alla 5a). Io ho preso le prime 3.

Io ricordo il remake, se tale era, che si chiamava “Un appartamento in 3” con una bionda stratosferica. Era più bello 3 cuori in affitto, ma io preferivo l’altro per via della bionda. Se ben ricordo nel remake erano 2 maschi e la bionda, al contrario dell’originale (che era il remake di una sitcom inglese)

Io lo seguivo per il mitico e compianto Ritter, la serie era abbastanza divertente ma praticamente reggeva tutta sulle sue spalle. Da adolescente ero anche innamorato della biondina… :oops: :ipso:

La serie “Tre cuori in affitto” è il remake di un altro serial inglese “Un uomo in casa” da cui nacquero come spin off i mitici “George e Mildred”.
La serie inglese era commedia molto più fine e piacevole.
Tra i due telefilm scorre la differenza che può esservi tra un Monty Python ed un National Lampoon.

Notizie aggiuntive qui:

http://www.serialtv.it/telefilm/man_about_the_house

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Da ricordare come spin-off di “Tre cuori in affitto” il serial “I Roper” (The Ropers) ovvero la versione americana dei citati George e Mildred.

Il sequel di Tre cuori in affitto è “Tre per tre” (Three’s a Crowd) ovvero la versione americana dell’inglese Il nido di Robin.

Frase tormentone della sit-com (166 puntate, più 6 extra): “In questa casa non c’è niente che funzioni” pronunciata dalla moglie di Stanley

Non mi dispiaceva la bruna Janet

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non ti seguo. Three’s a company in Italia si chiama 3 cuori in affitto. La versione Inglese, dal titolo “Man About The House” in Italia s’intitolava Un Uomo In Casa:

Si ho corretto; il nome del sequel è Three’s a Crowd, una produzione americana del 1984. Del cast rimane il solo Ritter (Jack ha aperto un ristorante e convive con tale Vicky)

http://www.imdb.com/title/tt0086816/

TRE CUORI IN AFFITTO - Stagione 1 (Three’s Company, 1977) Box 4 Dvd (Ita.mono - 4:3 + extra/ediz. in box-set) / Regia: Bernard West, Don Nicholl / Cast: John Ritter, Joyce DeWitt, Richard Kline, Suzanne Somers, Don Knotts, Priscilla Barnes / Genere: TV / Distr.: Cecchi Gori

Uscita italiana per la Cgori

In totale le puntate della sit com sono 166 (da 30 minuti) e 6 da 60 minuti.

mamma mia quanti ricordi e risate su sto telefilm.

recentemente mi sono visto un paio di puntate su skyshow da un amico mio.

sta sitcom sara vechia e stravechia ma fa sempre ridere.

anche se i ropers mi stavano un po sul …

Non a caso John Ritter è rimasto nel cuore di molti. Era formidabile quando fingeva di essere finocchio…

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Parte del merito bisogna anche darlo al suo doppiatore originale: Sandro Acerbo. Ma fino alla sesta stagione compresa le voci erano tutte azzeccate. Giorgio Lopez su Don Knotts, poi, rubava la scena a tutti (indimenticabile quando tirava su col naso). Comunque bisogna ammettere che John Ritter era decisamente più simpatico di Richard O’Sullivan. Da notare che nella versione originale inglese il fatto che lui sia omosessuale cade subito fatto sta che anche George Roper alla fine non ci fa più caso. Probabilmente negli Stati Uniti questo non era accettabile anche se bisogna ammettere che dà il via ad equivoci decisamente divertenti. Meno comprensibile il fatto che sia Stanley Roper che Ralph Furley potevano solo pensare che un bel ragazzo come Jack Tripper potesse essere attratto da loro (anche se sia l’uno che l’altro a più riprese intuiscono che c’è qualche cosa che non quadra: troppe donne, e che donne, gli girano intorno e l’unico uomo che frequenta di continuo è il playboy Larry). Le due attrici che interpretano Janet e Chrissy, poi… Poi è arrivata Cindy che ti faceva chiedere se nella famiglia Stone le donne erano tutte così. Terry invece era molto più simile a Janet.

certo che me li ricordo!ritter un grande,pero’ all epoca giravano sit com americane che preferivo moooolto di piu,tipo i jefferson

Anche in questo caso a parte la bravura degli attori protagonisti (lei aveva quasi vent’anni più di lui!) lo si deve molto ai loro doppiatori: Gli straordinari Enzo Garinei e Isa Di Marzio.

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Tornando al telefilm l’ultima stagione subì un netto calo di tono. Probabilmente non sapevano più cosa inventarsi. A questo aggiungiamo il pessimo risultato dell’intervento di rinoplastica fatto alla De Witt (ma come le venne in mente, aveva un musetto adorabile) e le orribili voci date a tutti gli attori durante le ultime due stagioni. Erano più che altro adatte a dei cartoni animati e probabilmente la Fininvest per risparmiare le prese tra i primi doppiatori del giro milanese che trovarono (le altre stagioni vennero tutte realizzate a Roma). Non che a Milano non si potessero trovare bravi doppiatori ma non erano quelli usati per il telefilm. E poi quest’ultimo doveva concludersi con l’inquadratura dell’appartamento ormai vuoto e basta rinunciando una volta tanto all’epilogo (quello che in inglese chiamano tag) ma figurarsi se rinunciavano alla possibilità di infilare un altro po’ di pubblicità. Una curiosità: quello che da noi venne chiamato Arcobaleno, il pub, in originale si chiama Royal Beagle, mentre ancora non sono riuscito a trovare il nome originale della trasmissione, spesso citata ma mai mostrata, che da noi venne chiamata Indovinala grillo (che è un’antica espressione toscana!).

Da amante di sigle televisive (e non) come non ricordare quella iniziale eseguita da Ray Charles Come and knock on our door.
Mentre i vari raccordi “italiani” furono diretti dal grande Franco Godi.

Non c’é sit com fine anni 70 e metà anni 80 che un personaggio non é stato doppiato da Gianfranco Bellini.
In questo caso dona la sua voce a Stanley Roper

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