Una Vita Tranquilla - Claudio Cupellini, 2010

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Visto ieri sera in una sala a torto desolatamente vuota (6 spettatori in tutto) il film vincitore dell’ultimo festival del cinema di Roma, un noir di buonissima fattura dall’ambientazione teutonica e dalle tematiche di fondo attualissime, con un imperdibile Toni Servillo e un ottima schiera di attori e caratteristi di supporto.
Ottimo commento musicale e ritmo.
Il film scorre via pulito senza mai annoiare e coinvolgendo lo spettatore in un crescendo di tensione fino al clamoroso finale.
Finale IMHO ambiguo Sul Bus per Amburgo si vede salire l’operaio dell’inceneritore che aveva dato la dritta a Diego e Edoardo…che siano riusciti in qualche modo ad arrivare a Antonio per vendicarsi?
Molto bello. Bravo a Cupellini

devo andarci assolutamente :slight_smile:

Visto ieri sera in dvd, bel film, teso, duretto e spietato, con un Servillo da urlo, ma non è una novità, bella facce di contorno, ottima fotografia e solita bella OST di Teardo. Trama interessante, unico problema a mio avviso del film è che pare quasi uno spin off di Le Conseguenze dell’Amore, ma senza lo spessore dell’originale. Dalle musiche, da Servillo, dalla BMW, dall’ambientazione algida, sembra tutto riferirsi a quel film in maniera quantomeno sconvolgente. Ora, il film mi è piaciuto, ed è oggettivamente realizzato bene, ma c’è proprio quel ma…

Finale IMHO ambiguo Sul Bus per Amburgo si vede salire l’operaio dell’inceneritore che aveva dato la dritta a Diego e Edoardo…che siano riusciti in qualche modo ad arrivare a Antonio per vendicarsi?

Non sono d’accordo, veditelo in dvd e ti accorgerai che non è lui.

Tristi le critiche dei soliti soloni:

"Una delle scene più belle di ‘Una vita tranquilla’, il film di Claudio Cupellini in gara a Roma (…), è una scena quasi collaterale, eppure c’è tutto. (…) Fosse più spesso su questo registro, ‘Una vita tranquilla’ sarebbe un gran bel film. Ma oggi comanda il cinema di genere, dunque via con una robusta trama gialla piena di brutti ceffi, doppi giochi, rapimenti, delitti, agnizioni. A danno di quel gioco fra vedere/non vedere, sapere/non sapere, che è l’anima dei migliori thriller. (Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 5 novembre 2010)

Menzione particolare per Alice Dwyer, una topina da sballo che qui potete apprezzare e che nel film si concede generosamente:

Il solo fatto che stia per interpretare un film dal titolo Puppe, Icke & der Dicke mi riempie di gioia (pur non conoscendone la trama). :smiley:

anche a me ha fatto sostanzialmente lo stesso effetto, film bello, coinvolgente, tutto funziona, clima, recitazione, musiche…e tuttavia di tanto in tanto dovevo “ricordarmi” di non star vedendo Le Conseguenze dell’Amore ma un film diverso che si chiamava Una Vita Tranquilla. Benché la trama non sia altrettanto simile, tutto il resto ricorda (volutamente o meno) la pellicola di Sorrentino, dalle atmosfere glaciali e rarefatte, al ricorso alla musica electro, passando per un piglio narrativo asciutto e rigoroso, scevro di patetismi.

Tuttavia qualche nota negativa, a mio avviso, la si può trovare; gli stereotipi che caratterizzano vicenda e personaggi: una Little Italy fatta di napoletani che, se non sono pizzaioli, tutt’al più sono camorristi. Giovani cameriere che, da brave tedesche, alla sera si tracannano ettolitri di alcol allo kneipe, e cedono immancabilmente alle lusinghe del primo latin lover italico; presidi della scuola teutone con la scopa nel sedere che richiamano alla puntualità, e l’italiano Servillo che, per rabberciare la situazione, in perfetto stile aumma aumma, ricambia invitando a cena nel proprio ristorante (col sottinteso: a gratis). Insomma, un catalogo di situazioni molto italiane vs atteggiamenti molto tedeschi. Probabilmente il tutto è comunque funzionale alla storia, però salta all’occhio e non c’è il minimo tentativo per dare qualche sfumatura meno orizzontale (vedi anche la moglie di Servillo, una tedesca da manuale).

Per quanto riguarda il finale, si richiede un discreto tasso di sospensione dell’incredulità e della inverosimoglianza …mai visti tanti errori da parte di scafati camorristi come in questo caso, qualche trovata meno “telefonata” l’avrei gradita.

Vero, si può dire che sono personaggi molto stereotipati ma conosco un pò un certo tipo di ambiente e ti posso assicurare che alla fine della fiera risultano molto credibili ed al contrario non ho visto alcuna caduta di stile e nessuna forzatura.
Molto bello, glaciale, freddo ma intensamente noir. Servillo è freddo ma svolge il suo lavoro con umiltà e tutti gli altri fanno il loro dovere, forse solo ‘Diego’ risulta troppo forzato nei suoi sensi di colpa.

La colonna sonora si avvale di suoni caldi ma l’atmosfera rimane glaciale, mr Teardo ci sa fare :wink:

Concordo, bel film, ho apprezzato anche lo spaccato riguardante la vita degli emigrati italiani in germania e i vari personaggi di contorno, tristi forse ma reali. poi chiari ce si muove sulla falsa riga di altri film con Servillo, ma per ora non siamo arrivati alla saturazione e ,in attesa di nuove vie, ben vengano questi film.

Ottimo film, bella l’ambientazione tedesca gelida e silenziosa, quasi metafisica. Servillo sempre grande, bravi anche i due giovani protagonisti, molto carina Alice Dwyer. Il finale non mi ha soddisfatto ma pazienza, il film l’ho visto comunque con grande piacere. Un plauso alla fotografia e alla regia. Complimenti.

anche a me e’ piaciuto molto questo film, ne ce fossero di registi italiani con queste belle idee, certo Servillo e’ sempre una sicurezza, come incassi come ando’ nelle sale???benino’’’???

visto su rai3 per il ciclo dedicato a Servillo, mi è piaciuto nel complesso, soprattutto per la buona prova degli attori