Antropophagus (Joe D'Amato, 1980)

Nelle interviste lo era, ovviamente sottolineando che il film fa schifo ma lo ha “nobilitato” con la sua scrittura. Che ci starebbe pure, per carità; il problema è che si è sempre dato 'ste arie da grande sceneggiatore “prestato” al cinema popolare e sinceramente… però, quando si è vantato di aver preso spunto da Homo Faber per lo script di Sesso nero veniva voglia di offrirgli da bere per l’audacia.

Probabilmente un tempo ne parlava fingendo “entusiasmo”, ma oggi è davvero impietoso nel giudizio su questo film e su gran parte delle persone che ci hanno lavorato.

L’ho intervistato mesi fa su questo film per il blu ray USA (vergognandomi terribilmente quando l’ho chiamato per proporgli l’intervista dato che so che non ama parlare del film) e ci è andato giù pesante, ma senza cattiveria. Ne parlava male divertendosi (come peraltro fa con gran parte dei film ai quali ha partecipato in quegli anni).

Che poi il dialogo andò più o meno cosi:

  • Volevo chiederti se eri disponibile per fare un’intervista su Belle Starr Story e su un altro film…
  • Va bene, sì. Qual è l’altro film?
  • Ehm… Si tratta di Antropophagus, lo so che non ami parlarne e che non ami il film, mi dispiace…
  • No, ma per me non è un problema. Mi dispiace piuttosto per te che devi lavorare su quella schifezza…
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Veramente, non fingeva manco anni fa. Ricordo benissimo le sue interviste relative alle collaborazioni con Massaccesi e ironizzava pesantemente sia sulle sceneggiature sue che sulla regia di DNA, per esempio. Gli è che fa ridere questo suo fare le pulci, della serie “io avevo grandi idee ma Aristide…” Aoh, film demmerda erano e mi garbano proprio per quello. C’è chi preferisce Rosso sangue, che io giudico ancora più fetenzia ma mi diverte lo stesso. Tanto, i copioni horror di Montefiori sempre quelli erano: luogo isolato, gruppo di vittime predestinate, mostro sanguinario che le squarta nei modi più feroci. Deliria così era in quanto soggetto, se è venuta fuori una cosa più elegante il merito è di Soavi (non me ne vogliano i fans di Massaccesi - piaceva anche a me - ma fra i due registicamente c’è un abisso).


ps. Pure gli aneddoti sulle sue collaborazioni nei porno dominicani li ricordo esilaranti - come le cose che diceva la Gemser sul suo conto, del resto.

Mai piaciuto l’atteggiamento di Montefiori verso i film a cui ha collaborato, come attore e/o sceneggiatore. Troppo severo e sarcastico, e troppo spesso incapace di cogliere i pregi (piccoli o grandi) di queste opere, quando ci sono. Proprio “sputo nel piatto dove ho mangiato”. Speravo che col passare degli anni raggiungesse un equilibrio fra salutare disincanto e onestà intellettuale, invece nisba. Contento lui…

A me invece questo suo atteggiamento piace da morire e mi dispiace che non sia per niente diffuso (specialmente in un ambiente dove tanti cialtroni si credono dei geni).
Io non lo vedo come uno sputare sul piatto dove si è mangiato. La vedo più una cosa del tipo “avrò pure mangiato grazie a questi film, ma sempre film di merda restano”.

Montefiori poi è uno che spesso dice cose di una sincerità davvero brutale quando parla di alcuni colleghi. Se qualcuno ha visto la mia featurette su Blastfighter e Le Foto Di Gioia può capire cosa intendo.
Io adoro le sue interviste, mi fa morire dal ridere (anche perché è davvero simpatico) e mi diverte quando demolisce i film senza pietà ed eccede con l’autocritica.

Che poi su Antropophagus per me ha ragione da vendere. L’idea di base era accattivante e c’era del potenziale per un horror divertente, peccato che la messa in scena, gli attori e tutto il resto facciano pietà.

Che l’omone ligure possa essere simpatico, non lo metto in dubbio, caro Giorgio. Salutari ironia e autoironia, sono doti che apprezzo sempre. Capacità di autocritica, idem con patate. Quello che non mi va giù è invece l’eccesso di " cattiveria", nei giudizi sui film, che emerge da interviste scritte e su immagini. Mi vien da dirgli “Sì, certe robe che hai fatto son sicuramente cagate, caro Luigi. Ma non ne hai mica fatte così tante, su! E se osservi bene, c’è del buono anche in certi ‘filmucoli’…”. Ripeto: questione di “equilibrio” e onestà. Insomma, deve esserci una corretta via di mezzo tra gli eccessi di presunzione (da te giustamente segnalati) e l’atteggiamento “faccio tabula rasa del mio passato” di Montefiori. E credo che parecchia gente di cinema, da te intervistata in questi anni, tale equilibrio ce l’abbia. Correggimi se sbaglio, eh…

Ma non fa tabula rasa, eh! Mica ce l’ha con tutto quello che ha fatto. Ci sono diversi film che gli piacciono ancora oggi e dei quali parla con moderato orgoglio. Certo, si tratta di una minoranza ma ti assicuro che certe sue interpretazioni, certe sceneggiature, certi registi e certi colleghi li ricorda con piacere e sincera stima.

Io preferisco mille volte l’atteggiamento impietoso di Montefiori che critica quello che c’è da criticare senza peli sulla lingua rispetto a quello di tanti suoi colleghi per cui tutti i film erano bellissimi, tutti i registi erano dei geni, tutti gli attori erano straordinari, tutto era bello, tutti erano amici… che palle…

Ben venga anche la sua mancanza di diplomazia se serve a dare un po’ di pepe e fornire un punto di vista sincero e disincantato su un mondo popolato da gente a forte rischio agiografia.

Montefiori, tanto per dire, è l’unico che parlando di un regista (che non nomino) ha detto “mi fa proprio schifo, anche come persona” e quando gli ho detto “vabbeh, questa ovviamente non posso montarla…” mi ha risposto “no no, montala pure, è quello che penso, se si offende sono affari suoi”. Poi non l’ho montata lo stesso per motivi che non sto a raccontare ma è per dire che questa sua schiettezza è davvero rara nell’ambiente, almeno a microfoni accesi. A microfoni spenti in tanti si lasciano andare a chiacchiere e confidenze assolutamente irriferibili pubblicamente mentre lui non ha proprio problemi. Se si vergognasse di qualcosa eviterebbe di parlarne, molto semplicemente, mentre invece ha una grande consapevolezza di tutto quello che ha fatto e ne parla onestamente.
Sa di aver fatto parecchia robaccia e non cerca di venderla per quello che non è. Allo stesso tempo è pienamente consapevole di aver partecipato a qualche film riuscito, di aver dato vita a una manciata di personaggi memorabili e di aver scritto diverse sceneggiature con elementi interessanti.

Mi sbilancerò ma Luigi Montefiori è probabilmente la persona che intervisto con più piacere (tra l’altro devo pure tornarci a breve).

Il suo atteggiamento verso Antropophagus, secondo me, dipende anche da un altro fattore oltre allo scarso (e innegabile) valore artistico.
Sicuramente è un po’ infastidito dal fatto che in tanti (troppi) lo ricordano praticamente solo per questo film. Non lo rinnega ma gli dispiace che ci sia gente per la quale lui sarà sempre e solo il mostro cannibale senza considerare altri ruoli o sceneggiature della sua carriera che meriterebbero più considerazione.

Poi, e mi sembra che lo dica anche nell’intervista che gli ho fatto per il blu ray USA, non guarda con troppa simpatia i fan hardcore di questo film, quelli ossessionati dallo splatter e dalla violenza cinematografica.
È un discorso complesso e delicato (e forse non è neanche il caso di entrarci) ma anche in questo caso lo capisco e sono d’accordo con lui. Parecchi fan di questo film e di altri splatteroni sono personaggi realmente inquietanti (lo so anche perché, per forza di cose, ci ho a che fare) e sono particolarmente molesti e sgradevoli.

Ho visto le interviste del sor Brass a Montefiori (un paio, perlomeno) oltre ad altre sue performance e l’ho sempre trovato straordinario, proprio come persona.

Forse in qualche momento eccederà con le critiche a questo o quel film a cui ha preso parte, ma 1000000000 volte meglio lui dei vecchi tromboni che ascoltiamo da anni, quelli di … il film fu un successo enorme, incassò 800 miliardi, venne venduto il tutto mondo, sfondarono la cassa al cinema, dovettero chiamare i carabinieri ecc.ecc.

Ok, grazie Giorgio per l’esauriente (e convincente…) risposta. Mi hai fatto venire voglia di conoscere Montefiori, addirittura! E ringrazio anche Renato per il suo intervento: pure lui non fa nomi, ma i…“riferimenti” a certi personaggi sono inequivocabili!

Neanch’io lo vedo come uno sputare nel piatto dove si mangia, tanti registi e attori hanno nel proprio curriculum film che detestano. Il che non impedisce ovviamente di non trovarsi d’accordo: Antropophagus difficilmente lo riscoprirei come un gran film, ma indifendibile no. Per me horror italici indifendibili son le cazzate tipo Patrick vive ancora, Quella villa in fondo al parco, Zombi Horror… talmente brutti e sgangherati che non puoi non amarli, nel senso che so bad it’s bad ma il good volendo ce lo trovi te. Antropophagus l’ho sempre trovato dotato di una certa atmosfera, alcuni momenti son davvero malsani e disgustosi; Massaccesi comunque non era cialtrone come Landi o Bianchi, quando faceva gli horror un minimo di serietà ce la metteva. Poi che si tratti di film girati con due lire, basati su copioni dozzinali e recitati da cani non ci piove; vale per quelli di D’Amato come per altri più eleganti registicamente ma ugualmente “all’amatriciana” come concezione.


Ecco, sulla messa in scena non sono per niente d’accordo. Sembra davvero di stare su un’isola abbandonata, l’ossario e la villa del mostro mi mettono angoscia; se valuti che era tutto girato sulle sponde di un lago e fra varie frazioni laziali, ti dà l’idea di quanto sia stato abile Aristide. Come dicevo, gli attori son tremendi; e la sceneggiatura è piena di vuoti, pur di allungare il brodo si inventavano inseguimenti tanto estenuanti quanto inutili e altrettanto noiosi siparietti a livello di dialoghi che francamente…


Concordo, ricordo il cretino dai molti nick con cui ho avuto a che fare su facebook. Definirlo “malato” non rende abbastanza l’idea ed è pure un coglione (almeno fosse solo psicopatico ma con un minimo di carisma, ho conosciuto anche quelli).

Quoto Tuc. La prima volta che vidi il film di Massaccesi (in vhs General Video, 20 anni fa), mi fece proprio schifo. Rivedendolo più volte negli anni, ed essendo conscio dei suoi indubbi limiti e difetti, son riuscito a rilevare pure dei pregi. Alla sufficienza, come giudizio critico, ci arrivo. A prescindere dai fanatismi trashofili, e soprattutto senza essere un fan del gore a tutti i costi. Un paio di minuti della vita li dedicherei volentieri a parlare di questo con Montefiori. Magari si metterebbe a ridere e mi direbbe “Ma davvero ci trovi del buono in quella vaccata?!”. Però, come suol dirsi, correrei il rischio…

A dirla tutta, pure la buonanima di Massaccesi non serbava un gran ricordo del film: in un’intervista pubblicata su Spaghetti Nightmare dichiarò che non gli era riuscito perché “…non sono buono a spaventare”. Credo che un artista abbia tutto il diritto di ammettere che parte della sua carriera non lo soddisfa, Di Leo sui film realizzati dopo la trilogia della mala era assai critico e sferzante. Poi va be’, Massaccesi non esitava a definire “cazzate” la maggior parte dei film che aveva girato, arrivando a stupirsi che i critici “perdessero tempo a stroncarli”.

Massì, talvolta i registi medesimi sono i peggiori giudici di sè stessi. Poi ci sono casi inversi: Mattei giustamente stroncava quasi tutti i suoi film. Poi è arrivato il “dinamico duo” Gomarasca-Pulici, che ERRONEAMENTE lo ha convinto di essere un bravo regista. Il problema è che lui ci ha creduto…

Boh non credo, sai. Secondo me, registi come Mattei e Massaccesi lo sapevano di sfornare stronzate e accettavano di buon grado la pubblicità di riviste come Nocturno perché comunque era visibilità per quei film e loro sui diritti ci campavano. Non ho alcuna difficoltà a riconoscere che Virus e Antropophagus li riguardo sempre volentieri, con tutti i loro limiti (e Virus a distanza di anni lo trovo più riuscito di altre cose matteiane francamente imbarazzanti, vedi i nazi-erotici).

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Annunciato da Severin il BD. Ovviamente io che possiedo l’88 films rosico per la quantità di extra. Sulla qualità video immagino abbiano asfaltato l’etichetta inglese.

beh non credo proprio visto che di recente l’88 ha rieditato il film con un nuovo master ricavato da nuovo transfer a 2k dei negativi:

http://caps-a-holic.com/c.php?go=1&a=0&d1=10892&d2=6213&s1=106483&s2=58667&i=7&l=0

quasi pronto a scommettere che il disco severin utilizzerà lo stesso master…

No, è un nuovo master.

Qui la prima recensione con qualche screenshot comparativo: http://mondo-digital.com/anthrop.html

Per quest’edizione è stato anche realizzato un accattivante pupazzo con le sembianze di George Eastman che si mangia le budella. Eccovi uno struggente scatto direttamente da casa Brass

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Un ALTRO master hd?! Incredibile. E io sono ancora fermo al vecchio dvd italiano. Il pupazzo (di gusto LETALE) è ulteriore incentivo all’acquisto. E informate il vecchio Montefiori: sono sicuro che esclamera’, ridendo di gusto, “Non è possibile?!?”.

vista la comparazione su mondo-digital. non saprei dire quale preferisco, sul disco 88 percepisco più dettaglio ma sembra anche ci sia un po’ di rumore video, il severin è sicuramente più compatto ma più soft. grading diverso ovviamente non ho idea di quale sia più fedele. di sicuro per Rosso Sangue il severin stravince su 88 ma su anthro sono molto combattuto.

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Già… concordo. Dubito anch’io su Antropophagus perché sinceramente quel sangue marrone sulla Severin mi lascia perplesso assai…!
Penso che il grading corretto sia quello del dvd Media Blasters.

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