Una Lunga Domenica di Passioni - Un long dimanche de fiançailles (Jean-Pierre Jeunet, 2004)

Come promesso creo il thread su questo film, che si può definire in qualche modo una sorta di seguito dell’assai più noto ecc.-Amelie, vista la presenza della Taotou (che qui peraltro mi piace molto di più) e di alcune caratteristiche del suo personaggio, anche se ovviamente diverso.

Tratto dall’omonimo romanzo, alla cui versione italiana si deve l’adattamento del titolo che come da odiosa abitudine ne cambia il significato…

Per chi come me è appassionato di film di guerra, e apprezza la cura e la ricerca del realismo nelle scene che la descrivono, si tratta di un capolavoro.
Il film alterna la storia di 5 condannati a morte per automutilazione nelle trincee della Prima Guerra Mondiale con quella della fidanzata di uno di questi, e della sua testardaggine nel cercarlo credendolo ancora vivo.
Si alterna quindi continuamente il racconto crudo e realistico della guerra, con quello sempre reale ma dai toni più “Amelieggianti” della ricerca del fidanzato.

Visivamente sempre bello, a tratti spettacolare, con l’unico appunto di una fotografia un po troppo spinta a tratti nel tempo “attuale”.
Jeunet mi da l’impressione di correre sempre sul filo di lama tra la bellezza di una ricercatezza visiva che vuole essere poetica, e l’esagerazione di un possibile effetto straniante e pacchiano…ma rimanendo quasi sempre dalla parte giusta della lama.

A livello recitativo siamo su alti livelli, non saprei muovere critiche.

L’unico problema secondo me è la trama, che deriva direttamente dal racconto, fatta di continui dettagli aggiunti e collegamenti con quelli precedenti che risulta complessa e pesante da seguire, oltre che largamente improbabile…ma questo secondo me è un problema solo se si vuole seguire il film come un mistero che pian piano si dipana.

Se invece lo si segue come quello che credo sia, una lunga e bellissima storia d’amore per quanto parzialmente improbabile e fiabesca, calata in una veste visiva di prim’ordine…allora è un gran film.
E ha uno dei finali più poetici e struggenti, pur nella sua semplicità, che io mi ricordi. Ma questo è totalmente soggettivo :wink:

Non sono riuscito a capire quale fu veramente l’accoglienza all’uscita, non soddisfacente credo anche per via dello sforzo economico non indifferente e delle aspettative.

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Splendido film, tecnicamente eccezionale, che a suo tempo vidi in sala. Fui uno dei pochi, purtroppo. Il gran successo di “Amelie”, anche sul mercato nostrano, non venne replicato. Peccato, perché a livello registico, visivo, direzione degli attori, si vola davvero altissimo. Il cinema francese al suo meglio, che può competere tranquillamente a testa alta con quello yankee. Mai uscito in br da noi, per fortuna anni fa recuperai la pregevole edizione dvd Warner, a 2 dischi. Raccomandatissima…:heart::heart::+1::+1::+1:
P.S. Se lo ascoltate in originale, occhio e orecchio a Jodie Foster. Parla il francese come fosse di madrelingua.:v::v::v:

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All’epoca seguivo anche la stampa di settore più mainstream (Ciak e simila) e ricordo che ne lessi critiche piuttosto negative, che ne parlavano come di un film troppo farraginoso e non completamente riuscito… Al punto che non andai a vederlo in sala e che da allora non l’ho mai più recuperato.

A posteriori penso che il problema fosse che sia la critica che il pubblico si aspettavano dall’accoppiata Jeunet/Tautou un secondo “Amelie”, però in realtà l’opera aveva atmosfere, toni ed ambizioni diverse, più improntate sul realismo.

Il bel commento di @Lollauser mi fa venire voglia di vederlo :grinning:

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