Zodiac (David Fincher, 2007)

Dopo Panic Room ho un po di paura sinceramente…

Raramente i films sui serial killers hanno colpito nel segno

Be’, no, dai! La lista di film interessanti sull’argomento è vasta, anche se ovviamente non ha senso dilungarsi in questo thread. Dipende da come si affronta la tematica, anche se oramai questi film - verità sugli assassini seriali hanno preso un preoccupante taglio televisivo. A conti fatti questa sarebbe la seconda pellicola su Zodiac, dico bene? Ce n’era uno realizzato proprio negli anni 70, ho visto in circolazione il DVD d’importazione. Ovviamente non tengo conto dei thriller ispirati alla lontana alle imprese del famigerato criminale di S. Francisco (Dirty Harry docet).

Si, sul bel libro di Graysmith viene citato ma non conosco il titolo

Vi posto, in anteprima esclusiva per Gentedirisptto.com, la locandina del “prossimamente” nel Warner della mia città (e voi direte…sticazzi!)

Sito italiano ufficiale:

http://wwws.warnerbros.it/zodiac/

Seven mi piacque non poco e ciò mi fa ben sperare per questa pellicola. Lo vado a vedere alla stragrande.

Se il serial killer è ancora vivo ed aveva come pare tutta sta smania di fama chissà come sarà soddisfatto in questo momento…

visto 2 sere fa e mi è piaciuto. non il classico film su un serial killer con i soliti momenti violenti, di tensione e quasi horror (anche se un paio di delitti ci sono) ma un film “di indagine” con la ricostruzione di indizi, date, ecc… per cui molti dialoghi e poca azione. 2 ore e mezza che passano benissimo perchè il ritmo è incalzante e l’interesse rimane sempre altro.
ben ricostruiti gli anni 70 e baravi i 3 attori protagonisti. sono riuscito persino a sfangare Gyllenhall che di solito non sopporto, ma Ruffalo e Downey Jr. sono ottimi.

Bene!

Mi aspetto allora una atmosfera alla “Tutti Gli Uomini Del Presidente” e scarto l’ennesima rivisitazione delle arie alla Seven.

Ma c’è anche il Robert Redford eh?

Io ancora non l’ho visto ma conoscendo la storia di Zodiac, ritengo che la scelta di concentrare il film sulle indagini sia più che azzeccata. Non erano i delitti in sè ad aver reso celebre il caso ma tutta una serie di circostanze come i messaggi in codice ed un’estetica inquietante del killer. Per maggiori info: http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?t=3027&highlight=zodiac

In ritardo cronico ma sono arrivato…
L’ho visto venerdì scorso, la sera della prima, e sono rimasto piacevolmente sorpreso nel vedere la sala gremita.
Il film è, a livello sia tecnico che cronicistico, ad altissimi livelli anche se, forse verso la fine, è un pò precipitoso.
Ma d’altronde, per narrare nei dettagli la gesta di Zodiac, il film sarebbe dovuto durare oltre 300 min…il compromesso raggiunto è comunque ottimo.
Nel complesso il tutto si snoda seguendo fedelmente il libro di Robert Graysmith…peccato solo che manchi totalmente la parte relativa alla visone de “L’esorcista”, della sala cinematografica con il soffitto affrescato a planetario e del poliziotto nascosto nell’urna.
Simpatica ed azzeccata, invece, la riproduzione della sala cinematografica durante la prima di “Dirty Harry”…ovvero “il caso Scorpio è tuo!”.
Consigliatissimo.

L’ho visto pure io, e da notevole “curioso/interessato” del caso Zodiac sono rimasto totalmente soddisfatto. Ho molto apprezzato che il film si concentri sulle vite di chi gravitava intorno al caso piuttosto che sulle gesta effettive del killer, rendendo ottimamente l’atmosfera che doveva respirarsi nella Frisco del periodo e soprattutto evidenziando bene il coinvolgimento, l’ossessione di chi viene risucchiato in queste spirali. Lo consiglio vivamente anch’io.

Piaciuto molto anche a me. Condivido l’apprezzamento per la citazione al poliziesco di Siegel, e credo che l’approccio realistico e alieno da tinte sensazionalistiche sia indovinato. Piccola curiosità: anni fa ho letto l’edizione tascabile del libro su cui è basato il film, e la copertina è identica a quella mostrata nel finale. Non è mai stato tradotto in Italiano, vero?

Invece si, è uscito l’anno scorso per i tipi di Mondadori nella collana da edicola True Crime. Il titolo italiano è “Zodiac Killer”. La traduzione è buona, ma manca quasi completamente l’apparato iconografico del paperback americano, il che in un caso del genere è quasi una vera bestemmia. Speriamo che sull’onda del film ne ripropongano una versione più seria, magari in combinata con il secondo libro di Graysmith, “Zodiac Unmasked”.

Visto anch’io questa settimana, purtroppo pochi presenti in sala (sottoscritto compreso, eavamo in TRE!). Diciamo innanzitutto che mi è molto piaciuto in quanto Fincher non…“finchereggia”! Ovvero non usa (a parte 2 scene 2) effetti speciali “in bella evidenza”, a differenza di “Panic room” (opera tecnicamente strepitosa, ma come sostanza…). Probabilmente, a tutt’oggi, il suo film più “pulito” e semplice, in tal senso. Poca azione (i delitti son ricostruiti con sobrietà antispettacolare e “antiestetizzante”, a differenza di “Seven”),a attori naturali e in parte al punto che non sembra neppure che recitino (Downey jr più di tutti, e in diverse scene simpaticamente memore del suo passato “alcolistico-oppiaceo”!), storia che comunque ti prende per tutte le 2 ore e mezza. Insomma, non è “The game” o “Fight club” (a tutt’oggi i film del regista che più mi piacciono), ma rispetto appunto al vuoto virtuosismo di “Panic room” è un passo da gigante. Purtroppo il pubblico yankee non se n’è accorto, o forse son stufi di serial-killer al cinema…

Il grosso problema del film è che c e pochissimo cinema dentro. Va bene il film di ricerca, ma non si può ridurre solamente a quello. Il resto è contorno, il resto è spento, sbiadito, banale e piatto. Qualcuno lo ha definito centrando il punto zodiacocentrico: ci si dimentica di tutto ciò che non è il caso, tralasciando la vera essenza del cinema, cioè raccontare una storia a tutto tondo. Siamo lontano anni luce da seven e the game.

Non condivido ma rispetto, il tuo punto di vista. Rimango convinto che dopo le “orge” di tecnica che erano “Fight…” e “Panic…”, Fincher volesse innanzitutto dimostrare di poter essere registicamente un “narratore”. Senza orpelli e bellurie, con una storia raccontata in modo lineare, priva di colpi di scena “ad effetto”(come, appunto, NON ce ne sono stati nella realtà). E per me, ripeto, c’è riuscito molto bene.

Secondo me la vera chiave di volta del film è proprio che tutto diventa “il caso”: il killer, i messaggi, chi indaga, chi scrive, le loro famiglie… tutto e tutti vengono assorbiti in questo gorgo innescato dai delitti di un pazzo, che alla fine arriva a toccare non solo le sue vittime, ma decine di persone, un’intera città (chi più chi meno). E’ per questo che secondo me è un film perfettamente riuscito. Se poi per ottenere questo risultato “tralascia la vera essenza del cinema”… beh, per quanto mi riguarda, poco male. Confesso che non me ne sono accorto. :wink:

Non è che la tralasci. E’ che una storia, imho ovviamente, non vive solo di azioni, ma anche di situazioni. Non puoi ridurre tutto ciò che non è il caso vero e proprio a della figurine. E’ un grosso limite. Il film risulta enormemente sbilanciato in questo senso e i personaggi secondari vivono di quei pochi momenti che gli vengono concessi, ma vivono in stereotipi.