regia: BRUNELLO RONDI
anno: 1976
cast: LAURA GEMSER, ANNIE BELLE, SUSAN SCOTT, AL CLIVER, GABRIELE TINTI
hv: io ho la vhs LF, non conosco eventuali edizioni digitali.
l’ho rivisto stanotte dopo molti anni e non trovando alcun topic in merito ne apro uno io;)
Rondi è un regista che spesso apprezzo molto, ma questo è uno di quei film che mi spiazzano e mi lasciano quasi interdetto (un pò quello che mi è successo guardando Torino Violenta).
voglio dire: dialoghi ai limiti dell’assurdo (nemmeno Polselli, credo, abbia mai osato tanto) e a tal proposito basterebbe citare il lungo e incredibile monologo del “santone” Al Cliver mentre la disponibile Susan Scott esegue una fellatio “mistica”!!! con tanto di eiaculazione sul viso:oops:
dicevo: dialoghi assurdi, sequenze improbabili… epperò, spesso, si resta catturati da qualcosa.
e non mi riferisco necessariamente alla bellezza del cast femminile (la Gemser e la Belle sono sempre sublimi, ma in questo film davvero al top:rolleyes:) o della location esotica (pure troppo esotica, per i miei gusti).
c’è qualcosa di irrisolto… ecco!
qualcosa che serpeggia nell’atmosfera.
certe sequenze, inoltre, meritano davvero: Tinti che costringe la Gemser a farsi fotografare accanto alla carcassa in decomposizione di un animale; o quando, sempre fotografando la Gemser tra cadaveri maleodoranti, dice alla Belle: …il disgusto è educativo… educativo!!
la colonna sonora di Bembo meriterebbe un discorso a parte… cmq efficace, ipnotica.
insomma, ne consiglio cmq la visione a chi non l’avesse visto… ma è bene approcciarsi a questo film con il giusto spirito…
FORNI DIXIT: <<“stracult anni 70” un santone hippy fa vivere intorno a sè lussuria, amore di gruppo, omosessualità saffica. le personalità vengono soprafatte dai calori dei corpi, il caldo e l’atmosfera dell’Egitto rendono tutti preda di una follia collettiva. spalancate gli occhi il piacere vi entrerà dentro.>> :D:D:D:D:D:D:D:D
Ho il dvd della Severin: qualità audio video eccellente nel corretto formato cinematografico. E’ praticamente una edizione italiana: il film ha i titoli di testa e di coda in italiano, così come il trailer e il documentario con l’intervista a Al Cliver e gli interventi telefonici della Gemser ed Annie Belle.
visto ieri sera per la prima volta nell’edizione Severin (con sottotitoli obbligati per la traccia audio italiana!). Per me è un gran polpettone noioso e pretenzioso, con ritmo “da documentario” (cit. G. Lupi) e dei dialoghi da supercazzola hippie-freakettona. Al Cliver ogni volta che apre bocca non dice assolutamente niente di sensato e comprensibile, però lo dice benissimo
Ottime la Gemser e la Scott, mentre la Belle “soldato Jane”, almeno per i miei gusti, è quanto di meno erotico possa esistere. Stupende le locations (ma oggi farebbero mai girare un film tra le rovine archeologiche di Abu Simbel?!) e la musica di Baldan Bembo, però che fatica arrivare in fondo! Hai voglia a citare Calderón de La Barca ogni 3x2, bastasse quello…
Finalmente visto, grazie al notevole br Severin. Bello e/o riuscito? Probabilmente no. Ma curioso, e interessante. Di indubbia eleganza visiva, e si vede che Rondi era un tipo intelligente. Forse costretto, dal mercato, a “svendersi”, ma in modo consapevole, e nemmeno schifato dalla materia trattata. Per quanto riguarda l’avvenenza delle attrici, pur apprezzando la Gemser e soprattutto la Belle, come bellezza e sex appeal vince qui la più “matura” Scott/Navarro. Eroticissima, benché si spogli di meno rispetto ad altri film da lei girati. Da segnalare, negli extra, la notevole analisi fatta da Alberto Pezzotta. Merita di essere vista e ascoltata nella sua interezza.
Alla fine il metodo migliore per godersi questo film è quello di guardalo in una lingua che non si comprende così da non seguire i dialoghi concentrandosi invece sulla messa in scena, sulle musiche e sulla peluche.
Porro, in effetti, aveva visto giusto. Al di là di alcuni meriti estetici, e della bellezza delle attrici, molti spettatori di allora si saranno sicuramente scazzati, per la pretenziosita’ dei dialoghi e la trama mandata avanti faticosamente. Insomma, “fattore fregna” a parte, noia per noia, tanto valeva che andassero a vedere un Antonioni…