Un accattivante scatto backstage
Quello nella foto pare la controfigura di Patrick Magee.
Credo di sì, indossa una camicia identica a quella dell’attore nella scena del pestaggio/ stupro.
(Immagino l’avessero controfigurato quando si beccava il calcione e volava giù dalle scale)
Stasera passava su uno dei canali di Sky e l’ho rivisto per la centesima volta. Sul film in sè non scrivo nulla perché sarebbe ripetitivo, uno dei Kubrick migliori di sempre (e sono sempre stato innamorato delle quattro statuette di Gesù nella camera di Alex, bellissime). Però ho notato solo ora una cosa curiosa: il pà di Alex, Philip stone, è anche il mitico delbert grady in shining.
Dopo aver recentemente letto il libro per la prima volta (in inglese, lettura molto impegnativa almeno all’inizio ma poi una volta fatta la mano con il nadsat non ho avuto problemi) ho rivisto il film dal blu ray.
Checché se ne dica, il master non è affatto straordinario, anzi. Credo che un film del genere avrebbe meritato un master molto migliore. Ora non so se i materiali a disposizione non permettessero un risultato migliore ma va detto che il master non è davvero nulla di che.
Sul film non c’è molto altro da dire se non che, per la prima volta, ne ho sofferto un po’ la lunghezza specialmente nella parte centrale e nel finale. Ma probabilmente sono io.
In ogni caso è sempre una visione interessante e stimolante che ogni volta porta qualcosa di nuovo, fosse anche solo per qualche piccolo dettaglio che non avevo mai notato (tipo i fregi sui costumi dei drughi. Alex ha gli occhi insanguinati sui polsini e questi li avevo notati da sempre ma non avevo fatto veramente caso ai capezzoli insanguinati e alle ferite sulle bretelle che si trovano sui costumi degli altri).
Ho poi visto gli extra e la delusione è stata cocente.
“The return of Clockwork Orange” dura 44 minuti e oltre ad essere girato e montato in maniera sorprendentemente sciatta (diventando persino sgradevole da vedere a causa della bruttezza visiva) è noioso e presuntuoso. Buona parte degli intervistati non sono interessanti e le loro analisi lasciano il tempo che trovano.
Va meglio con l’altro extra di circa mezz’ora dove gli intervistati hanno maggiore spessore (Spielberg, Friedkin, Pollack, Lucas, la Canonero…) e dicono cose più interessanti.
Poi c’è un extra di un’ora e mezza interamente dedicato a Malcolm McDowell, spesso molto interessante e divertente (specialmente negli estratti video col suo Q&A pubblico) anche se tecnicamente è fatto abbastanza con i piedi (incredibile l’inquadratura della figlia di Kubrick con l’immagine alle sue spalle completamente sfondata, mai vista una cosa del genere in un lavoro a suo modo “importante”).
Rivisto in sala giorni fa, al The Space (davano una rassegna Kubrick, sia questo che la extended di Shining). Il suo film che amo di più, le lungaggini alla fine non le considero tali che il film non annoia e l’umorismo nero e la satira la fanno da padroni fino alla fine. I fregi gore sui costumi li avevo sempre notati ma su grande schermo risaltano ancora di più, il gergo usato nel romanzo viene solo parzialmente ripreso dal film ma va bene così, come accadde con Shining il film è “altro” dall’opera letteraria ispiratrice. Valga per tutto il finale: nel film manca quello letterario con Alex che realizza essere ormai diventato adulto e quindi avviato a un anormale vita borghese, che l’ultraviolenza era manifestazione della giovinezza e non lo attrae più. Poi c’è il genio nell’uso della colonna sonora, veramente all’avanguardia per l’epoca e a mio avviso ancora efficacissima. McDowell era perfetto, un bravissimo attore che negli anni s’è un po’ infognato con ruoli dozzinali; Magee raggiunge l’apice delle smorfie e i tic a lui consueti, manco nel Black Cat di Fulci arriva a 'sti livelli.
Quando stavo a Bologna, Romano Scavolini venne a fare una proiezione al centro sociale che frequentavo, l’XM24, e mostrò dei suoi vecchi cortometraggi in pellicola che aveva realizzato negli anni '70. Tra i vari mi colpì molto uno particolarmente sperimentale e lisergico, intitolato per l’appunto LSD. L’autore raccontò che, per la tematica trattata, il corto era stato abbinato al cinema proprio ad Arancia Meccanica di Kubrick, di cui precedeva la proiezione.
Purtroppo poi il film non l’ho mai rivisto, Scavolini diceva che stava lavorando per fare un’edizione in dvd dei suddetti corti, ma per ora ne sono usciti solo un paio come bonus nel dvd Rarovideo La prova generale/A mosca cieca/L’amore breve.
Ho finalmente recuperato LSD per scoprire, con mia grande delusione, che probabilmente non si tratta del cortometraggio che mi colpì così tanto (oppure - la cosa è possibile - i miei gusti rispetto a quelli dell’epoca sono cambiati di brutto!).
Per cercare di capire quale potesse essere il corto di Scavolini che mi affascinò, sono andato a cercarmi la data di uscita di Arancia Meccanica, che risale al settembre 1972; il corto di Scavolini dovrebbe essere perciò coevo o precedente.
Non ho trovato però titoli che mi facessero scattare una lampadina, finché non ho scoperto che il buon Romano nel 1974 ha girato “Che te ne importa dei miei capelli?”.
Dal titolo potrebbe essere proprio lui (ricordo che era una vicenda di hippies e che era a colori), ma le date non tornano… Allora scava scava, ho scovato questa pagina dell’unità in cui si legge che il 27 giugno 1979 Arancia meccanica era programmato in ben due cinema di prima visione a Roma.
Mi sembra un indizio che il film ha avuto una seconda edizione, che è stato distribuito nuovamente al cinema 7 anni dopo la prima uscita. Qualcuno ha memoria di questa cosa e può confermarla? Se fosse così, allora sono quasi certo che il corto di Scavolini che sto cercando è proprio “Che te ne importa dei miei capelli?”.
PS: per sapere se per caso queste info fossero già riportate nel topic mi son dovuto leggere tutte le lunghe discussioni qui sopra… Che roba ragazzi, quanta acredine, quanti fiumi di parole spesi non per parlare del film ma per disputare a ruota libera sparando a zero su tutto e tutti… Quasi quasi meglio ora che siamo quattro gatti di quando mi passava la voglia di leggere le discussioni a causa di tutta l’animosità che era in circolo. Mentre leggevo ho avuto un flash e mi è venuta voglia di rivedere Milarepa della Cavani per riappacificarmi col mondo
Sinceramente non ricordo se ci sia stata una riedizione di “Arancia Meccanica” nel 1979. non lo escludo a priori. Non posso però non notare che la programmazione che hai postato si riferisce al periodo estivo in cui abitualmente ricicciavano fuori pellicole di primo piano per tenere aperte il più possibile le sale. Vedrai infatti che ci sono una miriade di “Chiusura Estiva”. Aggiungo il dettaglio che per esempio uno dei cinema dove viene proiettato è “Le Ginestre” che è l’ex cinema di Casal Palocco, quartiere residenziale a ridosso del litorale ostiense (sono certo che tutti voi sarete entusiasti nel sapere che lì ci ho visto il ritorno in Italia dei Black Sabbath nel 1987).
Sicuramente il film tornò nelle sale tra la fine degli anni 80 e i primissimi 90 perchè l’ho visto per la prima volta in quella occasione
Piccolo nanetto
Andiamo al cinema io e uno che abitava con me all’epoca
Di botto a metà proiezione il film si interrompe per la pausa e si accendono le luci
il mio amico fa il solito gesto riflesso di guardarsi attorno, dietro di noi una coppietta che ops, lei richiude le gambe e lui ritira la mano dallo scrigno
il mio amico scandalizzatissimo che dice a sti due E CHE E’ PURE CON STO FILM, MA NON PENSATE AD ALTRO PROPRIO
Marvellous
Ecco vedi, vista la mia età questa cosa non la sapevo e non la mettevo in conto. Cmq due sale che ripescano un film di sette anni prima contemporaneamente mi sembra strano, potrebbe essere stato ridistribuito nel corso dell’anno e ripescato in estate…
Mannaggia, se ci fossero qui @A.N o @johnnyb avremmo la risposta in due secondi!
Cmq avete visto che razza di titoloni erano fuori al cinema in quell’estate '79? Roba da non crederci, quanto invidio chi come @King_Ghidorah bazzicava le sale di una grande città in quel periodo!!!
Ho come l’idea che negli anni il film abbia avuto diverse re-issues nelle sale, anche a me pare di ricordarne una negli anni 2010 (lo vidi in un cineclub, credo che fossero stati riproposti in sala diversi film di Kubrick per qualche anniversario)), purtroppo non ho aneddoti piccanti da raccontare a riguardo
Leggendo “TITOLONI” e non so se lo avevo già detto nei 131 posrter sopra, ma da qualche parte ho un 2 fogli piuttosto raro con lo scrittone “ARANCIA MECCANICA” su sfondo arancione, non trovo neanche una foto dal WEB.
Trovalo e postalo per i posteri!
E’ stato senz’altro per me uno dei film più amati e posso confermare che nel 1979 il film venne di nuovo presentato probabilmente in una nuova versione una semplice riedizione. In realtà avevo già visto il film nel 1973 in terza visione ma non ricordo nessun corto .
Riguardo al grande manifesto con il titolo su sfondo arancione lo ricordo bene dovrebbe essere senz’altro anni settanta. E’ sicuramente ormai una rarità!
Tra l’altro ho sempre avuto il dubbio che sia stato addirittura un 3 fogli e me ne mancasse uno, sto snocciolando il dubbio online…
@raffaele1961 non ti avevo citato prima perché scrivi poco frequentemente, ma in effetti anche tu sei un preziosa memoria storica per il forum! Cospargo il capo di cenere per averti dimenticato e…
Grazie mille per l’informazione!
Grazie in effetti ho ancora una buona memoria riguardo ai film visti all’epoca, mi ricordo anche i cinema e qualche datazione! questo naturalmente vale soprattutto per i film che mi sono piaciuti di più.
Altro che Silvio. Parliamo di cose serie. Tipo che McDowell, oggi, compie 80 anni. Auguri sinceri, e gratitudine eterna per la sua interpretazione…
Brass si meravigliò che il master non era il massimo, ma AM venne girato, almeno in parte, in 16mm. Fu la reazione di Kubrick al fallimento del progetto del suo Napoleon cui rispose con un film ‘piccolissimo’. Fu inoltre il primo film ad usare il sistema Dolby (mono) in fase di ripresa, ma per il missaggio finale si optò per un suono monofonico ‘normale’. Tanto all’epoca non c’era nessuna sala al mondo dotata con questo sistema. Mono o stereo che fosse.