Una bara per lo sceriffo (Mario Caiano, 1965)

Anno 1965
Durata 90
Origine ITALIA
Colore C
Genere WESTERN
Specifiche tecniche PANORAMICA EASTMANCOLOR
Produzione NIKE (ROMA) ESTELA (MADRID)
Distribuzione ATLANTIS
Vietato 14

Regia di Mario Caiano
Attori
Francisco Brana
Rafael Vaquero
Santiago Rivero
Armando Calvo Lupe Rojo
Maria Vico
Tomás Torres
Jesus Tordesillas
Anthony Steffen Joe Logan
Georges Rigaud Wilson
Arthur Kent Avv. Krueger
Bob Johnson
Luciana Gilli Miss Wilson
Fulvia Franco Lulu’ Belle
Eduardo Fajardo Murder
Miguel Del Castillo
Soggetto
David Moreno
Guido Malatesta (James Reed)
Sceneggiatura
David Moreno
Guido Malatesta (James Reed)
Fotografia
Julio Ortas Plaza
Musiche
Francesco De Masi

Trama A Richmond, dove spadroneggiano gli spietati uomini di Lupe Rojo, giunge Joe Texas, un individuo dal passato enigmatico, il quale non tarda a dimostrarsi meritevole, come e più degli altri, di far parte della temuta banda di fuorilegge. In realtà Joe Logan - questi è il vero nome del misterioso individuo - è un ex sceriffo che da tempo vaga per il West alla ricerca di colui che violentò ed uccise sua moglie. Egli sa che l’uomo che cerca è vicino a Lupe, ma quando crede ormai prossimo il momento di vendicarsi, il progettato assalto alla fattoria di un suo amico lo obbliga a rivelare la propria identità. Ciò non toglie che la sua forza e la sua astuzia gli restituiscano ben presto il sopravvento sugli uomini della banda.
Note TITOLO SPAGNOLO: “UNA TUMBA PARA EL SHERIFF” TITOLO FRANCESE: “UN CERCUEIL POUR LE SCERIF”

Giovedì 16 agosto alle 21:00, Sky Cinema classics

Gradevolissimo filmetto di seconda fila, tra i primissimi del genere e girato tra le stesse scenografie di “Per un pugno di dollari”.
E il regista è appunto lo stesso de “Le pistole non discutono”, film gemello e sfigato di “Per un pugno di dollari”, ma l’unica lezione che sembra aver appreso Caiano da quella esperienza è l’abbondare in violenza. Per il resto, a livello di trama, dialoghi, personaggi e fotografia, siamo ancora all’imitazione dei modelli classici americani. Il che in fondo non è un gran male, visto che la cosa garantisce una certa eleganza classica delle inquadrature e una collaudata solidità degli sviluppi narrativi. Al suo esordio nel genere di cui diventerà una delle icone, Anthony Steffen interpreta un personaggio che non sarebbe dispiaciuto a Anthony Mann o a Budd Boetticher:

uno sceriffo che, per scoprire chi ha violentato e ucciso sua moglie, si infiltra in una banda di spietati fuorilegge. Se a lui ci vorrà tutto il film per capire chi è stato, agli spettatori molto meno vedendo un biondo Eduardo Fajardo (altra faccia che diventerà tipica) che fa il bestione sadico e che si chiama… Murder!

L’unico elemento “spaghetti” è appunto la carica di violenza, decisamente più spinta rispetto ai modelli americani, anche se molto lontana dal sadismo leoniano. In questo senso l’ultima mezz’ora e il finale non deludono, ma in generale il film migliora strada facendo quasi in tutto. Tranne che nella recitazione da filodrammatica del rione di un po’ tutto il cast (nella sua abituale stocafissaggine Steffen ci fa un figurone da grande attore in mezzo a gente che strabuzza gli occhi e fa le smorfie ad ogni occasione). L’ottimo doppiaggio salva spesso la situazione.

Doppiaggio.
Anthony Steffen: Paolo Ferrari
Armando Calvo: Marcello Tusco
Luciana Gilli: Angiolina Quinterno
Jorge Rigaud: Mario Bardella
Jesus Tordesillas: Nino Del Fabbro
Miguel Del Castillo: Diego Michelotti
Francisco Brana: Antonio Guidi
L’attore che impersona Mulligan è doppiato da Adalberto Maria Merli
Nel trailer la voce narrante è di Sergio Rossi

qual’e in miglior master uscito in dvd???

Le edizioni in dvd uscite sono queste:
http://www.spaghetti-western.net/index.php/Bara_per_lo_sceriffo,_Una/DVD
L’audio italiano c’è in quello giapponese e il master è buono.

È uscito il cd con la colonna sonora (con inediti): http://www.beatrecords.it/shop.asp?lingua=e&idprodotto=CDCR95&uscita=prox

Buon western, solido e ben caratterizzato. Curiosa la presenza di Arturo Dominici, ma il migliore è Fajardo… Caiano azzecca qualche buona soluzione, senza voler fare l’originale a tutti i costi.

Mi sono rivisto questo western nella versione integrale della Colosseo comprensiva di interviste extra di una decina di minuti al regista Mario Caiano e di una mezz’ora al compositore Francesco De Masi, che parlano in generale della loro esperienza cinematografica senza entrare nello specifico del film in questione.
Il film è in realtà godibilissimo: la fotografia è ancora mutuata dai modelli americani ma la violenza è abbastanza copiosa (il film uscì con un divieto ai minori di 14 anni) e la musica orecchiabile: Anthony Steffen, nel suo primo ruolo da protagonista in un western, è azzeccatissimo nel ruolo del pistolero silenzioso circondato da un’aura di tristezza e offre una grande interpretazione al pari di un Eduardo Fajardo platinato che appare a suo agio nel cattivo fuori di testa.
Il capo della banda si chiama Lupe Rojo ma Lupe è un nome da donna messicano… forse avrebbe dovuto chiamarsi Lobo Rojo (Lupo Rosso).
La scena dell’uccisione di Fajardo nascosto sotto le assi di legno alla fine del film potrebbe aver dato spunto a Leone nel duello tra Eastwood e Van Cleef in Per qualche dollaro in più con i bambini che osservano nascosti.

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