A Mano Disarmata (Claudio Bonivento, 2019)

Dopo aver visto il trailer avevo delle aspettative molto basse e infatti sono state confermate dalla visione del film.

È la storia di Federica Angeli, giornalista de La Repubblica che condusse delle inchieste sulla cosiddetta mafia di Ostia legata al clan Spada fino a finire sotto scorta a causa delle serie minacce che ha ricevuto.
Una storia che poteva dar vita a un buon film ma che invece si trascina stancamente senza grandi emozioni, nel piattume generale.
Forse è colpa della regia di Bonivento totalmente anonima, forse è colpa di diversi attori improponibili, forse è colpa della fotografia inesistente, boh… Resta il fatto che il film non decolla, non coinvolge e non fa mai sentire realmente il pericolo e la minaccia incombente. E non viene detto praticamente nulla dei traffici degli Spada che alla fine sembrano dei cattivi da operetta (e il boss sembra Aquaman).

Il blu ray comunque è buono ma gli extra sono molto striminziti perché c’è solo una featurette di neanche 10 minuti, poi ce ne sono altre 3 che però non sono altro che brevi rimontaggi di quello già visto nella featurette più lunga.

Trascurabile.

Una storia presentata in maniera mooolto romanzata per il grande pubblico, si a volte sin troppo sbrigativa nei dettagli, però nel suo piccolo coinvolge, brava la Gerini in posizione speculare rispetto a Suburra setie TV per il resto sembra una di quelle moderne serie TV per teenager.

La rappresentazione del Clan Spada è molto “ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale”, poi c’è Rodolfo Laganà che con tutto rispetto non fa altro che rimandarmi a OscarO di Sing Sing

Tutto sommato si guarda tranquillamente fino in fondo.
Disponibile su netflix.

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