America Oggi (Robert Altman, 1993)


AO f

9 storie singolari da uno scrittore singolare, per un regista che mostra una visione agghiacciante dell’America “…bugiarda, indifferente, alcolizzata, maniaca, infantile, drogata, violenta, volgare e assassina…” con “…Fedeltà narrativa quasi zero, ma forte adesione allo spirito con cui lo scrittore tratta i suoi personaggi e il loro milieu sociale, salvo forzarne e condensarne - per ovvia necessità cinematografica - gli spessori emozionali. Il resto, come lo spostamento dell’azione dagli ambienti originari del North West con le sue periferie operaie alla Los Angeles meno smaltata, la creazione di nuove figure e situazioni, e tutta la devastante scia d’amplificazione strutturale che un trasloco nella metropoli comporta, è semplicemente il contributo creativo di Robert Altman e, per quel che riguarda Carver, la scoperta - o la conferma - che il significato del suo lavoro rientra tra quelli che si usa chiamare “universali”. ‘America oggi’ è un capolavoro. Tre ore e dieci di durata che non sono fatte di lentezze, stasi o passi di danza ma si presentano compatte e densissime, traboccanti di pensieri e situazioni in divenire, fulminanti ed elettriche, sempre in equilibrio tra tensioni capaci di sostenere gli obiettivi “esistenziali” del racconto e vibrazioni perfino poetiche. Di quella tragica e sgualcita poesia che cresce solo tra gente comune di grandi città avvelenate…” , un cast stellare, short cuts (brevi ritagli, come nel titolo originale) che si incrociano senza alcun happy ending cancellando (come già Pasolini) la parola speranza dal vocabolario, per un film imperdibile che ha Ha vinto il Leone d’Oro al miglior film alla 50ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ad ex aequo con Tre colori - Film blu di Krzysztof Kieslowski . :writing_hand:
2 Mi Piace