ULTIMATUM ALLA POLIZIA (1973) - Marc Simenon Con: Charles Vanel, Mariangela Melato, Riccardo Cucciolla, Claude Piéplu… Soggetto: Jean Max Sceneggiatura: Helga Massaccesi Musiche: Francis Lai
L’ho comprato un pò di tempo fa convinto che si trattasse di un prodotto italiano (vedi la Melato…) in realtà è una co-produzione, ma devo dire che non me ne sono pentito affatto.
E’ un film carino con un certo ritmo e una giusta dose di tensione e ironia. Non un capolavoro del genere di sicuro, ma lo consiglio.
Innanzittutto vi dico subito che il Dvd è nel formato 4:3
Trama (che anticipa il finale!!!): un ragazzo evaso dal manicomio sequestra due donne (mamma bona e figlia adolescente) in un casolare nella campagna francese. Le terrà in ostaggio finchè non le verrà consegnata la “ragazza più bella del paese” (questo chiede).
Prima gli mandano una puttana, ma finisce ammazzata, poi è la figlia del sindaco locale che vuole, così lei entra nella casa, se lo tromba e “finge” (?) di innamorarsi di lui convincendolo ad arrendersi.
Dunque, il film non è niente di che ma si lascia guardare, gli attori principali sono bravi; il messaggio che manda è quello dell’ipocrisia dei politici, ed è ben esplicito questo tema nel film…per il resto, mi ha ricordato un po Madness-Vacanze per un massacro del nostro Di Leo, anche se quest’ultimo è successivo a Ultimatum alla polizia e probabilmente qualche spunto lo hanno preso, la pellicola che porta la firma di Fernando Di Leo la ritengo decisamente superiore.
Visto or ora, un discreto film, magari leggermente "statico’ ma il messaggio che voleva mandare (appunto la tanta ipocrisia, anche in un piccolo paese, e le autorità che sono totalmente “staccate” dal popolo) arriva chiaro e preciso. Di chi decide non se ne salva uno, moralmente. Indicativa, al riguardo, la farsa del prefetto che ordina di sparare ma siccome la cosa non va come deve nega l’ordine dato
Filmetto gradevole per chi ama il genere, ma con qualche momento di scrittura che lascia perplessi. Non solo il prefetto è rappresentato come un perfetto imbecille, manco in grado di allacciarsi le scarpe senza far danni, ma il personaggio della Melato è insipido ed improbabile. Il suo innamorarsi del pazzo assassino e violentatore dopo mezz’ora che lo conosce è a prova di sospensione dell’incredulità.
Molto bella solo la sequenza con l’ottimo Riccardo Cucciolla.