Vi introduco al nuovo anno (2019) con una segnalazione stracult: la coproduzione franco-italiana TUER POUR AIMER - KILL FOR LOVE, ovvero il 24° e per ora ultimo film diretto (nel 2009) da Jean-Marie Pallardy, che solo i talebani del bis come il sottoscritto riconoscono come un autore degno di attenzione. Il più sottovalutato e meno studiato tra gli autori “pornoerotici” francesi degli anni ’70 (anche se di hard ne ha girati solo 4 o 5, tutti gli altri sono film erotici o di altro genere), conclude – almeno per ora – la sua carriera cinematografica con un film nettamente “fuori tempo”, che qualcuno considererà il grado zero del trash, ma che al sottoscritto – ammiratore sino al feticismo dei film del cineasta francese – non è neanche troppo dispiaciuto.
Ma veniamo subito a una rapida presentazione: è un giallo erotico (o almeno tale si presume che voglia essere), con un cast incredibile per un film del nuovo millennio: Enrico Beruschi nel ruolo (ampio) del commissario, Gerardo Amato (qui “Gerardo Placido”) nel ruolo del fratello di Jean-Marie Pallardy, che a sua volta interpreta il protagonista, un miliardario che però viene fatto fuori quasi subito, in una sequenza in cui ci vengono mostrati sia la dinamica che l’autore dell’omicidio. Quindi il film potrebbe finire qui, perché si sa già chi è l’assassino… Il resto non si capisce bene dove voglia andare a parare, e comunque perde ogni interesse, dato che l’omicidio si è già svolto e noi, a differenza dell’imbambolato commissario Beruschi e di altri personaggi, sappiamo già tutto. Solo che nell’ultima parte entra in gioco, improvvisamente e poco verosimilmente, una relazione lesbica (niente nudi integrali, gli anni ’70 sono lontanissimi), e nel finale anche l’omicida… E qui mi fermo per non spoilerare, anche se nessun utente di questo forum – sono pronto a scommettere – si scomoderà mai per vedere questo film.
Un film che è girato in economia, con molti attori italiani sconosciuti, e dove per risparmiare si utilizzano in piccoli ruoli anche il direttore della fotografia Zanetti e il montatore francese Zincone. Altro elemento “trash” per noi italiani, oltre alla presenza di Beruschi e Placido jr., è il fatto che il film sia stato girato interamente in Italia. Sì vabbè, fin qui niente di strano, con le inquadrature iniziali a Venezia con Pallardy che sorride tra le gondole e gioca con i piccioni. Ma il resto del film sapete dove è strato girato? Tra le mille locations possibili, Pallardy va a scegliere di girare nientemeno che a… MELEGNANO, oscura e inospitale frazione dell’hinterland milanese… Credo sia l’unico film esistente mai girato a Melegnano… Forse perché la troupe ha trovato lì una sistemazione a buon mercato, con tanto di pubblicità a un’osteria del luogo… E forse si capisce anche il perché del reclutamento di Beruschi, l’attore più economico disponibile in zona… Insomma: se si sta al gioco, anche grazie a questi elementi di ordine produttivo, il film si fa seguire con un certo divertimento. Dimenticavo: la protagonista è una tale Irina Sirbu, sconosciuta ragazzotta rumena…
Uscito solo in dvd in Francia con il titolo anglofono KILL FOR LOVE, ma stampato in poche copie (si prevedeva il flop?) e già fuori catalogo. Lingua solo francese (tutti gli attori italiani sono doppiati), ma stranamente parlato quasi “al rallentatore” (perché?) e quindi comprensibile anche a chi, come voi indegni forumisti :D, non è in grado di capire la lingua d’oltralpe. Sui film di Pallardy speriamo che qualcuno prima o poi scriva qualcosa di non banale…