Tutti i colori del buio

…e strano a dirsi: “Purtroppo l’obbiettivo di 300 pre-acquisti per realizzare il Blu-Ray di Tutti i colori del buio non è stato raggiunto, quindi siamo spiacenti di comunicarti che l’edizione in HD non si farà. Tutti i colori del buio è comunque disponibile da oggi in DVD sul nostro sito. Per ringraziarti di aver partecipato al crowdfunding abbiamo pensato ad un piccolo regalo per te: la foto di scena tratta da Lo strano vizio della signora Wardh autografata da Sergio Martino.

E’ incredibile come le label esterofile riescano a sfornare blu-ray a raffica e noi, di cui il film è produzione nazionale, non si riesca. E stiamo parlando di CG, mica di una piccola label. Mah.

Perché all’estero gli imprenditori si assumono il rischio di impresa, qui fra un po’ si fa il crowdfunding pure per produrre la mozzarella di bufala. Tipo Maroccolo che è riuscito, via crowdfunding, a farsi dare 17.000 euro per non vendere il basso. Se vi interessa io non vendo il mio per soli 5.000, è un affare.

Diciamo pure che gli acquirenti italiani sono fenomeni strani, sganciano bei soldini per certi troiai esteri senza tante storie e poi tirano su un putiferio per una “combo” italiana.

secondo me occorre dividere un po’ gli acquirenti. c’è chi si rivolge all’estero spendendo fior di soldi (cfr il sottoscritto) quando le edizioni sono perfette dal punto di vista A/V e danno importanza unicamente ai trasferimenti del film. altri invece che spendono centinaia di euro unicamente per avere delle scatole di latta belle esteticamente da vedere ma il cui contenuto è ai più ignorato (tanto loro guardano solo la confezione, chissené del film!!), altri ancora che invece se ne fregano sia del primo e del secondo aspetto e scaricano come se non ci fosse un domani. il punto è che le edizioni italiane il più delle volte non accontentano nessuno: di norma la qualità A/V è più bassa delle controparti estere (uso di master vecchi, encoding insufficienti, utilizzo dei DCP cinematografici con gamma cannato per l’HV), e soprattutto le confezioni il più delle volte sono le semplici custodie di plastica. ergo presumo che il grosso scarichi e festa finita.

Personalmente, tanto per aggiungere un pò di carne al fuoco, sono disposto a spendere cifre ragionevoli (per i miei canoni si parla di 15/16 euro) per un prodotto valido anche se non si tratta di una “millenium edition” con cartoline autografate, pezzi di pellicola o ciocca di capelli del regista.
Apprezzo molto le “featurette” ben fatte, che ti aiutano a “rivivere” in parte gli anni d’oro del cinema di genere (a questo proposito ringrazio e mi complimento con gli autori presenti sul forum).
Avendo ormai messo una croce sopra alle edizioni italiane ho scoperto le fantastiche versioni della Arrow, che sto comprando in giro per i vari Amazon d’Europa: featurette ottime e sempre “centrate” (mi e capitato di comprare dvd con bonus che c’entravano poco o niente).
Per quanto riguarda la qualità video io le trovo buone, ma non faccio molto testo in quanto non sono un esperto di qualità dell’immagine. :slight_smile:
Certo rispetto alle videocassette che compravo a inizi anni 2000, la collana “collezione calibro 9” per intenderci, un deciso miglioramento lo noto anch’io. :-p

rivisto dopo tanti anni nel glorioso dvd Alan Young, continua a non piacermi granchè, avvince poco e nemmeno si risolleva nel finale
in compenso la bella Edwige è ai suoi massimi livelli estetici ed è in scena dall’inizio alla fine

Non sono riuscito a capire se la nuova edizione della Severin deve ancora uscire o è uscita ed è già esaurita. Qualcuno ne sa di più?

Credo che ad essere esaurita sia solo la versione limited con il cofanetto per contenere anche il blu ray con tutti i trailer e il mio documentario di 90 minuti.
La versione standard è assolutamente disponibile.

Su DVDBeaver (vedi link postato nel 2017) recensione del br Severin. Bello, ma a volte l’immagine è un po’ troppo scura…

Non c’è paragone con le altre uscite BR, miglior contrasto e corretta color correction quella della Severin. E di parecchio.

La Stampa, 19 Aprile 1972

Rivisto dopo tempo immemorabile. A distanza di anni la buona impressione iniziale si è sfumata nel senso che non è assolutamente un capolavoro, anzi forse è quello di Martino che mi è piaciuto di meno. Ha però parecchie frecce nell’arco a partire dal titolo strepitosamente evocativo (non a caso…) e da una bella fotografia dai colori baviani (per esempio il rosso di una parte della casa della Fenech che aspetta Rassimov nel buio o il verde/turchese della tenda a perline della casa di Susan Scott).
Lo scritto però l’ho trovato piuttosto approssimativo… diciamo, per capirci, in linea con i “marchi” fatti con i trasferelli :smile: (chi ha più o meno la mia età sa di che parlo).
Menzione di merito per Marina Malfatti: come m’inquieta lei…