Venere nera (A.Kechiche, 2010)

Un film di Abdel Kechiche, regista tunisino del famoso Cous cous, che narra la triste vicenda di Saartjie Baartman, la cosiddetta “venere ottentotta”, una donna del XIX secolo proveniente dall’africa sudoccidentale e appartenente appunto all’etnia ottentotta, che fu ridotta in schiavitù e mostrata come fenomeno da baraccone prima in Inghilterra e poi in Francia (per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Saartjie_Baartman).

La donna, a causa delle “stravaganze” anatomiche (natiche e vagina enormi), venne tenuta per anni come un animale e mostrata alla curiosità di europei paganti all’interno di circhi. Successivamente, la Baartman si diede all’alcol e alla prostituzione. Dopo la sua morte in Francia, i suoi resti furono mostrati per anni all’interno del museo di antropologia di Parigi, sino al 1974. Nel 2002, dopo anni di richieste (l’ultima di Mandela nel 1994), i resti della donna vennero prelevati e portati in Sud Africa, dove furono tumulati.
La donna divenne un simbolo del riscatto africano dall’ignobile passato di razzismo e schiavitù a cui fu sottoposto.
Il film di Kechiche è molto crudo, arrivando a mostrare scene che rasentano l’ignominia (anche se, nella versione italica, le parti più pesanti risultano tagliate), e alla fine del film quello che se ne ricava è un senso di vergogna per quello che gli uomini sono riusciti a fare a questa povera donna.
Debbo dire che, comunque, il film di Kechiche risulta più freddo e cinico rispetto a The elephant man di David Lynch, film sulla vita del deforme Joseph Merrick) che mi toccò invece profondamente le “corde emotive”.

Titolo originale Venus noire.
durata 166 min. - Francia, Italia, Belgio 2010

Film bello e terribile, ho il dvd francese, di ottima qualità.
Forse magari è un po’ lungo oppure è semplicemente molto pesante.
Comunque è da vedere, senza se e senza ma.

The elephant man di David Lynch, film sulla vita del deforme Danny Luu

???

Embeh?? :-)) che è…
Ah, per Danny Luu… eheheh… no, è Joseph Merrick :- ))

Concordo sul fatto che sia eccessivamente lungo, forse è anche questo che toglie un po’ di mordente al film…

Mi scuso per l’OT, ma proprio ieri ho visto “La donna scimmia” di Ferreri - che tratta argomenti simili a quelli di questo film - ed ho scoperto che e’ ispirato ad una storia vera, quella di tale Julia Pastrana http://en.wikipedia.org/wiki/Julia_Pastrana , compreso il finale con esposizione della donna e del figlio imbalsamati.

Direi che non è un OT, il riferimento ci sta tutto.
A questo punto è doveroso citare il “padre putativo” di tutto il filone, Tod Browning con il cultissimo Freaks, con tutti i suoi esseri deformi da circo Barnum.