Ricordo questo, si stava in una giungla, forse su un’isola, a girare un film tipo Emanuelle e gli ultimi cannibali, quando i due attori che dovevano simulare un rapporto sessuale cominciano a darci dentro per davvero. Ora non ricordo se gli altri si limitano a guardare o partecipano pure loro, ma ricordo perfettamente che l’isola era popolata di pupazzi animatronici assassini che provvederanno a decimare i presenti. Potrebbe essere un Terror blu.
se riesci a ricordare l’anno provo a spulciare tra quelli che ho, anche se così a naso non mi sovviene niente di simile. potrebbe anche trattarsi di terror non blu.
Sicuramente intorno al 1983/1984. Terror Blu era specializzata soprattutto in situazioni con orripilanti alieni e, in effetti, in questo caso la storia è completamente ‘terrena’.
si, era molto sci-fi ma abbracciava molto spesso anche il mad-doctoring para-menegeliano, frankensteiniano o asimoviano e le sue più estreme conseguenze. in terror invece l’orrore era molto più terreno e scaturiva molto spesso dalla depravazione e dalla follia umane.
dei terror blu mi sono rimaste solo annate di fine 70 e primissimi 80, so mica se arrivo al 1984. domani controllo.
Ok, grazie.
Ecco perché ho scritto Terror Blu. Molto probabilmente saranno state creature di qualche scienziato pazzo.
comunque per certo da un punto di vista anamnestico devo dare forfait e non posso purtroppo aiutarti. non mi pare proprio di averlo mai letto né di averlo avuto in collezione… se poi si tratta di un terror la cosa si fa ancora più improbabile, dato che là gli albi sono sconfinati
aggiungo che potrebbe anche trattarsi, dato lo specifico e l’ambientazione, di un albo di storie blu, affine a terror blu, ma più profano, parascientifico e meno rivolto allo spazio profondo. ma se non ricordo male non esisteva già più nel 1984.
Non so che dirti. Grazie comunque.
allora di storie blu l’unico che potrebbe essere, ed è un potrebbe grosso così perché è del 1980, è questo:
la copertina ti dice niente?
gli altri porta pazienza, tra tutte le serie stiamo parlando di circa 500 albi
No, non credo. Qui vedo un leone, io mi ricordo di questi pupazzi animatronici assassini (tra cui, come fai a sbagliarti, un pagliaccio). Accidenti, ne han fatti 500?
p.s.: Adesso vengono chiamati albi, ma allora si chiamavano giornaletti.
si tra extra, giganti e a colori, si tocca quella cifra. fatta la tara a questo, sui due piedi non saprei. un giorno me li rileggerò tutti e chissà… per certo non appartiene a storie blu - a meno che 1983/84 non stia a indicare l’anno in cui l’hai letto, che non necessariamente corrisponde a quello di pubblicazione.
Mi ricordo che avrò avuto una ventina d’anni quando l’ho letto. Per il resto nebbia in val Padana.
I mitici fumetti porzi degli ancora più mitici anni 80
allora @rodar sono riusciuto a espugnare e controllare uno degli scatoloni contenenti gli albi EP/lo squalo e a esaminare i 5-6 dalle copertine e dai titoli che più potevano candidarsi a essere quello da te indicato/indiziato. e nada. quello a occhio più probabile poteva essere un terror blu ambientato in un circo (non ricordavo l’isola come location sine qua non) che si chiamava appunto il circo di mandrake, ma rien à faire. sarebbe utilissimo alla scrematura e alla fascia cronologica sapere se ricordi se le parti porcellose erano soft o hard, perché nei primi 2-3 anni circa di pubblicazioni il sesso era esibito ma non esplicito.
come che sia, non è andata. al prossimo scatolone!
Per evitare di scomodare scatoloni, se vi interessa girano le scansioni di quasi tutta la produzione Storie blu/Terror blu/Terror ecc.
si lo so bene ma sono un troiaio di numeri, non posso stare a spizzarmeli uno a uno, avendoceli davanti è molto più facile, seleziono le copertine più papabili e dò un’occhiata a volo d’aquila alla storia. però è davvero la ricerca del quadrifoglio perché bene o male tutte le storie blu vanno in quella direzione a base di meccatronica.
Ne ho qualche numero in formato digitale, ma quella trama non mi dice niente, mi spiace (so quanto odi i quesiti irrisolti anche quando non sei stato tu a porli).