Ypres

Ho vissuto 12 anni in Belgio, e non sono mai stato ad Ypres. E sì, un po’ di storia della Prima Guerra la conoscevo, ma la mia passione era più che altro per la Seconda. Quest’anno, il caso ha voluto, ci son finito ben 3 volte, e l’ultima di queste ho visitato il museo della guerra, In Flandres Fields:

http://www.inflandersfields.be/en

Ora, per spiegare Ypres, basti pensare che solo nella terza battaglia, che durò 4 mesi, furono massacrati 600.000 uomini. In un fazzoletto di terra di pochi chilometri quadrati. Nella battaglia di Messines, preludio alla terza battaglia di Ypres, furono scavati tunnel e posizionate mine proprio sotto le trincee tedesche: fu la più grande detonazione controllata della storia, l’esplosione fu sentita fino a Londra, Dublino e persino la Svizzera, le due mine che fece saltare contenevano una 24000 e l’altra 32000 kg di esplosivo, circa 10000 soldati tedeschi vennero immediatamente polverizzati. Non tutte le mine esplosero, e dopo la battaglia se ne perse traccia, e sono ancora lì, un, contenente 23000 chili di esplosivo, risiede sotto una placida fattoria belga:

http://rense.com/general47/50000lbWW1bomb.htm

E oltre alle mine, il terreno è cosparso di bombe inesplose, in un giorno partivano tranquillamente 3 milioni di proiettili dall’artiglieria. Questo continuo bombardamento, rese il terreno un enorme pantano, dove spesso i soldati e gli animali annegavano, come nelle sabbie mobili: a tutt’oggi sono quasi 90000 i soldati del solo Commonwealth che non sono masi stati ritrovati, e a tutt’oggi si ritrovano resti, pallottole, bombe inesplose, non passa anno che qualche contadino non ci lasci le penne.

Ypres prima della guerra:

e dopo:

E, ciliegina sulla torta, Ypres è tristemente famosa come il primo luogo dove furono utilizzate armi di distruzione di massa, in questo caso armi chimiche, il gas mostarda, passato alla storia come iprite proprio a causa del luogo dove fu usato per la prima volta.

Alla fine della guerra, Churchill voleva dichiarare Ypres terreno sacro, e preservarla nelle stesse condizioni (cioè rasa al suolo) a monito per i posteri. I belgi obiettarono, ma permisero la costruzione del Menin Gate, un memoriale alla porta di Menin, da dove passavano tutti i soldati britannici che andavano alla mattanza del saliente di Ypres. Sul grande arco ci sono i nomi di 54.896 soldati mai più ritrovati, altri 34.959 sono invece al memoriale di Tyne Cot (visto che anche lo spazio sull’arco era terminato). La cosa più stupefacente è che dal 2 Luglio 1928, ogni giorno la memoria di quei soldati viene ricordata con una commemorazione, ogni giorno alle 20, e ogni giorno ci sono migliaia di persone da ogni angolo del pianeta, moltissimi con parenti morti lì. L’unica eccezione a questa tradizione fu durante l’occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale, ma la tradizione venne ripresa la sera stessa, quando forze polacche liberarono la città. C’ero anch’io una sera, ed è qualcosa che difficilmente si dimentica.

Ricordo di aver letto che i primi tempi i fanti, privi di maschere antigas, tentavano di proteggersi dall’iprite con fazzoletti imbevuti di urina, immagino con che risultati.
La mia passione invece è sempre stata proprio per la Prima, guerra di uomini e di Miti come Von Richthofen, Lawrence e Mata Hari, partita come guerra ottocentesca e conclusa con i primi, goffi mezzi che invece daranno l’impronta al secondo conflitto mondiale. E con in mezzo il gigantesco stallo della guerra di trincea che deve essere stata orrenda come non potremo mai neanche immaginare.

Esatto. Nel museo, che ho visitato per lavoro dato che usa i nostri proiettori, c’è la testimonianza dell’ufficiale, un chimico, che inventò questa nuova arma, alquanto agghiacciante. Inoltre ci sono i resoconti dei soldati tedeschi che avanzavano dopo gli attacchi, con repertorio fotografico di come venivano trovati i cadaveri, molto impressionante.

La mia passione invece è sempre stata proprio per la Prima, guerra di uomini e di Miti come Von Richthofen, Lawrence e Mata Hari, partita come guerra ottocentesca e conclusa con i primi, goffi mezzi che invece daranno l’impronta al secondo conflitto mondiale. E con in mezzo il gigantesco stallo della guerra di trincea che deve essere stata orrenda come non potremo mai neanche immaginare.

Tra l’altro ha dato il via alla chirurgia plastica, dato l’elevatissimo numero di sfigurati dalla guerra. Se mastichi l’Inglese, ti consiglio il seguente libro:

http://www.amazon.co.uk/Passchendaele-Nigel-Hart-Peter-Steel/dp/1407214675/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1383750824&sr=8-1&keywords=Passchendaele%3A+The+Sacrificial+Ground

Bellissimo!

Un altro libro che vorrei avere, ma purtroppo i prezzi sono alle stelle:

http://www.amazon.co.uk/Passchendaele-Peter-Barton/dp/184529422X/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1383750902&sr=8-2&keywords=Passchendaele+barton

Per fortuna l’autore sta facendo uscire un’altra versione che comprende un po’ tutti i terreni di trincea:

http://www.amazon.co.uk/Battlefields-First-World-General-Military/dp/1845298845/ref=pd_sim_b_2

Grazie per la dritta, nessun problema per l’inglese, al prossimo giro di Amazon il primo lo prendo, tanto più che i prezzi di alcune copie sono ridicoli.
Ora è tanto che non leggo sull’argomento e mi piacerebbe riprendere un po’. Figurati che mio nonno aveva combattuto sul Piave, e ricordo pure a casa sua l’attestato di Cavaliere di Vittorio Veneto incorniciato e appeso al muro, con tanto di medaglia d’oro. Veramente un altro mondo.

Consiglio anche la visione di questo film:

http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?28673-Passchendaele-Paul-Gross-2008&p=308374

Ah, e purtroppo non finisce mai, questa e` di ieri:

Ypres: World War One weapon explodes, killing two

http://www.bbc.com/news/world-europe-26654314