[TW] Stray Dogs (Liang Tsai-ming, 2013)

2013 138’ colore

Il film mette a fuoco le giornate di una famiglia di senza tetto,
composta da padre e due figli piccoli, nel loro peregrinare (da cui il
titolo forse) per la città, tra lavori degradanti e alloggi di
fortuna. Nella loro routine si introdurranno alcune donne.

Proseguo la mia avventura nella cinematografia del regista malese, io
ero preparato a quello che mi si sarebbe presentato, o almeno credevo!
Purtroppo la narrazione è troppo erratica e rarefatta perché io
abbia potuto comprenderla, non mi sono annoiato, anzi! L’amore per la
costruzione dell’inquadratura del regista è tale che -da spettatori-
si può anche fissare la stessa immagine per parecchi minuti sempre
affascinati, scoprendo magari nuovi particolari che non si erano
notati all’inizio (c’è sempre abbastanza tempo per farlo!).

Inoltre il poco che accade va considerato tale solo da un punto di
vista quantitativo e non qualitativo perché anche un piccolo
sussulto o un abbraccio assumono una fortissima valenza comunicativa.

Peccato solo che l’autore abbia abbandonato -in questa pellicola-
l’ironia che, invece, arricchiva gli altri film.

Ciao!
C.

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Sicuramente è un cinema difficile ma affascinante…

Non so perché ma ero più maturo per questo cinema rarefatto e contemplativo intorno ai 20 anni, ora faccio molto più fatica a seguire questi film e li riempio di pause ed interruzioni. Forse è anche il mondo della comunicazione multimediale che è cambiato diventando sempre più frenetico ed incalzante e rende sempre più difficile fruire ed apprezzare questo tipo di cinema :cry:

Ciao!

Una volta, discutendo con un mio amico gli dissi che il cinema non e’ un sottogenere della letteratura, ma lui mi controbbatte’ che non lo era neanche della fotografia; oggi forse gli risponderei che e’ piu’ un parente prossimo della seconda che non della prima (e piu’ vedo come sono scritte certe sceneggiature piu’ me ne convinco ;-)).

Tuttavia ho la ferma l’impressione che il cinema di Tsai (per il poco che visto) non sia orientato allo sfoggio delle belle immagini (che esistono eccome, sarebbe insopportabile altrimenti), ma riesca anche a trasmettere con efficacia le emozioni dei personaggi, forse in questo c’e’ la sua maestria.

Forse è anche il mondo della comunicazione multimediale che è cambiato diventando sempre più frenetico ed incalzante e rende sempre più difficile fruire ed apprezzare questo tipo di cinema

Credo che i suoi film siano l’antitesi a tutta la comunicazione di massa contemporanea! :smiley: :smiley:

Ciao!
C.

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