66 Mostra del cinema di Venezia (2009)

Aspettative, considerazioni e speranze sullo storico festival, che quest’anno i svolge dal 2 al 12 settembre…

Già c’è andata “male”: Tornatore al posto di Eastwood come film di apertura…
(senza voler fare considerazioni prima di aver visto i film, naturalmente…)

http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo452103.shtml

A John Lasseter e ai registi della Disney•Pixar
il Leone d’oro alla carriera 2009

E’ stato attribuito al regista e produttore statunitense John Lasseter – uno dei protagonisti dell’innovazione del cinema d’animazione contemporaneo – e ai registi della Disney•Pixar , il Leone d’oro alla carriera della 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (Venezia, 2-12 settembre 2009). Eccezionalmente nella storia della Mostra di Venezia, il premio celebra non solo la personalità di un cineasta, ma anche il contributo di tutti i registi di questo studio visionario – la “bottega” di John Lasseter.

Il Leone d’oro alla carriera – attribuito dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore Marco Müller – sarà consegnato a John Lasseter nel corso di una speciale cerimonia nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, durante la 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2009), alla presenza di alcuni dei suoi più vecchi e stretti complici, i registi Disney•Pixar Brad Bird, Pete Docter, Andrew Stanton e Lee Unkrich .

“John Lasseter è il protagonista dell´animazione ‘occidentale’ contemporanea,” ha dichiarato Marco Müller . “Da sempre alla ricerca del punto di fuga dove l´avanguardia (artistica, tecnologica e formale) incontra il blockbuster, autore di film magnifici - come Toy Story (1995 ), Bug’s Life ( A Bug´s Life , 1998), Toy Story 2 (1999) e Cars (2006) - Lasseter non ha solo contribuito in modo fondamentale a riposizionare il cinema d´animazione come una delle grandi forze espressive del nuovo millennio, ma è diventato uno dei simboli della tradizione preziosa, vitale e inventiva del grande cinema hollywoodiano”.

“Siamo particolarmente lieti di premiare col Leone alla carriera uno dei grandi innovatori e sperimentatori di Hollywood. – ha dichiarato il Presidente della Biennale Paolo Baratta – Riteniamo che la presenza di John Lasseter a Venezia, insieme ai registi Disney•Pixar , possa rappresentare una straordinaria occasione per loro di incontrare i giovani animatori italiani ed europei, in un workshop organizzato con la Biennale”.

Questi fantasmi 2: cinema italiano ritrovato

Sarà nuovamente dedicata alla straordinaria ricchezza della nostra produzione cinematografica, stavolta verso i territori eccentrici, popolari e del divismo femminile, la retrospettiva della 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 2009, intitolata Questi fantasmi 2: cinema italiano ritrovato .

La 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica avrà luogo dal 2 al 12 settembre 2009 , diretta da Marco Müller e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta .

Quella che doveva limitarsi – con la retrospettiva di Venezia del 2008 Questi fantasmi: cinema italiano ritrovato (1946-1975) – a essere una prima incursione nei sotterranei del nostro cinema, ha dunque assunto la forma di una vera e propria campagna di scavi archeologici, alla ricerca non tanto di singoli capolavori nascosti, quanto piuttosto degli elementi per disegnare più esattamente la mappa di una delle più grandi cinematografie del mondo.

Questi fantasmi 2, curata da Sergio Toffetti , prevede la proiezione di una trentina di opere tra gli anni '40 agli anni ‘80. E’ realizzata dalla Biennale di Venezia in co-produzione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale , ente istituzionale deputato alla promozione e restauro del patrimonio cinematografico italiano, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Testimoni eccellenti (registi, attori, sceneggiatori) “scorteranno” a Venezia i film della retrospettiva e per alcuni film sarà prevista la presentazione in sala a cura di Goffredo Fofi e Paolo Mereghetti.

“Se lo scorso anno si è provato a raccontare una storia parallela rispetto a quella che ci hanno sempre raccontato – spiega Sergio Toffetti – proponendo un cinema che non aveva avuto il Neorealismo, ma aveva inventato la Nouvelle Vague, Questi fantasmi 2 cambia nuovamente rotta, a dimostrazione della ricchezza del cinema italiano. Le nuove prospezioni archeologiche rivelano infatti un panorama ancora più mosso e frastagliato, articolato provvisoriamente in alcune “regioni”:

  • film “eccentrici” . Tra la consapevole compostezza del cinema d’autore e l’inconsapevole sciatteria spesso tipica dei generi, emergono a tratti eccentricità rivendicate, film eccessivi non solo per le storie che raccontano, ma anche sul piano del visivo, che derivano il loro fascino dall’essere in se stessi la loro parodia, come ad esempio da Cenerentola e il Signor Bonaventura di Sergio Tofano (1941) a Temporale Rosy di Mario Monicelli (1980).

  • film “per il popolo” . Se il canone neorealista ha proposto sostanzialmente film “sul popolo”, negli stessi anni vengono realizzati veri e propri film “per il popolo” sul doppio registro della farsa o del melodramma sociale, per raccontare in diretta il pianto e il riso quotidiani, cronache senza ambizione di passare alla storia, e dunque capaci talvolta di guardare le contraddizioni senza il filtro dell’ideologia. Vere e proprie riscoperte, sia sul piano storiografico che spettacolare sono film come Uno tra la folla (1946), eroicomica ricostruzione del passaggio tra la Repubblica di Salò e la Liberazione, con Eduardo De Filippo e Carlo Campanini, messa in scena da Ennio Cerlesi e Piero Tellini (noto come grande sceneggiatore di film come Quattro passi tra le nuvole o Cronaca di un amore ), ma da riscoprire anche come regista. Oppure Donne senza nome (1950) di Geza von Radvany, fratello del celebre scrittore ungherese Sandor Marai, girato nel 1950 e ambientato – come l’inizio di Stromboli di Rossellini - in un campo di internamento femminile per apolidi.

  • film “delle dive” . Quando François Truffaut definisce il cinema “l’arte di far fare delle belle cose a delle belle donne”, aveva forse in mente anche il cinema italiano, che ha avuto uno star system al femminile unico al mondo, creato da grandi produttori che hanno offerto a grandi registi la possibilità di portare sullo schermo grandi dive: da Silvana Pampanini in Noi cannibali di Leonviola (1953), a Rossana Podestà in Le ore nude di Marco Vicario (1964), da Giovanna Ralli in Carmen di Trastevere di Gallone (1963), a Claudia Cardinale in La viaccia di Mauro Bolognini (1961).

Inoltre, continuerà la riproposizione di “classici dimenticati” come La ragazza in vetrina di Luciano Emmer (1961), La fiamma che non si spegne di Vittorio Cottafavi (1949), Nella città l’inferno di Renato Castellani (1959; e la “scoperta” di film d’autore della “nouvelle vague all’italiana”, come Morte di un amico di Franco Rossi (1959), con la collaborazione alla sceneggiatura di Pasolini, Un eroe del nostro tempo (1960) di Sergio Capogna. Mentre, nei 50 anni della Dolce vita , si è scelto di riproporre un “Fellini dimenticato”, il fratello di Federico, Riccardo Fellini, con il suo film Storie sulla sabbia (1963).

Efficace esempio di collaborazione tra istituzioni che possono dimostrarsi complementari, come festival e cineteche, il programma di Questi fantasmi 2 si è arricchito ancora una volta attraverso la sistematica attività di ricerca in primo luogo nei “sotterranei della Cineteca Nazionale” e poi negli altri archivi italiani.

I film presentati, come lo scorso anno, sono oggetto di un accurato lavoro di preservazione e talvolta di restauro, e dopo la Mostra del Cinema di Venezia saranno proiettati nel circuito culturale in Italia e all’estero, offrendo una nuova vita ai film del passato, e al pubblico di oggi la possibilità di farsi raccontare dal cinema la propria storia. Storia di fatti, persone, sentimenti, emozioni e idee.

Nel quadro delle attività permanenti e dei giacimenti culturali riscoperti e restaurati, la scelta di Questi fantasmi 2 rappresenta la continuazione ideale del lavoro iniziato dalla Mostra nel 2004, e che da allora ha rilanciato con successo il recupero del cinema italiano invisibile (Italian Kings of the Bs; L’underground italiano; Casanova sullo schermo; Omaggio a Fulvio Lucisano; Centenario Rossellini, Soldati, Visconti; Western all’italiana; Questi fantasmi: cinema italiano ritrovato (1946 – 1975 ), accanto ai cantieri internazionali della Storia segreta del cinema asiatico nel 2005 e della Storia segreta del cinema russo nel 2006.

30 giugno 2009 - Oltre a “Baaria” di Giuseppe Tornatore, alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ci sarà anche il film di Michele Placido dedicato al '68, ‘Il grande sogno’. Entrambe le pellicole sono prodotte e distribuite da Medusa. A rivelarlo, involontariamente, è stato il presidente Medusa Carlo Rossella che, alla presentazione del listino film 2009-2010, a Roma ha detto espressamente “anche ‘Il grande sogno’ sarà a Venezia”. Creando qualche imbarazzo nell’ad Giampaolo Letta (il cartellone di Venezia sarà ufficialmente annunciato a fine luglio), che ha subito replicato cercando di gettare acqua sul fuoco: " È solo uno dei film papabili. Anche se è vero che ciò che ci si augura spesso diventa realtà". Lo si apprende dall’Ansa.

Fonte: http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/Cinema-Il-grande-sogno-di-Placido-al-Festival-di-Venezia.html

Il Lido si di Venezia si bagna di sangue. O, più precisamente, di succo di pomodoro. Festival del cinema a tutto horror, con tre dei più attesi film di genere che viaggiano a vele spiegate verso la Laguna: secondo rumors sempre più insistenti, infatti, nel cartellone della Mostra in programma dal primo al 12 settembre, tra i tanti soliti filmoni drammatici e pellicole d’essai ci saranno anche dei veri e propri titoli splatter: «The Hole» di Joe Dante, «Rec 2» di Jaume Balaguerò e Paco Plaza e «Zombieland» del maestro americano George Romero. Tutti, molto probabilmente, fuori concorso. Ma tutti destinati a far saltare sulle poltrone delle sale del Lido i tanti amanti del genere horror.
Alla soglia dei 70 anni (li compirà a febbraio 2010) George Romero porterà a Venezia «Zombieland» con il quale torna a cimentarsi in uno «zombie movie», genere di cui è considerato capostipite. Il nuovo film costituisce il quarto capitolo in trent’anni della sue serie sugli zombi, dopo la trilogia costituita dalla fortunata accoppiata «La notte dei morti viventi» del '68 e «Zombi» dieci anni dopo, seguita dal meno fortunato «Il giorno degli zombi» dell’85. «Zombieland», o «La terra dei morti viventi» come probabilmente si chiamerà in Italia (per richiamare il titolo del vecchio successo) è una produzione da ben 16 milioni di dollari (il più alto della sua carriera), girato a Toronto. Protagonista l’ex Larry Flint Woody Harrelson.
Joe Dante, indimenticato regista dei «Gremlins» ma non molto fortunato nelle sue successive prove cinematografiche, torna con «The Hole», horror-soprannaturale: il film racconta di due fratelli che scoprono un misterioso buco nel seminterrato della casa dove si sono da poco trasferiti con la madre. Presto capiranno che l’interminabile galleria è popolata da paure e incubi inconfessabili. Nel cast Teri Polo nei panni della madre ma anche un cameo di Dick Miller, presente in Gremlins e grande caratterista del cinema americano. Quanto a «Rec 2» si tratta del sequel di «Rec» il mockumentary (prodotto di fiction girato però con camera a spalla e inquadrature tipiche del documentario, sul modello di «The Blair Witch Project») horror di produzione spagnola, presentato proprio a Venezia nel 2007 e divenuto un cult in tutto il mondo.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=368324

allora, siccome Ilgiornale è molto spesso attendibile come un ubriaco che vede passare sull’ombra della Luna la bici del bambino di ET, vorrei sapere che diamine ha scritto colui che ha redatto questo articolo: LA TERRA DEI MORTI VIVENTI ESISTE GIA’ ed è del 2005!!!

Con questo non voglio assolutamente prendermela con Anthropofagus

ma chi è sto cojone? manco se firma! “Redazione”!
finora Romero ne ha fatti 5 film sugli zombi!
il sesto dovrebbe chiamarsi “George A. Romero’s Survival of the Dead” e uscirà entro pochi mesi!

ecco svelato il dettagliato lavoro del signor “Redazione”:

Ha firmato come Redazione perché vista la scopiazzatura da Wikipedia non ha avuto neanche il coraggio di firmarlo…

cmq che gli articoli di cinema li facciano scrivere al primo che capita è ormai prassi consolidata nei giornali italiani… :mad:

Il mio intento era puramente informativo e non voleva giudicare la bravura piuttosto che testare la cultura cinematografica di questo fantomatico “giornalista”.
Detto questo, so anche io che al “Giornale” sono tutti dei “poco di buono”:slight_smile:
:tuchulcha:tuchulcha:tuchulcha:tuchulcha:tuchulcha

Purtroppo non lo sono solo a Il Giornale: ormai i “poco di buono” sono un po’ tutti i quotidiani :frowning:

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SPETTACOLI & CULTURA
Presentata la Settimana della Critica, sezione dedicata alle opere prime
Nove film più il documentario “Videocracy” che racconta i nostri ultimi 30 anni
[SIZE=6]La tv e l’Italia berlusconiana [/SIZE]viste con gli occhi di uno svedese

                              http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/spettacoli_e_cultura/venezia-2009/sic-settimana/sic-settimana.html?ref=hpspr1

vedo che vi siete indignati in parecchi, non si possono tollerare errori simili da parte di cosiddetti “giornalisti”.

Beh, non sonomolto d’accordo…ci sono anche giornlisti di cinema molto colti e preparati…(di certo non quelli de “Il Giornale”!)

Tra l’altro hanno fatto un pastrocchio clamoroso. Zombieland, con Woody Harrelson, è una commedia diretta da Ruben Fleischer e con cui non credo che Romero c’entri:

Il film di Romero è un altro, appunto Survival of the dead:

Cinema, la Cina chiude il programma della Mostra di Venezia
martedì 28 luglio 2009
Percorsi nel Cinema
28 luglio 2009 – A chiudere il programma della 66/ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, prevista dal 2 al 12 settembre 2009, organizzata dalla Biennale e diretta da Marco Muller, ci sarà il primo film di fantascienza della Repubblica Popolare cinese: “Chengdu, wo ai ni’”, doppia storia d’amore divisa tra passato e futuro, firmata a quattro mani da Fruit Chan e dalla rockstar alternativa più celebre della Cina, Cui Jian. Il film, presentato fuori concorso, sarà proiettato in prima mondiale nella Sala Grande del Palazzo del Cinema sabato 12 settembre alle 21, dopo la cerimonia di premiazione. “Chengdu, wo ai ni” intesse quindi due storie, entrambe ambientate nella metropoli cinese di Chengdu: una commedia satirica all’epoca del grande terremoto di Tangshan, nel luglio del 1976, e un racconto fantascientifico che ci regala uno sguardo sulla Cina del 2029. Nell’episodio diretto da Fruit Chan, interpretato da Anya and Guo Tao nel ’76, il maestro di cerimonie di una casa da té si innamora di una bella cameriera. La teiera dal becco lungo alimenta sia le tradizioni del rito del té che il loro amore. Ma è un amore destinato a non realizzarsi perché di mezzo ci si mettono la politica e il terremoto. Fruit Chan ha dichiarato: "Ho iniziato a conoscere Chengdu solo dopo il terremoto del 12 maggio 2008. Una volta sul posto, ho imparato sul campo che la città è molto di più delle solite banalità: cibo piccante, panda, e maschere. In realtà la vita a Chengdu appare remota e strana anche ai cinesi di fuori”. Nell’episodio diretto da Cui Jian, con Tan Weiei and Huang Xuan, e ambientato nel 2029, la ballerina di turbo-samba Lin Miao ha due desideri. Il primo è ritrovare il ragazzo che l’ha salvata durante un terremoto quando era bambina. Il secondo è scovare l’uomo che ha ferito suo cugino. Inaspettatamente, scopre che le due persone che sta cercando sono in realtà una sola. Come potrà conciliare amore e odio? Secondo Cui Jian “quando la passione si scontra con i traumi del passato, che cosa è più potente? Penso che sia la passione, proprio come nel film. Due persone possono scontrarsi e odiarsi. Il loro reciproco odio è il loro stesso dolore. Non sarebbe più giusto che quel dolore lasciasse il posto alla pace?”. Lo rende noto l’Ansa.

http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/Cinema-la-Cina-chiude-il-programma-della-Mostra-di-Venezia.html

daremo il Pulitzer al soggettone che ha fatto 'sto casino col film di Romero

http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=19b44069fb1c06e5

Giornate degli Autori svelate…

Beh, a sto punto diamoglie il Leone d’oro…:tuchulcha


(AGI) - Venezia, 29 lug. - Cinque nuovi giurati entrano nella Giuria internazionale del concorso della 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta dal regista due volte Leone d’oro Ang Lee, che assegnera’ i Premi ufficiali nell’edizione che avra’ luogo dal 2 al 12 settembre. Si tratta dell’attrice Sandrine Bonnaire, una delle piu’ importanti interpreti del cinema francese, protagonista del film Leone d’oro “Sans toit ni loi” (“Senza tetto ne’ legge”, 1985) di Agnes Varda, e Coppa Volpi nel 1995 per “La ceremonie” (“Il buio nella mente”) di Claude Chabrol; la regista Liliana Cavani, cineasta e intellettuale di riferimento del cinema italiano e protagonista piu’ volte a Venezia fin dagli esordi con “Primo piano: Philippe Petain, processo a Vichy” (Premio Leone di San Marco per il miglior teledocumentario, 1965) e col primo lungometraggio “Francesco d’Assisi” (1966); il regista statunitense Joe Dante, grande innovatore anticonformista del cinema hollywoodiano e maestro del cinema fantastico (“The Howling - L’ululato”, “Gremlins”, “Small Soldiers”) e nel 2004 ‘padrino’ della retrospettiva veneziana ‘Italian Kings of the Bs’; il regista e sceneggiatore Anurag Kashyap, fra i massimi esponenti del cinema indiano contemporaneo (“Black Friday” e il grande successo di quest’anno “Dev D”); il cantautore, scrittore e regista Luciano Ligabue, una delle personalita’ chiave della cultura pop italiana, autore nel 1998 del film-culto fra i giovani “Radiofreccia”, presentato a Venezia e vincitore di tre David di Donatello e due Nastri d’Argento.
Nella serata conclusiva della Mostra (12 settembre 2009), la Giuria Internazionale Venezia 66 assegnera’ ai lungometraggi in concorso i seguenti premi: il Leone d’Oro per il miglior film, il Leone d’Argento per la migliore regia, il Premio Speciale della Giuria, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, il Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente, l’Osella per il miglior contributo tecnico, l’Osella per la migliore sceneggiatura.


Ecco tutti i film in e fuori concorso…
http://www.labiennale.org/it/cinema/index.html

E’ stupendo vedere Soi Cheang in concorso.

Ehi un momento, non riesco a trovare in che sezione hanno messo il film di Gianni Manera… :awe:

Qualcosa di interessante nella sezione Questi fantasmi comunque c’è.

Intendi “Tragedia a New York”?

Ho provato a cercare ma non lo ho trovato neppure io…