In molti lo considerano il miglior debutto del 2009. Altri lo vorrebbero subito sullo schermo, adattato magari da uno Scorsese. Tra il pulp, il noir, con sferzate comiche e grottesche, Vedi di non Morire, per me è invece un buonissimo romanzo da ombrellone (non vado però mai in spiaggia), un libro che scorre velocissimo, diverte, cattura, ma che non si infila sottopelle. Dopo le prime folgoranti venti pagine il meccanismo con cui è orchestrato il tutto lascia già intravedere i primi segni di stanchezza, il resto è un procedere sugli stessi, ottimi, binari, ma lungi dalle premesse iniziali.
La quarta di copertina recita: Leonardo Di Caprio vuole per sè il personaggio di medico-gangster inventato da Bazell. In effetti è una sceneggiatura già scritta.
Ce l’ho messo da parte, al momento sto leggendo altro. Comunque m’ispira, è ovvio che trattasi di romanzaccio pulp da non prendere sul serio. Ma cosa intendi per “finte note a piè di pagina”?
Il protagonista è un medico, come d’altronde lo scrittore, e ogni volta che durante la narrazione se ne esce fuori con un termine tecnico ne spiega il significato interagendo con il lettore come se vi parlasse e con uno stile similissimo a quello del libro. Insomma più che note esplicative sono delle propaggini del romanzo, metanarrativa insomma. Ma a lungo andare insopportabili.
Se ne dici un gran bene vero Tulucca?
Bazell è considerato, a ragione o meno, uno degli autori più interessanti della new wave del Thriller americano. Pulp, non pulp, più che altro la definirei una commedia nera senza particolari pretese. Sicuramente un esordio notevole, tecnicamente parlando.
Da segnalare l’ottima, come al solito, traduzione di Luca Conti.
Sìsì, fra gli autori italiani di thriller le lodi si sprecano. Io non ho fretta, ho tanta roba in arretrato da leggere e comunque se ne sta lì, sullo scaffale, in attesa… arriverà anche il suo momento. Le mie aspettative corrispondono più o meno alla descrizione che ne avete fatto tu e Scerba.