appena visto, francamente modesto sebbene divertente
peccato soprattutto per il finale, che risulta forzato e quasi scorretto, mentre con poco sforzo poteva giocarselo decisamente meglio a beneficio del film tutto
Dovrebbe essere l’unico spaghetti western non leoniano a cui Farinotti dà più di due stelle nel suo dizionario (sebbene io sia convinto che in realtà non abbia visto nemmeno uno dei film che recensisce).
Il film, a suo tempo, non mi era dispiaciuto: una trama lineare e la solita grintosa interpretazione di Fernando Sancho che dimostra come si potessero fare western godibili anche senza grossi nomi nè capitali.
Lo posseggo,avendolo registrato da un vecchio passaggio televisivo su Duel Tv.Carino,ma non certo il miglior western di Alfonso Brescia("Killer calibro 32"e “I giorni della violenza"sono molto meglio).I cattivi di Fernando Sancho e Conrado Sanmartin,doppiati rispettivamente da Luigi Pavese e Glauco Onorato,battono ai punti il buono di Richard Wyler(doppiato da Pino Locchi).In gran luce Spartaco Conversi,sotto il nome d’arte di “Spean Convery” e in un ruolo a sorpresa.Musiche di riciclo da altri film(ho riconosciuto temi di Bruno Nicolai da"100000 dollari per Ringo”,di Luis Bacalov da “Django” e “Quien Sabe?”,di Anton Abril da “Texas addio” e di Armando Trovaioli da “I lunghi giorni della vendetta”)
appena visto, francamente modesto sebbene divertente
peccato soprattutto per il finale, che risulta forzato e quasi scorretto, mentre con poco sforzo poteva giocarselo decisamente meglio a beneficio del film tutto
Dovrebbe essere l’unico spaghetti western non leoniano a cui Farinotti dà più di due stelle nel suo dizionario (sebbene io sia convinto che in realtà non abbia visto nemmeno uno dei film che recensisce).
Il film, a suo tempo, non mi era dispiaciuto: una trama lineare e la solita grintosa interpretazione di Fernando Sancho che dimostra come si potessero fare western godibili anche senza grossi nomi nè capitali.
Lo posseggo,avendolo registrato da un vecchio passaggio televisivo su Duel Tv.Carino,ma non certo il miglior western di Alfonso Brescia("Killer calibro 32"e “I giorni della violenza"sono molto meglio).I cattivi di Fernando Sancho e Conrado Sanmartin,doppiati rispettivamente da Luigi Pavese e Glauco Onorato,battono ai punti il buono di Richard Wyler(doppiato da Pino Locchi).In gran luce Spartaco Conversi,sotto il nome d’arte di “Spean Convery” e in un ruolo a sorpresa.Musiche di riciclo da altri film(ho riconosciuto temi di Bruno Nicolai da"100000 dollari per Ringo”,di Luis Bacalov da “Django” e “Quien Sabe?”,di Anton Abril da “Texas addio” e di Armando Trovaioli da “I lunghi giorni della vendetta”)