Chi ha letto questo libro?
Io me lo son riletto per l’ennesima volta: sarà che quelle parti del mondo le ho girate e ci ho vissuto anche per lunghi tempi e mi affascinano tantissimo, si respira ancora una presente e tangibile aria di sacralità e misteri che forse a noi occidentali fanno sorridere (io stavo con una sciamana in Mongolia e ho avuto occasione di osservarne più volte le sue facoltà senza riuscire a darmi una risposta logica)…
tornando al libro: avventura, azione, scenari inediti, lotte spietate tra uomini di varie razze, culture ed ideologie, tradimenti, barbarie, uccisioni, fedeltà, lotta per la sopravvivenza, uomini trasformati in guerrieri, Buddha viventi ubriaconi e bari, misteriosi vendicatori, combattenti con sogni di gloria e di conquista, pazzi accecati da sogni di dominio imperiale, misteriose visioni e profezie, la natura crudele che sembra vivere e condannare chi si dimentica di offrirle tributi religiosi su inaccessibili passi o fiumi gelati, la crudeltà degli uomini costretti ad uccidere per sopravvivere e vivere per porsi alla testa di eserciti panasiatici sentendosi come dei nuovi Gengis Khan, esseri umani costretti a vivere nel gelo eterno dell’inverno siberiano strangolando, uccidendo, rubando ma anche collaborando con altri sbandati o profughi per sfuggire agli orrori di un periodo turbolento e confuso che stava vivendo l’Asia centrale nel primo quarto di secolo, la crudeltà diventata strumento quotidiano, i fieri cavalieri mongoli e l’incredibile accozzaglia di popolazioni che si uniscono o si scontrano tra di loro per opportunismo, gloria, sogni di libertà, vendetta, meschinità o solidarietà, i piani impossibili di attraversare le zone più impervie del mondo conosciuto per ragiungere una salvezza sempre più lontana…
E’ un libro bellissimo, densissimo di avvenimenti storici poco conosciuti in occidente, in una zona dell’Asia a tutt’oggi ancora molto misteriosa e ammantata di sacralità oscura, con personaggi (reali) che inseguivano sogni di gloria o di pazzia immensamente più grandi di loro, il mistero del Re del Mondo e un’area di continuo misticismo che ancora oggi è parte integrante della vita politica e sociale di molte di quelle popolazioni…
Spesso ci si ferma solo sulla parte finale del libro e sulla figura del Barone Ungern (vedi anche “Corto Maltese in Siberia” o numerosi libri ad egli dedicati) ma tutto il romanzo, fin dal suo esatto inizio è una lunghissima ed appassionante descrizione di come l’uomo in certe condizioni è costretto a trasformarsi in bestia o guerriero, tra altre bestie e guerrieri, in zone dove gli Dei tutto osservano e tutto sembrano muovere o dai quali tutti dipendono e credono
Il Trono di Spade o Roma gli fanno una sega a questo libro: se fossi stato nel mondo del cinema, avrei portato il libro a qualche produttore e detto: questa è la sceneggiatura, fatene una meravigliosa serie tv