Africa Addio (Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi, 1966)

http://www.cinematografo.it/bancadati/consultazione/schedafilm.jsp?codice=20053&completa=si

Di Jacopetti ho Africa Addio, qualcuno l’ha visto?

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Io, varie volte. Ho anche la novelization, cioè il libro tratto dal film, uscita solo negli States. Molto interessante dal punto di vista storico, di distacco in maniera sostanziale dal commento italiano al film. Non l’ho mai visto in Inglese, chissà se è identico alla versione italiana oppure rispecchia il libro (+ politically correct). Consiglio, ovviamente, l’edizione Blue-Underground, all’interno della Mondo Cane Collection.

L’amore di Jacopetti per questo film va oltre ogni possibile immaginazione.
Per questo film ha subìto attacchi violenti ed immotivati, polemiche infuocate ed accuse per le quali ancora sta pagando un assurdo ostracismo (almeno qui in Italia).
Ha sofferto tantissimo per questo…

In tanti hanno detto che Africa Addio è un film “razzista”…
Africa Addio è tutto tranne che un film razzista. Per quello che mi riguarda è una delle più grandi dichiarazioni d’amore a questo continente che io abbia mai avuto il piacere di vedere.

Un grandissimo film, IMHO, troppo spesso frainteso e vittima di assurdi pregiudizi verso uno dei suoi due autori.
E poi va anche detto che, a distanza di quarant’anni, è un film che ancora oggi è tecnicamente mostruoso.

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Beh, oddio. Soprattutto nella seconda parte, qualche dichiarazione razzistella c’è. Magari giustificata per i tempi, ma c’è.

Un grandissimo film, IMHO, troppo spesso frainteso e vittima di assurdi pregiudizi verso uno dei suoi due autori.
E poi va anche detto che, a distanza di quarant’anni, è un film che ancora oggi è tecnicamente mostruoso.

Concordo. Io lo adoro.

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un film grandioso

scorretto, commovente, coraggioso…troppo spesso messo alla berlina per ragioni futili, IMHO (e qui dico una sboronata) è quasi un affresco storico una dichiarazione d’amore per un continente che stava rapidamente cambiando

Confermo tutto, lo penso anch’io!:slight_smile:

Sono d’accordissimo.
E trovo che ci sia anche una grossa componente malinconica nell’assistere a questo passaggio epocale, al miserabile crollo dell’Africa tanto idealizzata…
Una malinconia rabbiosa, dettata proprio dall’impotenza, dal non poter far nulla per questo continente così amato.

Sia Jacopetti che Prosperi provano un amore incommensurabile per l’Africa (dovreste vedere la casa di Prosperi…) e trovo che sia davvero qualcosa di viscerale.

Prosperi adesso scrive dei libri sui cani e sull’Africa (che a quanto pare hanno anche il loro pubblico). Me ne ha regalati diversi (ho avuto il tempo per leggerne solo 2, purtroppo) e in uno mi ha scritto una dedica bellissima, dopo una giornata intera passata a parlare quasi esclusivamente dell’Africa.

“A Federico, che ama l’Africa tanto quanto l’amo io”.

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Azz, ora sono geloso. E in che cosa ameresti l’Africa, di grazia? (risposta breve, sennò è troppo OT)

Mah, è molto semplice…
Non sono mai stato in Africa (e credo sia il posto che più desidero visitare sulla Terra) ma l’ho scoperta e amata con le letture che ho fatto da bambino (certi scritti di Salgari, in primis).
Ho sempre avuto un grande interesse per la storia dell’Africa e, con la maturità, ho sviluppato una particolare attenzione verso grandissimi autori come Chinua Achebe, Ben Okri o Ahmadou Kourouma.

Parlando con Prosperi sono venute fuori tutte queste mie passioni e Prosperi ha iniziato a raccontarmi le sue avventure africane con un entusiasmo quasi infantile visto il piacere che prendeva ricordando i suoi anni in Africa.
Ed era un continuo “Aspetta, ti faccio vedere una cosa” con lui che andava a recuperare qualche oggetto particolare che voleva mostrarmi a tutti i costi.
Sicuramente si è reso contro che il mio interesse non era affatto “di circostanza” e che davvero lo stavo ad ascoltare come un bambino che ascolta incantato i racconti del nonno.

Anche il mio collega era interessato ed affascinato dagli incredibili ricordi di questo ragazzino di 80 anni…

Tutto qui.

L’approccio di Prosperi all’Africa era certamente complementare rispetto a quello di Jacopetti.
Prosperi, da naturalista qual è, aveva altri interessi rispetto a Jacopetti che, giornalista, era più coinvolto dagli avvenimenti storici.
Prosperi aveva un rapporto proprio “fisico” con l’Africa, con la sua gente, con gli animali, con la fauna, con la terra.
Jacopetti aveva uno spirito un po’ più cinico perché, anche se amava l’Africa con un amore assolutamente sincero, era comunque interessato al “documento”, alla realizzazione dei film, e a volte quasi “non viveva” l’Africa pur di stare dietro a questo progetto.
Prosperi invece aveva uno spirito più “fanciullesco”, più portato a vivere il momento, a gustare quel continente del quale aveva letto così tanto…

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Ok, grazie!

La fotografia di Antonio Climati è fantastica.
Ma l’esecuzione del nero che si vede nel film (se mi ricordo bene nel Congo belga) è vera o è ricostruita? e, se fosse vera, è vero che fu ritardata per permettere le riprese?
Per comprendere il senso dei mondo movie, bisognerebbe vedere L’occhio selvaggio di Paolo Cavara (altro grande collaboratore di Jacopetti).
In quel film, autobiografico e in fondo autoaccusatorio, attraverso la figura del regista di “mondo” interpretata Philippe Noiret, il grande Cavara svela il cinismo che muoveva il gruppo Jacopetti & C.
Insomma, film affascinante ma da prendere, molto, con le pinze. Ricordo che parlammo in un altro thread delle infinite uccisioni di animali in modi quantomeno bizzarri e irrealistici.

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All’inizio la prima volta che lo vidi mi lasciò indifferente devo essere sincero, le volte successive invece mi diedero da pensare

Io invece mi son sempre chiesto se gli arti affettati intorno al ceppo (era questo film, vero?) fossero veri o finti… Spero la seconda, temo la prima…

Pare che sia la seconda che hai detto. Ma non fu mai chiarito bene.

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Presto nuove testimonianze (e forse tutta la verità) sulla spinosa questione.
E non solo…

DVD franzoso in arrivo? :confused:

No no, niente di tutto questo…
Pazientate e vedrete… :wink:

Tempo fa sono entrato in contatto con Massimiliano Griner, che stava scrivendo un documentario su Jacopetti intitolato Mondo Canaglia, ne sai qualcosa?
Lui purtroppo è telematicamente sparito, il suo sito non è più attivo, e nemmeno il suo blog. Però ho un file pdf di 46 pagine con la bozza del doc. :slight_smile:

Aspetto fremente e gemente :slight_smile:

Verrà trasmesso mercoledi 8 marzo, ore 3.40, su Italia 1