Venezia 2008

al via il 27 agosto la mostra del cinema
Le nuove rotte di Venezia
Tatti Sanguineti: «All’Italia non servono solo maestri dobbiamo recuperare i registi di seconda e terza fila»

http://www.corriere.it/Cinema/2008/Venezia/le_nuove_rotte_di_venezia_sanguineti_cinema_e1370ace-7280-11dd-b748-00144f02aabc.shtml

VENEZIA - «I fantasmi non esistono: i fantasmi siamo noi», diceva Eduardo a proposito di una delle sue commedie più celebri, «Questi fantasmi », appunto. «I fantasmi esistono, eccome. E magari ne avessimo ancora », sospira Tatti Sanguineti, che con Sergio Toffetti ha curato la retrospettiva sul Cinema italiano ritrovato prossimamente di scena alla 65ma Mostra veneziana con l’evocativo titolo Questi fantasmi. Ovvero quei film e quei registi che per trent’anni, dal 1946 al 1975, hanno fatto la ricchezza della nostra industria dello schermo e poi sono spariti, inghiottiti nell’oblio, cancellati dalle cronache.
RESTAURI - «Militi ignoti di un cinema parallelo a quello dei grandi nomi, ricco di fior di professionisti, anzi di veri talenti, relegati però nelle seconde e terze file dall’ombra ingombrante dei grandi maestri, da Fellini a Pasolini, da Rossellini a Visconti», prosegue Sanguineti. Il cinema di Zampa ( Anni difficili, accusato ai tempi di «speculazione sulle brutture della patria», tornerà restaurato dal laboratorio l’Immagine ritrovata della Cineteca di Bologna), il cinema di Bolognini, Franco Rossi, Emanuele Luzzati, Giorgio Bianchi, Duilio Coletti, Vittorio Caprioli, Luciano Salce… «Un cinema di generi — precisa Sanguineti —. Dal comico al western, dall’erotico all’horror. Una varietà straordinaria di opere e di registi, molti dei quali sono andati sprecati. Allora si sfornavano circa 200 titoli l’anno, oggi sì e no arriviamo a un quarto». Generi. Termine archiviato dalla nostra produzione. «Già. Con gli Anni '90 l’autore ha soppiantato il regista, ormai basta un film e sei subito autore. Invece, per essere grande, un cinema deve avere sì i maestri ma anche una schiera di professionisti medio- alti capaci di grande versatilità. Come quelli che abbiamo voluto riproporre all’attenzione del festival.
MADE IN ITALY - Registi che hanno seminato ricchezza, creato tanti posti di lavoro. E con i loro film hanno anche creato il marchio di un made in Italy, tuttora l’unico riconosciuto all’estero: quello delle maggiorate, dei bulli, dei preti, dei borgatari, dei furbastri. Se la nostra identità fuori dai confini è ancora fissata in quei cliché è perché nessun altro ha saputo inventarne di nuovi. In realtà, quelle seconde e terze file dei registi di allora oggi sarebbero le nostre prime file. Monicelli, per esempio, ora è considerato un genio e lo è, ma a quei tempi faceva parte del plotone di media grandezza».
PUPI AVATI E GLI ALTRI - Quindi non resta proprio nulla di quella tradizione? «L’unico epigono direi che è Pupi Avati. Il solo cineasta italiano di oggi in grado per velocità, duttilità e mestiere di dirigere due film all’anno, di esplorare ancora i generi, dalla commedia all’horror al giallo. E ora con Il papà di Giovanna si cimenta anche nel noir. Pupi inoltre è un grande domatore di attori, sa dirigere con mano sicura sia i colonnelli sia le reclute… Una figura anomala, al passo della vecchia guardia ». E gli altri tre italiani in concorso a Venezia, come li classificherebbe secondo quest’ottica? «Da un certo punto di vista Ozpetek, ora in gara con Un giorno perfetto è in qualche modo anche lui erede di quel dna. A differenza del cosiddetto “autore”, Ferzan gira copioni scritti da altri, il bravo Gianni Romoli, e lo fa con assoluta padronanza». Altra storia quella di Corsicato, alla Mostra con Il seme della discordia, commedia grottesca sul tema scottante dell’inseminazione artificiale. «Pappi è un “californiano”, uno che fa tutto da solo, uno sperimentatore fuori da ogni schema. Imprime il suo marchio in ogni film. Una creatura tutta a sé». Infine, il quarto concorrente, Marco Bechis. «Nel suo caso il termine “autore” va a pennello. Bechis ha un suo mondo da raccontare. Ha provato sulla propria pelle l’esperienza di segregazione riferita in Garage Olimpo. Se c’era uno con una storia urgente da far conoscere, era lui. E anche questo nuovo film che porta alla Mostra, La terra degli uomini rossi tratta dello sfruttamento della natura, dei semi transgenici che violentano le coltivazioni e portano povertà e dolore tra i contadini del Mato Grosso. Un regista giramondo, poco italiano».
IL DIGITALE - Tutto questo lascia pensare che, dopo di questi, non ci saranno più altri fantasmi. I critici che verranno, troveranno ben poco da riscoprire? «Forse non è del tutto vero. Qualche fantasma si aggira ancora per il cinema italiano. Il digitale ha democratizzato l’accesso alla produzione, facilitando un cinema fai da te. Con somme accessibili, da 5000 a 25 mila euro oggi si può realizzare un film. E, a quanto mi risulta con questo sistema ogni anno vengono prodotti nel nostro Paese una quarantina di lungometraggi di cui però non esiste mappatura, non si sa nulla, se va bene finiscono per una sera a qualche festival minore. Un nuovo cinema autarchico, quasi clandestino, che però muove un giro di denaro non indifferente. Può darsi che in questo paniere a cercare bene si possa trovar qualcosa di buono, di nuovo. Però, chi avrà la voglia e la pazienza di farlo?»
Giuseppina Manin
25 agosto 2008

VIDEO CULTURA SPETTACOLI (28/8/2008)
Intervista a Wim Wenders, presidente della giuria di Venezia 2008
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http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?p=1&IDmsezione=12&IDalbum=11831&tipo=VIDEO#mpos

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Di scena fuori concorso “Monster X strikes back: attack the G8 summit
Dal giapponese Kawasaki una storia di mostri, e ritratto feroce dei nostri leader
Trash, grottesco, cattivissimo
il film-parodia sui Grandi del G8
Sarkozy erotomane, Bush inutilmente muscolare, Putin pronto a usare il polonio
E il premier italiano, un po’ Prodi un po’ Berlusconi, pensa solo alla pizza…

http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/spettacoli_e_cultura/cinema/venezia/mostro-g8/mostro-g8/mostro-g8.html

Sono proprio curioso di vedere sto film… ma chissà se uscirà in Italia… mi sa che dovrò recuperarlo nella rassegna Venezia a Roma

Ieri sera un amico che è andato a vedere il nuovo film dei Coen m’ha detto che per la proiezione c’era una fila mostruosa. Comunque son riusciti a conquistare un paio di biglietti; il film l’ha gradito, lo ha definito un Coen “minore” ma divertente e cattivello al punto giusto.

L’unico motivo di interesse di questo festival risiede, per quanto mi riguarda, nel ritorno di Kitano.

Che tra l’altro dicono essere bruttino.
Infatti quest’anno me ne sto comodo comodo a casina mia, aspettando Torino che è come sempre un festival che amo di più.
Ma possibile che tutti i telegiornali, giornali, etc, parlino del Kaiju? Che dinamiche strane portano alla notiziabilità di un film rispetto ad un altro.

Devo ancora vederlo quindi mi riservo ogni commento, però:

A me sto Kitano festivaliero che gira sti polpettoni filosofici alla Takeshi’s mi ha un pò stancato. Vorrei che il buon Kit tornasse a girare qualche bel noir come solo lui sa fare…

Ok, attendo la sassaiola.

Il grande vecchio del cinema alla Mostra presenta un corto sul quartiere in cui vive
“Ci arrivai quando c’era il fascismo, che ora sta tornando in abiti nuovi”
Monicelli, la freschezza a 93 anni
“Ma l’Italia ora è alla deriva”
Il regista rievoca il '68: “Fu una sciagura, portò al consumismo”
E sul cinema: “Mi piacciono Garrone e Sorrentino, ai giovani consiglio semplicità”

http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/spettacoli_e_cultura/cinema/venezia/monicelli-inte/monicelli-inte/monicelli-inte.html

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30/8/2008 (9:57) - PRIMO FILM ITALIANO IN CONCORSO
Ozpetek, un giorno (quasi) perfetto
Alla Mostra di Venezia presentata la prima pellicola italiana in concorso.
Accoglienza tiepida alla proiezione ma grandi applausi in conferenza stampa

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/festivalvenezia/200808articoli/36059girata.asp

Parla il regista di tanti film diventati leggenda (“Animal House”, Blues Brothers")
Ironia sull’avventura alla Mostra. Con tanto di caduta dalle scale a un party esclusivo
Landis, re della commedia e giurato
“Ma la mia Venezia è da horror…”
“Sto vedendo bei film”. “Gli attori brillanti? Bene Ben Stiller, ma Belushi era un’altra cosa”
“Seguo Obama in tv e spero. Bush è un idiota, e altri capi di Stato come lui”

http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/spettacoli_e_cultura/cinema/venezia/landis-intervista/landis-intervista/landis-intervista.html

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«La rabbia», cancellata la parte dell’autore emiliano, è rimasta solo quella di Pasolini
«Guareschi offeso». Via Bertolucci
I figli dello scrittore fanno dimettere il regista dal comitato per il centenario

http://www.corriere.it/Cinema/2008/Venezia/guareschi_tagliato_d1f9beb0-772d-11dd-841f-00144f02aabc.shtml

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NEL CAST Silvio Orlando, Alba Rohrwacher ed Ezio Greggio
Venezia, tiepida accoglienza per Avati
Un breve applauso e qualche dissenso alla prima per la stampa. Proteste dei giornalisti per 9 minuti di ritardo

http://www.corriere.it/Cinema/2008/Venezia/avati_venezia_accoglienza_tiepida_97d56b3e-7756-11dd-841f-00144f02aabc.shtml

La decisione di far dimettere Bertolucci dal comitato la trovo tipicamente italiota. Possibile che il dissenso e la libertà d’opinione non contino più un cazzo? E ci lamentiamo se i fans di Dario Argento son troppo ultrà e assolutisti. Poveri noi…

A proposito del festival, un mio amico m’ha detto che l’ingresso a tutte le proiezioni era vietato ai minori di 18 anni. Come mai? Forse le pellicole non hanno ancora il visto censura e gli organizzatori non volevano rischiare?

No, perchè cercano di salvare i giovani ancora puri da quella merda che è il cinema italiano.

Mica c’erano solo i film italiani. Ai minori era interdetta pure la visione del nuovo Coen… :confused:

Notizie sul film di Josè Mojica Marins??

FnF era in sala… aspetto sue nuove.

Il Tg4 di oggi vantava “grandi ovazioni” tributate ad Avati. Meno male che il Corrierone lamentava una “tiepida accoglienza”…

Ho guardato anche io quel tg e non ho capito bene. Perchè ha detto prima che il film è stato accolto molto tiepidamente come il primo film da regista di Arriaga, poi che è stato seguito da una grande ovazione. Un servizio scritto coi piedi. Comunque in ogni dove non ne parlano benissimo.
Intanto stasera mi guardo il nuovo Miyazaki, non sarà su grande schermo ma Pasqua 2009 non l aspetto.

E’ la bibbia di Ze do Caixao!

Tutta la summa concettuale di quarant’anni del suo cinema in una pellicola con a disposizione un budget davvero alto rispetto agli standard del regista.
Un capolavoro tributato dagli applausi a scena aperta in sala, durante un paio delle sequenze più estreme.

GRANDISSIMO! un pò come DELIRIOS DE UM ANORMAL del 1978,…beato te che lo hai visto!!!

Mickey Rourke è protagonista del film The wrestler diretto da Darren Aronofsky
Mickey Rourke:
“Io, un sognatore che vive da schifo”
L’attore: mi stanno vicini solo i miei cani e il mio grande amico Bruce Springsteen

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/festivalvenezia/200809articoli/36245girata.asp

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alle 19 la cerimonia di premiazione
Toto-Leone, potrebbe spuntarla Rourke
Miyazaki unisce la giuria, piace anche l’etiope «Teza». Coppa Volpi a Orlando e alle attrici di «L’Autre»?

http://www.corriere.it/Cinema/2008/Venezia/toto_leone_rourke_miyazaki_948db438-7bfa-11dd-811a-00144f02aabc.shtml

Leone d’Oro miglior film: The Wrestler di Darren Aronofsky
Leone d’Argento miglior Regia: Aleksey German jr. per Paper Soldier
Premio Speciale della Giuria: Teza di Halile Gerima
Leone del Futuro, Premio Luigi De Laurentiis per un’Opera Prima: Pranzo di Ferragosto di Gianni di Gregorio
Leone Speciale per l’insieme dell’opera: Werner Schroeter (Nuit de chien)
Coppa Volpi migliore attore: Silvio Orlando per Il papà di Giovanna
Coppa Volpi migliore attrice: Dominique Blanc per L’autre
Premio Marcello Mastroianni miglior attrice emergente: Jennifer Lawrence per The Burning Plain
Osella per la miglior sceneggiatura: Halile Gerima per Teza
Osella per la miglior fotografia: Paper Soldier di Aleksey German jr.

VIDEO CULTURA SPETTACOLI (28/8/2008)
Intervista a Wim Wenders, presidente della giuria di Venezia 2008
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http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?p=1&IDmsezione=12&IDalbum=11831&tipo=VIDEO#mpos

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Di scena fuori concorso “Monster X strikes back: attack the G8 summit
Dal giapponese Kawasaki una storia di mostri, e ritratto feroce dei nostri leader
Trash, grottesco, cattivissimo
il film-parodia sui Grandi del G8
Sarkozy erotomane, Bush inutilmente muscolare, Putin pronto a usare il polonio
E il premier italiano, un po’ Prodi un po’ Berlusconi, pensa solo alla pizza…

http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/spettacoli_e_cultura/cinema/venezia/mostro-g8/mostro-g8/mostro-g8.html

Sono proprio curioso di vedere sto film… ma chissà se uscirà in Italia… mi sa che dovrò recuperarlo nella rassegna Venezia a Roma