A Lonely Place To Die (Julian Gibey, 2011)

Mah… Mi aspettavo un po’ di più da questo filmetto inglese diretto da uno che principalmente si occupa di montaggio. Non so perché, poi, visto che non è ci fossero chissà quali premesse per aspettarmi un filmone.

È la storia di un gruppo di scalatori/amanti della montagna che, in escursione in Scozia, trovano una bimba nascosta sottoterra. La liberano e si trovano subito braccati dai suoi sequestratori.

Nulla di nuovo sotto il sole, quindi e infatti l’originalità latita parecchio e, a parte le belle ambientazioni montanare (anche se la parte finale è in città) non c’è molto di memorabile.

Se proprio non avete nulla di meglio da fare può distrarvi per un’ora e mezzo ma altrimenti potete anche farne a meno.

Sì, non un brutto prodotto ma neanche da buttare. Alcuni elementi degni di nota, l’ambientazione montanara, un ritmo abbastanza sostenuto ed una bella dose di brutalità.
Alcune cose della sceneggiatura le ho trovate un po’ forzate, tipo l’omicidio completamente gratuito ad opera del killer barbuto durante la sfilata. Carina la festa che si svolge in città nella parte finale, un tocco alla Wicker Man che personalmente ho apprezzato.

Disponibile su raiplay, visto oggi pomeriggio, abbastanza coinvolgente, molto belle le ambientazioni, si può tranquillamente guardare.

1 Mi Piace