Yvonne la nuit (Giuseppe Amato, 1949)

Ciao,
da giorni non mi riesco a staccare da questo film del 1949. Per cui vengo a - come direbbe il commissario Montalbano - scassare i cabasisi qui.
Un film in cui tanti attori vengono invecchiati: per primo Arnoldo Foà, che interpreta il Senatore; anche Gino Cervi che interpreta il colonnello, mi pare trasposto qualche anno più in là dell’età che aveva quando lo fece; e infine, sia Olga Villi e Totò alla fine vengono mostrati invecchiati.
Mi ha fatto pensare la scena in cui Yvonne tenta il suo rientro: lei era una stella dei cafè chantant, ma il teatro in cui prova a rilanciarsi - l’Ambra Jovinelli - NON ha più niente a che fare con il mondo a cui era abituata: assomiglia piuttosto al Teatrino della Barafonda. E Yvonne si presenta con un abito dimesso, senza ballerine.
Come sono delicati i personaggi, e come sono costretti a comportarsi nel modo in cui l’Autore, gli sceneggiatori e il regista hanno deciso PER LORO: vedere al proposito le battute che si scambiano le marionette in “che cosa sono le nuvole”. Dio (Autore, sceneggiatori, regista) hanno gettato sul palco Yvonne senza aiutarla a scegliersi un repertorio più adatto all’Ambra Jovinelli, un Teatro affollato di “popolani”, tanto, tanto diversi dal pubblico elegante del cafè chantant.

Mi ha fatto piacere riuscire a trascrivere i dialoghi della parte finale del film, in cui Yvonne viene contattata dall’avvocato Rubini (Eduardo De Filippo) e le ultime parole che scambia con Nino (Totò, nella prima interpretazione drammatica della sua carriera. Troverete tanto in rete, se vi interessa).

Non ho idea se vi faccia piacere, ma io per rispetto a questo film di cui si ricorda solo l’interpretazione del “Bel Ciccillo” di Totò (ci sono documenti filmici di altre macchiette, come “Il Paraguay”? Non le ho trovate) ma per il resto ampiamente dimenticato, posto la trascrizione suddetta:

Avvocato Rubini: Brava signora. È stata puntuale. La ringrazio.
Yvonne: Ho preso la carrozzella.
Avvocato Rubini: Non si sente a suo agio?
Yvonne: Forse un poco confusa. Non sono più abituata a delle cose come queste. Quadri, fiori, bei mobili. Mi piacevano tanto le cose belle.
Avvocato Rubini: Lo so signora.
Yvonne: Ma perché mi ha fatto venire qua?
Avvocato Rubini: Vede signora, la nostra è una strana professione. Noi avvocati per tanti anni non facciamo che occuparci di querele, di denaro, di miserie. Poi improvvisamente ci capita davanti un caso umano, di quelli che toccano il cuore. E allora non si sa neanche come cominciare. D’altra parte le faccio coraggio. Perché penso che quello che devo dirle le darà dolore e gioia insieme, e la gioia sarà senza dubbio più grande del dolore.
Yvonne: Non capisco. E poi le cose complicate non mi piacciono più. Non v’arrabbiate avvocato, ma quello che mi dite mi urta, mi dà fastidio. Cosa potrebbe darmi ancora gioia o dolore? Noi tutti, avvocato, quando veniamo al mondo abbiamo nel cuore due posti vuoti, uno per la grande gioia, l’altro per il grande dolore. Certe volte crediamo di aver colmato i due vuoti, e viviamo tranquilli.
Avvocato Rubini: Il suo concetto mi piace, complimenti. Ma mi permetto di insistere: è proprio certa, lei, che i due vuoti furono colmati dall’autentica gioia e dall’autentico dolore?
Yvonne: Ma non mi vede?
Avvocato Rubini: Attenta. Attenta signora. E ricordi le mie parole: quello che nella vita può sembrare punto d’arrivo, talvolta non è che il punto di partenza. Lei certamente ricorda.
Yvonne: Carlo! Certo che lo ricordo. Ma perché? Cosa c’entra ora?
Avvocato Rubini: Io sono l’avvocato di casa Rutelli, perciò conosco tutta la storia del suo grande amore per Carlo. Ma ignoravo quello che ho appreso solamente ieri, ricevendo questo. È il testamento del padre di Carlo. È morto la settimana scorsa a Londra, forse ha pensato che dopo la morte, era giusto riparare al male che le aveva fatto. La notte del 22 novembre, quando nacque il suo bambino …
Yvonne: Il mio bambino?
Avvocato Rubini: Le dissero che era morto. Invece glie lo portarono via. Questi fatti mostruosi vengono a determinarsi in conseguenza agli egoismi, alle convenienze formali, al modo di vedere e di sentire. Tutto ciò ci autorizza spesso a manomettere, deformare e magari spezzare i diritti più sacri degli altri.
Yvonne: Che devo fare io, avvocato? Come faccio a farle capire che mi sento morire? E come farà lei a capire fino a che punto mi ha colpito? Dovrei piangere, soffrire, disperarmi. Non posso. Non ne ho più la forza. Sa che cosa ha fatto lei, avvocato? È venuto a dirmi che ho riempito il mio cuore di un dolore che non esisteva. Che ho sofferto per tanti anni, fino alla rassegnazione per uno schianto che non doveva toccarmi. “La gioia sarà più grande del dolore”. E come ha fatto lei a pensarlo, a crederlo? La grande gioia secondo lei dovrebbe essere quella di non aver potuto racchiudere fra mie braccia tutto il mio bambino, di saperlo vivo, dopo averlo sistemato morto nel mio pensiero? Devo rompere il mio cuore e farvi spazio per mettervi dentro solamente il dolore? Non posso. Non mi rimane forza abbastanza. Avvocato, mi dica, lo ha visto? È bello? Forte?
Avvocato Rubini: È il ritratto del padre.
Yvonne: Dov’è?
Avvocato Rubini: È in Inghilterra. Aspetta che io gli telegrafi. Voleva essere sicuro che sua madre fosse ancora viva.
Yvonne: Lui … non sa che io sono viva? Meglio così, avvocato. Lei può capire. Io non l’ho visto crescere, e lui non mi ha visto invecchiare. La gioia di una madre è di dare al figlio. Dare. A me questa gioia me l’hanno distrutta. Cosa posso dargli ora? Non gli posso dare più. Ormai non siamo che un uomo e una povera vecchia. Gli dica che sono morta. A me basta saperlo vivo. Grazie avvocato.
Nino: Oh finalmente! Beh? Che c’è?
Yvonne: Niente.
Nino: Cosa è stato?
Yvonne: Andiamo.
Nino: Ma si può sapere cosa volevano?
Yvonne: Niente. Non volevano niente. Volevano sapere di una mia amica che è morta, tanti anni fa.
Nino: E per sapere le informazioni di uno che è morto, ci hanno fatto venire fino a qua?
Yvonne: Proprio così.

Grazie del thread, splendido film. Se ne parlava anche in un vecchio thread, circa la (smentita) presenza di Enzo Cannavale:

http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?12157-Enzo-Cannavale-in-quot-Yvonne-la-nuit-quot

Prego. Mi ha fatto molto, molto piacere ribattere le battute finali del film.

A proposito dell’altro thread, credo che non ci siano problemi nell’identificare in Leopoldo Valentini il maggiordomo di Carlo Rutelli,

Ma chi è che interpreta il cameriere del locale di donna Rudegarda?
http://issuu.com/vincent_eclipse/docs/cameriere_yvonne_la_nuit ??
Fosse lui un giovanissimo Cannavale???

Ciao.

I titoli di testa COMPLETI del film “Yvonne le Nuit”:

http://issuu.com/vincent_eclipse/docs/yvonne_la_nuit__titoli_di_testa_una

Ciao a tutti.

No, come già citato nel thread postato, Cannavale stesso smentì la sua presenza nel film.

Primo film drammatico per Totò diretto dal produttore Peppino Amato(produttore non di grande cultura, ma grazie al quale il cinema italiano produrrà capolavori come Umberto D e la Dolce Vita)

Sceneggiano il conte Sarazani amico di Totò,Biancoli ed il produttore e regista Peppino Amato.

Musiche di Armando Fragna

Protagonista accanto a Totò la brava Olga Villi,Frank Latimore,Gino Cervi ed Eduardo.

Totò si esibisce nel suo cavallo di battaglia il Bel Ciccillo(che era un pezzo forte del suo maestro Gustavo De Marco)

Ambientato tra il periodo della Bella Epoque e la Grande Guerra

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