Come promesso creo il thread su questo film, che si può definire in qualche modo una sorta di seguito dell’assai più noto ecc.-Amelie, vista la presenza della Taotou (che qui peraltro mi piace molto di più) e di alcune caratteristiche del suo personaggio, anche se ovviamente diverso.
Tratto dall’omonimo romanzo, alla cui versione italiana si deve l’adattamento del titolo che come da odiosa abitudine ne cambia il significato…
Per chi come me è appassionato di film di guerra, e apprezza la cura e la ricerca del realismo nelle scene che la descrivono, si tratta di un capolavoro.
Il film alterna la storia di 5 condannati a morte per automutilazione nelle trincee della Prima Guerra Mondiale con quella della fidanzata di uno di questi, e della sua testardaggine nel cercarlo credendolo ancora vivo.
Si alterna quindi continuamente il racconto crudo e realistico della guerra, con quello sempre reale ma dai toni più “Amelieggianti” della ricerca del fidanzato.
Visivamente sempre bello, a tratti spettacolare, con l’unico appunto di una fotografia un po troppo spinta a tratti nel tempo “attuale”.
Jeunet mi da l’impressione di correre sempre sul filo di lama tra la bellezza di una ricercatezza visiva che vuole essere poetica, e l’esagerazione di un possibile effetto straniante e pacchiano…ma rimanendo quasi sempre dalla parte giusta della lama.
A livello recitativo siamo su alti livelli, non saprei muovere critiche.
L’unico problema secondo me è la trama, che deriva direttamente dal racconto, fatta di continui dettagli aggiunti e collegamenti con quelli precedenti che risulta complessa e pesante da seguire, oltre che largamente improbabile…ma questo secondo me è un problema solo se si vuole seguire il film come un mistero che pian piano si dipana.
Se invece lo si segue come quello che credo sia, una lunga e bellissima storia d’amore per quanto parzialmente improbabile e fiabesca, calata in una veste visiva di prim’ordine…allora è un gran film.
E ha uno dei finali più poetici e struggenti, pur nella sua semplicità, che io mi ricordi. Ma questo è totalmente soggettivo
Non sono riuscito a capire quale fu veramente l’accoglienza all’uscita, non soddisfacente credo anche per via dello sforzo economico non indifferente e delle aspettative.