Umberto D. (V. De Sica, 1952)

UMBERTO D. (1952)

di Vittorio De Sica

Con: Carlo Battisti,
Maria-Pia Casilio,
Lina Gennari,
Ileana Simova,
Elena Rea,
Memmo Carotenuto…

Giovedì 20 dicembre
Su rete4
Alle 16.50

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Uno dei miei film preferiti in assoluto. Secondo il Pezzotta, la copia mediaset è tagliata -di pochi secondi- perché mi pare che in origine il film fosse vietato ai minori di 16 anni…

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Ottimo, sotto tutti i punti di vista, il dvd Medusa Cinema Forever…:wink:

quando, anni fa, il film è stato trasmesso da mediaset per presentare la versione restaurata è passato tagliato. ne ho un ricordo ben distinto. soprattutto ricordo ancora la mia indignazione:mad::mad:

Ti ricordi anche cosa avessero tagliato?

credo di ricordare:
parolacce:mad::mad::mad:
o cmq espressioni un pò “forti”. (negli anni 50! tipo: “figlio di puttana”).
purtroppo il v.m.16 crea non pochi problemi: per alcuni è parente del v.m.14-- per altri del v.m.18.
chi ne fa le spese?
film come questo capolavoro.

non dimentichiamoci della vecchia famosa affermazione:

<<i panni sporchi si lavano in famiglia>>;)

Oggi, alle 15:25, Iris

15:25 L’ITALIA IN BIANCO E NERO - Umberto D. Regia: V. De Sica Con: C. Battisti, M.P. Casilio, L. Gennari, M. Carotenuto

La famosa scena del risveglio della cameriera evidenziata dal critico e studioso francese Bazin (vedi Storia del cinema e dei film - 2-, D. Bordwell, K. Thompson, Il Castoro

Oltre al divieto ai minori la censura impose anche un taglio e precisamente: “…ridurre la scena della corsia dell’ ospedale, nella quale durante la recitazione del Rosario e precisamente al momento del Gloria Patri uno dei malati, vicino al letto del protagonista, recita la preghiera senza la dovuta riverenza. F.to Giulio Andreotti, sottosegratrio di Stato”

Altri tagli nella revisione del 1967: 4 scene (ad esempio:Umberto - Mi ha aumentato l’affitto quella… Collega - Dica pure, dica pure siamo tra uomini, puttana, puttana.) per un totale di 30 metri di pellicola, un minuto di film. Questa è la copia trasmessa da Rete 4

Restauro del film nel 2002.

Ma la scena del '52 non è più stata recuperata

Tratta dell’argomento il libro di Enzo Sallustro, Storia del cinema italiano. Censura, Silvanaeditoriale

tagliato o no questo è uno dei film più struggenti e tristi che esistano,riesce ad essere così senza lacrimevoli sentimentalismi e senza che venga pigiato l’acceleratore su sequenze al limite dell’esagerazione. Il tutto è spiegato con amarezza mischiata a fatti di vita quotidiani. Così è la vita di una persona che non può più permettersi la normalità.
Bellissimo film…

È il film con cui piango di più! Il film più strappalacrime che abbia mai visto!! Ancora oggi, dopo averlo visto tante volte, non posso non piangere…

Di una bellezza straziante! Il colpo di genio è quello di aver scelto un attore non professionista per la parte di umberto! Avrebbe potuto prendere il più grande attore del mondo, avrebbe potuto fare la sua più grande interpretazione, ma non sarebbe stato neanche lontantamente paragonabile a quella di Carlo Battisti… meraviglioso… proprio perchè è vero! Sembra quasi un documentario… quando chiama FLAIC! Mi si strizza il cuore…:(:(:frowning:

Uno dei film più belli della storia del cinema! Senza se e senza ma!

il fatto è che le lacrime te le strappa senza fare nulla di strappalacrime, il bello è tutto lì…

posto qui la triste notizia, dato che questo è stato sicuramente uno dei suoi film più importanti…

Addio a Maria Pia Casilio

E’ scomparsa oggi a Roma all’età di 76 anni l’attrice Maria Pia Casilio caratterista tra le più valide e longeve della commedia all’italiana, con oltre 150 film all’attivo. Conosciuta dai più come ‘Elvy’, la fidanzatina di Alberto Sordi in “Un americano a Roma”. Eccola nella scena della telefonata notturna nella quale con candore scansa l’onorevole per sedersi sul lettone a parlare con il suo fidanzato

http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/copertina/addio-a-maria-pia-casilio-la-elvy-di-albertone/31703388/1/1
evitiamo i soliti “rip”

Onestamente non sono d’accordo.

Il film è bellissimo, ok, nulla da dire, però è innegabile che in certi momenti si faccia ricorso a situazioni che, meccanicamente, portano alla commozione o persino alle lacrime.
Specialmente per quello che riguarda il rapporto col cane, ci sono delle scene che, seppur scritte, girate e interpretate con maestria, vanno sul sicuro perché toccano meccanismi della commozione così elementari che non possono non funzionare.
Non che sia un difetto, sia chiaro, però se certe cose le avesse fatte qualunque regista di lacrima movies sarebbero state considerate diversamente.
Qui invece, siccome il regista è De Sica e siamo nei primi anni '50, si tende a usare un metro diverso.
Da un punto di vista del contesto storico direi che ci può stare ma alla fine certi contenuti - seppur trattati con maggior classe - non mi sembrano poi tanto diversi da certe soluzioni strappalacrime che sono state usate tanti anni dopo in film dichiaratamente più ruffiani.

Ok Giorgio, sarà anche vero ma queste cose si possono dire di De Sica come si potrebbero dire di Chaplin e di mille altri autori… non è il meccanismo in sé, ma l’uso che se ne fa ed il contesto. Paragonare Umberto D. a uno dei lacrima italici degli anni '70 (genere che io ho sempre apprezzato, peraltro) non mi pare molto logico… poi boh.

No, aspetta…
Mi riferivo alla frase: “le lacrime te le strappa senza fare nulla di strappalacrime, il bello è tutto lì…”
Non sono d’accordo perché tutto il film è disseminato di scene volutamente strappalacrime che, appunto, sono messe lì per far commuovere.
E non c’è nulla di male, sia chiaro.

Il paragone con i lacrima movies riguarda solo i meccanismi elementari (nonché vecchi come il cucco) che portano alle lacrime.
Ovviamente, con tutto il rispetto, il paragone tra Zavattini e Dal Balzo o Gariazzo sarebbe improponibile, mica voglio fare questo.

Voglio dire che Umberto D. cerca di far commuovere lo spettatore dall’inizio alla fine e lo fa con molto gusto e molta classe, non direi proprio che commuove senza cercare la commozione, ecco.

Ah ok, quello senza dubbio… De Sica del resto era un vecchio marpione e sapeva bene come manipolare il sentimento del suo pubblico.

Io l’ho visto oggi per la prima volta e concordo con tutti voi, malgrado di Vittorio De Sica conoscessi pochissimo, se non quasi nulla dei suoi bellissimi film, di recente ho recuperato pure “Miracolo a Milano” altro film che mi ha entusiasmato come il suo protagonista e che ha “la forza” di imprimerti la gioia di vivere, comunque ritornando a questo l’ho trovato molto bello e commovente, mi associo agli ultimi due post di Giorgio e Renato, comunque avercene di film cosi’ oggi… capaci di trasmetterti qualcosa di intelligente seppure con la loro semplicità e con il finale tutto sommato, per me “gioioso” in quanto trasmette speranza… io infatti pensavo che il protagonista si suicidasse insieme al suo fedele ed amato cagnetto che, invece, lo porta a riflettere sull’importanza della vita e sul coraggio di non abbatersi mai, malgrado si possa “vedere tutto scuro”!!! :yes:

//youtu.be/cVMXMW7jVF8

Ennesimo classico del cinema italiano che, in br, è reperibile solo all’estero. Adesso c’è anche un’edizione UK, vedi www.dvdbeaver.com/film6/blu-ray_reviews_76/umberto_d_blu-ray.htm

Capolavoro di Vittorio De Sica(per me il miglior film che ha fatto da regista) e uno dei grandi film della corrente neorealista.

Protagonista è un non attore il professore universitario Carlo Battisti(che a differenza del Lamberto Maggiorani di ladri di biciclette non tenterà la via artistica ritornando ad insegnare).

Altra figura importante è la cameriera nel film l’attrice esordiente Maria Pia Casilio, che poi continuerà nel cinema con ruoli di caratterista accanto a Totò e Sordi(il medico dei pazzi, Un americano a Roma e Totò,Peppino e i fuorilegge)

Il film fu un insuccesso commerciale e si attirò le ire dei politici democristiani(tra cui la famosa frase di Andreotti sui panni sporchi si lavano in casa), ma ebbe un buon successo internazionale con le candidature a Cannes e all’Oscar(non vinse nessuna delle due ma è considerato per tutti un capolavoro) Scritto da Zavattini & De Sica. Musiche drammatiche e commoventi del grande Alessando Cicognini.

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