Rivisto di recente grazie al fatto che sta sotto i 100 minuti (97, per l’esattezza) e, sarà che sono invecchiato rispetto a quando lo avevo visto (tre-quattro anni dopo l’uscita, su uno dei canali della vecchia telepiù) ma l’ho gradito infinitamente di più, al punto che posto pure il topic perché non c’era. Involontariamente profetico su due fronti:
- Storico: un presidente coinvolto in uno scandalo sessuale distrae l’attenzione bombardando un paese che l’americano medio non trova sulle mappe (B.Clinton con l’ex Yugoslavia, il non visto presidente con l’Albania)
- Stilistico / narrativo : non è un mockumentary ma tra il il presidente non visto, una fastidiosissima Anne Heche come “straight man” alla maniera di Anna Chlumsky in Veep, l’idea di inventarsi una guerra e in seguito a un malinteso, ripiegare sull’invenzione di un eroe di guerra, gli scambi tra De Niro e Hoffman pare veramente un prequel delle serie di Armando Iannucci.
A una seconda visione, corroborata da una conoscenza maggiore della storia recente statunitense, è una satira strapiena di chicche che un nerd sfigato come me che legge tutti i giorni www.electoral-vote.com capisce e trova molto divertenti. Giusto per elencarne alcune che oggi ho voglia di fare l’elenco puntato.
- Il cameo di Jim Belushi che in quanto albanese non capisce come gli USA abbiano dichiarato guerra alla sua patria d’origine
- Il “mister Wolf” interpretato da De Niro che chiede se il problema è una tata immigrata illegalmente è un riferimento al Nannygate, lo scandalo che fece bocciare due nomine di Clinton per la posizione di Procuratore Generale
- Il noiosissimo spot “ufficiale” per la rielezione del presidente, con la frase banalissima “non cambiare i cavalli a metà corsa”: non solo riflette benissimo lo stile patinato degli spot politici tra il 1996 e il 2004, ma lo slogan era stato già usato da Abraham Lincoln
- Il fatto che De Niro faccia girare voci inventate negandole fa moltissimo “Dirk Gently”
- Al funerale di “Vecchia Scarpa” Schumann compaiono soldati della fittizia compagnia 303 vestiti con l’improbabile uniforme disegnata da Denis Leary in una scena di brainstorming rapidissima.
- L’inevitabile stoccata sul nobel per la pace a Kissinger
Non ci sono pallosissimi spiegoni, Levinson non prende il suo pubblico per dei ritardati mentali e soprattutto il brodo non è allungato a creare un mattone da almeno due ore che in questo periodo della mia vita non riesco a guardare senza addormentarmi come un sasso. Molto bello anche il tema musicale di Mark Knopfler.
L’attrice che interpreta la finta bimba albanese è una giovanissima Kirsten Dunst, l’agente della CIA che rompe i coglioni è William H. Macy, che interpreta qualsiasi personaggio interpretato da William H. Macy.
Il titolo tradotto, al solito, non c’entra niente col film (infatti quando a suo tempo lo vidi mi aspettavo molto più parti legate alla prima parola del titolo italico). Il titolo originale viene da un motto di spirito che viene riportato all’inizio del film.