Titolo: Tutto Quello Che Avreste Voluto Sapere Sul Sesso (Ma Non Avete Mai Osato Chiedere)
Regia: Woody Allen
Anno: 1972
Nazione: U.S.A.
Durata: 88 min.
Genere: Comico
Cast: Woody Allen, Gene Wylder, Burt Reynolds, John Carradine, Tony Randall
Produzione: Rollins-Joffe Productions
Uno dei titoli cult di Woody Allen, e direi della cinematografia tout court. Ispirato da un omonimo libro divulgativo di un vero sessuologo americano (David Rueben). Sette le domande a cui il regista risponde con una breve storiella illustrativa; ci si interroga sugli afrodisiaci (gustoso episodio di ambientazione medievale), la sodomia (paradossale vicenda che vede protagonista Gene Wilder, perfetto per la parte), l’orgasmo femminile (ambientazione italiana un po’ posticcia), il travestitismo (pura follia traslata dentro la tipica borghesia americana), le perversioni (a mio parere, forse l’episodio più divertente, riguardante un improbabile quiz televisivo degli anni '50/'60), la sessuologia (anche questo assai divertente, ispirato alle vecchie pellicole della Hammer e ai mad doctors), l’eiaculazione (il momento più cult del film, con il corpo umano immaginato come una specie di catena di montaggio).
In verità , non tutto il film è tremendamente divertente, ci sono alti e bassi, ma alcune di queste sequenze sono entrate così prepotentemente nella storia del cinema, che l’intera pellicola ha beneficiato di un traino eccezionale. Interessanti i molti spunti estremi, grotteschi, folli, visionari, ai quali Allen concede liberamente asilo, andando a briglia sciolta e sguazzando nel paradossale.
L’episodio “italiano”, diciamo così, è un omaggio al cinema felliniano e di Antognoni, tant’è che Allen lo girò in lingua italiana, sottotitolandolo in inglese; ma fu comunque ridoppiato per l’Italia poiché l’italiano degli americani è del tutto opinabile… Quelli in particolare mi sono parsi i 10 minuti meno riusciti del film; eccezion fatta per un buffo Allen in versione amatore italiano, un po’ cafone. Nel Casanova 70 di Monicelli, il comportamento sessuale di Mastroianni ha qualche similitudine con quello della compagna di Allen in questo episodio.
Le “patologie” sessuali messe in evidenza sono tutte da ridere e suscitano più simpatia che inquietudine, è l’occhio di un giullare dissacratore contrapposto al bigottismo perbenista di una società cattolica e pedante. Tutto il film ha un tono lieve e scanzonato, tanto da essere stato letto come un semplice divertissement di Allen, in tal senso forse lo si può ritenere un film “minore” nella sua filmografia, che vive in modo un po’ sconclusionato e discontinuo di picchi di comicità esplosiva e satira camuffata da non-sense assurdi.