Notte di Halloween, classica situazione di babysitter che fa da balia a due ragazzini davanti alla TV. Uno dei due, rovistando nella sua sacca dei dolciumi, trova una VHS lasciata da chissà chi. Cominciano a guardarla assieme, ma dato che contiene un film horror particolarmente truculento, la babysitter manda i ragazzini a letto e prosegue da sola la visione…
Il film che presenta per la prima volta la figura di Art the Clown, come sottolineato anche dalla rititolazione italiana, trattasi in realtà di un’antologia di tre cortometraggi di Leone, collegati tra loro dalla storia di cui sopra, il cui scopo voleva essere quello di aumentare la visibilità di Art, di cui evidentemente si era intuito il potenziale.
Dei tre, il migliore è indubbiamente l’ultimo, quello in cui Art è protagonista e che è praticamente la traccia su cui Leone svilupperà il primo Terrifier. Giustamente @SWAT scriveva qui a riguardo che Terrifier si poteva condensare in 20 minuti, eccolo qui, è proprio questo corto del 2011.
Il primo corto dell’antologia, del 2006, è in realtà la primissima apparizione del nostro clown, ruolo minimo in una storiella piatta ma godibile, nonostante gli FX piuttosto grezzi.
Il secondo corto, girato apposta per l’antologia assieme alla storia collante, totalmente da dimenticare…il nulla totale da tutti i punti di vista, non fa paura, non è inquietante, non dice niente, apparizione di Art buttata lì senza senso.
Leone tuttofare, scrive, dirige, monta e cura gli FX di questo film tutto sommato sufficiente (sempre dimenticando il corto centrale): ben recitato, effetti che diventeranno in seguito il cavallo di battaglia del nostro, si guarda volentieri.
Si vedono i germi di quello che secondo me sarà il punto debole di Leone: la difficoltà nella scrittura delle storie. I due Terrifier ne saranno due esempi opposti.