Terzo capitolo della trilogia del personaggio fittizio di Sarah Asproon, e unico mancante qua dentro. Forse meno considerato per l’assenza della protagonista dei precedenti film, sostituita qui da una comunque splendida Kristine Rose (che ha una tetta più gonfia dell’altra ). Inutile dire che la storia è una stronzata galattica, ma tutto il resto c’è: per metà musica dominante e per metà inquadrature di corpi femminili, la pellicola si riduce a questo e alla fine ti va bene così.
3 scene anche per la Gemser, lontana parente di ciò che era nei vecchi lavori del regista.
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