Andrea G.Pinketts

Non potevo non aprire un thread sulla leggenda vivente a nome Pinketts.
So che la mia stima e devozione non è molto comune e che esiste una parte di persone a cui non va a Genio ma qui raccoglierò dei pezzi di genialità sparsi per la rete o estrapolati dai suoi libri per rendere omaggio ad un vero Cowboy metropolitano,ad un duro con un cuore dolce come una meringa (come dice Fernanda Pivano) ad un cavalliere senza macchia,o con qualche macchia di birra sparsa sulla cravatta,che dall’alto del fumo di un antico Toscano ha saputo mischiare il Noir italiano di tradizione Scerbanenchiana a funambolici giochi letterari degni di ovazione.

Trovava ingiusto che a trent’anni vivessi ancora con mia madre o che avessi mille fluttuanti fidanzate. Sosteneva che io mi tenevo ben saldo a un solo cordone ombelicale, pur esplorando mille uteri. Mi immaginavo calato da un cordone ombelicale nelle profondità di un oceano di uteri. Dentro a uno scafandro preservativo. (Il senso della frase)

Nelle stazioni della metropolitana si era creata una geografia sotterranea con imperi da perdere e da conquistare. I mastini del Nord avevano in appannaggio la stazione Udine. Udine è nel Nord d’Italia. Porta Venezia era in mano ai coloured forse per via di Otello, il “Moro” di Venezia. A Lotto c’era il gioco d’azzardo; a Duomo i turisti giapponesi; Conciliazione, in effetti, nomen omen, non era una fermata pregiudiziale; Cascina Gobba implicava un pellegrinaggio in un hinterland di lavoratori non atletici. Gorgonzola puzza di campagna. Bande Nere pullula di neofascisti periferici. QT8 è segreto come 007; a Palestro ci sono i culturisti. Non era solo compiaciuta paranoia metropolitana. Funzionava così anche in superficie: in piazza Cinque Giornate nessuno trascorre il week-end. (Il senso della frase)

La casella della posta era piena. Pubblicità, pubblicità, pubblicità e pubblicità. Il Reader’s Digest che mi spiegava come avrei potuto vincere un miliardo al prezzo di un francobollo, non sapendo, poverini, che per me un miliardo aveva esattamente già il valore di un francobollo. E non ero mai stato filatelico. (Il senso della frase)

Stravagante, anticonformista, simpatico e, il che non guasta, bravo scrittore. Una ventina d’anni fa leggevo i suoi articoli (prevalentemente interviste a personaggi dello spettacolo) sul “Candido” di Pisanò.

Per chi fosse interessato i libri scritti fino ad ora da Pinketts sono questi:

Lazzaro, vieni fuori Feltrinelli
Il vizio dell’agnello Feltrinelli
Il senso della frase Feltrinelli
E chi porta le cicogne? EL
Un saluto ai Ricci
Il dente del pregiudizio Mondadori
Sangue di yogurt Mondadori
Io, non io, neanche lui Feltrinelli
Il conto dell’ultima cena Mondadori
L’assenza dell’assenzio Mondadori
Fuggevole turchese Mondadori
Nonostante Clizia Mondadori
I vizi di Pinketts Edizioni BD (a fumetti)
L’ultimo dei neuroni Mondador
Laida Odius ; Edizioni BD (a fumetti)

Questa Pinketts la apprezzerebbe… :wink:

Ma va’?Mio padre il Candido lo leggeva,manco lo sapevo ci scrivesse Pinketts.E’ un destrorso,dunque?
A proposito,mi viene in mente un aneddoto torinese legato al nostro.L’estate scorsa s’è presentato a non ricordo quale manifestazione,con indosso un mantello nero.Faceva un caldo bestia,e lui si giustificava dicendo:“lo so,il mio abbigliamento è inusuale…ma vengo da una conferenza sui vampiri,m’hanno costretto a vestirmi in questo modo!”.Poi,perplesso,si blocca.Guarda la tipa che faceva da madrina per la serata,e sbotta:“lei però non ha partecipato alla conferenza sui vampiri.Perchè cazzo s’è conciata così?!?”.Un mito.

Sì, Pinketts è di destra, non l’ha mai nascosto.

Intercettai al volo quattro sangrie e il mio umore migliorò sensibilmente. Se fossi riuscito ad accedere alla quinta sangria probabilmente avrei cambiato idea anche sul matrimonio. Il guaio è che si beve dopo il matrimonio, non prima, per questo l’istituzione è in calo costante. (L’assenza dell’assenzio)

Stamattina al convegno “El dia negro 4” il sottoscritto si è intrattenuto in una chiacchierata con Il Vate nonchè Genio Andrea G.Pinketts e con Luca Crovi.
All’incontro erano presenti anche Sergio (Alan Altieri) Gianni Biondillo e Raul Montanari.
Non posto la mia foto con il maestro A.G.P per non eccedere nel mio personalissimo uranismo.:slight_smile:
P.s:Pinketts ci regala una nuova perla,da Giugno sarà disponibile “Ho fatto giardino” nuova avventura di Lazzaro Santandrea.

(apro OT)
Cazzo,come t’invidio…:o
(chiudo OT)

io sto leggendo il conto dell’ultima cena,molti dicono che sia il migliore secondo te/voi?

Se non vuoi seguire la cronologia esatta di Lazzaro allora leggi Il senso della frase,contando che tutti i libri sono eccezionali per quanto mi riguarda capolavori,ma io non conto sono troppo di parte…

Non è che Candido=destrorso, ci scriveva anche mio padre.
Inoltre :

Ottima news!!!

Vabbè,però lo dirigeva Pisanò,i cui ideali politici sono cosa nota.Poi è chiaro che uno può collaborare ad una testata a prescindere,ci mancherebbe(Paolo Villaggio era stato lì lì per accettare di scrivere una serie di articoli per Il Giornale,pur non essendo di fede forzista);ma il buon Gratold ha confermato comunque i miei sospetti,e cioè che il Pinketts è di quella sponda lì.

Pinketts da ragazzo era estremista di destra.La parentesi non durò molto comunque,in nessuno dei suoi libri però traspare un giudizio politico,Per fortuna,Aggiungo,secondo me in alcuno generi non ci dovrebbe essere mai che questo sia di destra o di sinistra.

Be’,non necessariamente:volenti o nolenti le convinzioni politiche di un autore si rispecchiano nelle sue opere,vedi fede sinistrorsa di Fernando Di Leo.Semmai il problema è far quagliare bene tali ideali con l’economia del racconto,ma se sei in gamba direi che ci può stare.

la penso come te volevo infatti solo precisare che nelle opere di Pinketts non si avverte alcun richiamo politico esplicito.
Per tornare a noi comuque e per chi fosse interessato mi diceva ieri sera che vi sono altri due progetti in corso.
1)riunire in un volume Gioventù Cannibale
2)In un antologia che riprende il gotico classico A.G.P. ha scritto “La caduta della casa dei Pusher”

:-p :-p :-p

Ho conosciuto Pinketts per caso. Mio padre torna da una trasmissione dov’era ospite e mi porta “Il Senso Della Frase”, autografatogli da ‘sto Pinketts, lui non lo conosce, era li’ a presentare il libro. Il libro mi piacques un sacco, poi cominciai a leggere gli altri. Poi scopro che la ex di un mio amico s’è messa con lui. Vado al Trottoir, lo conosco e ci spariamo varie Pinketts (pinte di birra, come vengono ormai chiamate al Trottoir). Da lì in avanti l’avrò incontrato una decina di volte, con episodi alquanto peculiari, tipo quando l’ho dovuto riportare al bunker ubriaco fradicio con la mia 126, o quando io, ubriaco ed esaltato, l’ho chiamato sul gsm che aveva messo in Nonostante Clizia (se non erro) e lui ha risposto! :slight_smile:
Un mito vivente, uno che ha il senso della frase e scrive benissimo, anche se purtroppo s’ingarbuglia proprio a causa del suo senso della frase (vedi L’Ultimo Dei Neuroni). Attendo impaziente il prossimo Lazzaro.

La primavera è una birra alla spina.
La schiuma, la neve dell’inverno che si scioglie mentre stai lì a guardarla. Ti resta poi l’oro della birra e dell’estate che verrà.
Ma quando la schiuma si è sciolta, bevi subito la tua primavera prima che la birra diventi calda, prima che il futuro sappia di pipì.

Andrea G. Pinketts, E chi porta le cicogne?

Ho comprato “Lazzaro, vieni fuori” ed ho già cominciato la lettura. Promette benissimo.

In concomitanza con l’uscita del nuovo capolavoro:“Ho fatto giardino” il Nostro ha vinto il premio “Le muse”…:cool: :cool: