Viaggia ragazza, viaggia, hai la musica nelle vene (Pasquale Squitieri, 1973)

Regìa di Pasquale Squitieri, 1973
Con Victoria Zinny, Dino Mele, Raymond Pellegrin, Vittorio De Sica, Leopoldo Trieste, Brigitte Skay

Incredibile film di Squitieri sulla droga ed la devastazione che causa ai giovani debosciati. Inizialmente intitolato solo Musica nelle vene, venne poi bocciato dalla commissione censura e ripresentato con tagli vari ed il titolo attuale… vederlo è un’esperienza quasi mistica. Non ha circolato moltissimo, che io sappia…

Film completo:

Film davvero particolare. L’aspetto onirico forse vuole dare un’aria mistica, da viaggio drogato in linea con la storia. Sprazzi violenti e depressione su pellicola piuttosto consistente. Non perfetto ma colpisce duro. La Zinny molto bella ma si fa notare per la sua disperata malinconia.

Presente anche su Prime con questa qualità



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Incredibile!

Lo sempre considerato un proto-Requiem For a Dream di Aronofsky. Film pesantissimo, specialmente il finale. E sempre un po triste che l’unica copia in giro era quello citato sopra (penso da VHS? Non ricordo)

Finalmente una copia degno del film in questione. Non per tutti, ma sicuramente un film che meritava molto di più.

Sono curioso se e censurato?

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Film che possiedo da una vita ma che non ho mai guardato… In gioventù ne vidi una parte e mi deluse molto, non era assolutamente in linea con le aspettative di underground e psichedelia che scaturivano dal titolo e dalla grafica dei materiali cartacei. Stimolato dalle belle parole spese da @ilbestione, @Killer_Klown e @Renato me lo sono recuperato in questa versione su primevideo e davo dire che sono rimasto piacevolmente colpito.

Il film è originale, poiché si allontana dai cliché dei droga movies, scegliendo di non descrivere la gioventù sbandata ma mettendo al centro della trama la discesa agli inferi di una donna borghese. Seppur districandosi tra luoghi comuni e rappresentazioni stereotipate, il film ha una buona efficacia e arriva come un pugno nello stomaco, descrivendo in modo coinvolgente il vortice di vuoto e disperazione nel quale precipita la protagonista in un momento di vulnerabilità.

Il film è uno dei precursori del genere, al punto che la “roba” che viene consumata probabilmente non è neppure eroina ma morfina, forse anfetamine, sostanze che all’epoca circolavano illegalmente nel mercato nero (i drogati per farsi utilizzano il liquido contenuto in ampolle di vetro che provengono senza dubbio dal circuito dell’industria farmaceutica).

Il film è doloroso e spietato, non c’è possibilità di redenzione, la dipendenza è un vortice che ti risucchia e ti risputa fuori inerme, privo di volontà, inconsapevole delle tue azioni e totalmente scollato dalla realtà. Il finale tragico, in cui la protagonista crede di affidare al testo battuto con la macchina da scrivere il senso della propria odissea in un messaggio dedicato alla figlia ed ai posteri tutti, è così beffardo e spietato da lasciare una sensazione di disagio anche nello spettatore più incallito.

Veloci ma memorabili le interpretazioni di uno spietato Vittorio De Sica e di un macchiettistico Leopoldo Trieste.

Vi lascio con una scansione ad alta risoluzione di uno dei manifesti originali della pellicola, direttamente dalla mia collezione privata.

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E’ già stato tagliato dalla censura e rititolato così, come da primo post, dura quasi come la VHS che si è vista finora, al netto credo un minuto in meno circa. Comunque sta su Cine Autore, un canale prime con film dal catalogo Mediaset e aggiungo che il distributore è la Variety. In caso, contattami in privato.

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Grazie per l’aiuto - sto lavorando (piano, piano) su la revisione dei sottotitoli in inglese… sono passati ben 15 anni da quando lo visto, guardando la data alla fine del file. Come il tempo vola :slight_smile:

Pensavo non più di 10.

Se scopro qualche taglio (in confronte al VHS) lo scrivo qui, modificando questo post.

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