Dopo avere visto qualche tempo fa il suo La Tigre Veste di Nero , mi ero segnato nella watchlist quest’altro mediometraggio di Luca Pincini.
E’ un survival-post atomic-slasher horror pubblicato in sei parti sul tubo. La qualità video è agghiacciante ed è recitato in un inglese maccheronico con i sottotitoli. insomma, sembrerebbe avere i giusti requisiti per girarci alla larga. Aggiungamoci che è veramente un zero budget di una povertà assoluta, con un minimo di spartanissimi effetti post-produzione e di FX materiali basati sulla trippa d’autore che Joe D’amato utilizzò in Buio Omega.
Quindi è inutile perderci tempo? Secondo me, no. C’è un’idea di cinema che emerge chiaramente seppure tra ingenuità e stereotipi di genere. Il fast forward non parte mai e finisci con appassionarti alle vicende di Castle, interpretato dallo stesso Piccinini. Forse gli ultimi dieci minuti sono un po’ prolissi ma nel complesso è un prodotto che mi ha interessato. Mi piace ogni tanto confrontarmi con qualcosa d’indipendente ultrapoveristico con passione ed idee.
Le location fanno molto degrado e sono inquadrate con gusto. Interessante anche la colonna sonora originale heavy metal.
Se ci buttate un occhio, sarei curioso di capire se sono un pazzo furioso ad apprezzare questo “gioco” o no.