Sembra la trama del film Il collezionista di Wilhelm Weiller.
Peccato che il tipo si è ammazzato, così non sapremo mai tutta la storia, cmq non la trattava male.
Il video del garage-carcere
Dalla visita medica risulta che non ha mai abusato sessualmente di lei, è ancora vergine!
p.s. sognare non costa niente
Pazzesco, ma nemmeno poi tanto.
p.s. sognare non costa niente
I sogni son desideri… (cit. Disney) :almayer:
Incredibile!
Ma non hanno trovato documenti del tizio? Insomma un diario, una lettera che spiega tutto ciò?
Alla fine sembra un bisogno folle di diventare padre e dicrescere una figlia secondo i propri principi
Adesso è venuto fuori che Natascha sarebbe incinta del suo rapitore:
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo325334.shtml
E meno male che era vergine!
Comunque è un atteggiamento mentale più diffuso di quanto si pensi fra i pedofili o maniaci sessuali in genere. Una volta ho letto di un caso analogo in America, con una tipa tenuta prigioniera per tre anni o giù di lì. La differenza è che non era una bambina, e il rapitore si avvaleva della complicità della moglie (pare inoltre che avesse avuto altri ostaggi, in seguito eliminati). Anche Luigi Chiatti nutriva simili fantasie: il suo sogno delirante era rapire un bambino, portarlo nei boschi e crescerlo secondo i propri voleri. A dirla tutta, lo schiavo sessuale perfetto è il sogno di molti asssassini seriali: il cannibale di Milwakee provò a trasformare alcune vittime in zombi, iniettando loro dell’acido nel cervello. Sperava che sopravvivessero, così li avrebbe tenuti sempre con sè e non avrebbe avuto bisogno di uccidere.
Boh, l’articolo dice che la fonte è un giornale berlinese mentre la notizia sulla verginità della ragazza viene direttamente dalla visita medica che gli è stata eseguita subito dopo il ritrovamento. Tra l’uno e l’altro credo più alla seconda soluzione.
Non è da escludere che abbia fatto sesso con lei senza deflorarla. Anche questo è tipico di alcuni pervertiti sessuali. Immagino che tutti i dettagli salteranno fuori al processo.
Si cresce bene con lo psicopatico…
E’ quello che ho pensato nel vedere l’intervista alla fanciulla tedesca di cui tutti parlano.
L’avete vista vero?
La ragazza dimostra ben altra età, ben altra maturità e, soprattutto, una capacità di interrelazione notevolissima.
A 18 anni, di cui 8 passati in segregazione fisica e mentale, stupisce per la comunicativa in grado di offrire agli spettatori.
Disinvolta, pacata ed esplicativa pur col suo bagaglio di insicurezze, timori e fobie che si deve portar dietro.
Ha pure una certa avvenenza fisica che viene esaltata dalla naturale sensualità che il suo stato di vittima le conferisce.
Io sono rimasto piuttosto basito e pure con un certo sospetto addosso.
Non ho potuto non pensare a certi venticinquenni o trentenni sbarbati che ora invadono i format delle tv di tendenza.
Gente che viene da casting e casting, che l’ha dato/a via a mezza Cinecittà, Milano 2 etc. etc. etc., che ha seguito corsi di recitazione, di pubbliche relazioni (chi scrive…), da dj e da velina, da para-culo o da para-fica e che al confonto esibisce una naturalità pari a quella delle tette della Ventura…
Ehh sì, si viene su proprio un sacco bene con il giusto “genitore”…
In questa storia non torna niente…
Ma avete visto con che inconcepibile disinvoltura la presunta vittima spiattellava nude verità davanti alle telecamere… con quel fare paraculo e tanto di make-up da velina? Non appariva minimamente segnata dalla presunta reclusione, nè scossa dalle domande dell’intervistatore, anzi… Vi pare verosimile che una tutt’altro che impedita quale si è dimostrata, in 8 anni, dico 8 anni, se avesse voluto, non sarebbe riuscita a chiedere aiuto o a fuggire da un ebefrenico? Poi sta storia del cadavere sepolto sotto falso nome e bla bla bla…
Ma si sa, i media, i giornali, gli sponsor… Palate di biada per tutti…Vedrete che presto e volentieri uscirà un libro-diario sul ratto, ci faranno un film, lei farà calendari, e fra un po’ gli austriaci se la ritroveranno financo a presentare programmi tipo ‘Chi l’ha visto?’ et similia…
Presumibile verità? La ragazzina, un po’ precoce, sarà fuggita di casa per vivere con sto tizio… Non che i genitori avessero saputo esattamente dove si fosse trovata, ma sicuramente si sarà provveduto a fargli ricevere notizie di tanto in tanto… A un certo punto il tipo avrà iniziato a sbroccare, allorchè lei, in combutta parenti avrà pensato bene di sfruttare l’occasione per crearsi un personaggio mediatico, fingendosi rapita… Unico imprevisto il suicidio del suo “amico”, pura botta di culo…Ammesso che si sia davvero ammazzato…
Anche Coleen Stan non ha riportato evidenti stress fisici nonostante la prigionia di ben 7 anni in condizioni psico-fisiche ben peggiori della ragazza austriaca.
Ha vissuto in condizioni del tutto particolari che è difficile ed a tratti impossibile sapere in anticipo quali conseguenze potevano avere nel suo carattere. Magari per lei è del tutto normale parlare di questa sua esperienza nonostante ai nostri occhi sembra (giustamente) tutto inconcepibile.
Poi sono tantissimi i casi dove la vittima rimane attaccata morbosamente al suo rapitore, la già citata sindrome di Stoccolma
Insisto con il pensare che questa voglia di creare “conspiracy theories” a tutti i costi crei dei mostri ben pericolosi nella testa della gente… poi per carità, ognuno ha il diritto alle opinioni che preferisce, però ogni tanto leggo certe cose (tipo questa della ragazzina un po’ precoce) che starebbero bene giusto in alcuni romanzi pulp di seconda o terza categoria.
My two cents e senza offesa, ovviamente.
Natascha, una candela per l’addio al suo aguzzino.
Ai funerali di Wolfgang Priklopil, la ragazza ha chiesto di restare sola davanti alla bara. Ha avuto un milione di euro per l’intervista.
Ci mettono una pietra sopra, ma è una storia ancora da scrivere. Che fa sempre cassa e grancassa. Natascha ha ricevuto un milione di euro dai diritti di 120 network. Il resto sono le aste organizzata per i regali spediti da tutto il mondo («Ma non mi terrò un centesimo»), le collette- sciacallaggio su internet (appello della polizia ai donatori: attenti, c’è chi usa il nome di Natascha per fare soldi), il padre della ragazza che lunedì mattina sarà in tournée italiana su Raidue…
La casa[di Priklopil] andrà probabilmente a Natascha, un risarcimento minimo di quel che ha sofferto. La ragazza ha chiesto che non diventi «un’attrazione per turisti», vuole lasciarne l’usufrutto alla madre di Priklopil: lei sarà spostata entro fine mese in un residence e lì comincerà, forse, a scrivere un libro.
Natascha ha voglia di shopping. Di stare all’aria aperta: «Là dentro, le stagioni erano tutte uguali. E se arrivava l’estate, io non me ne accorgevo».
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/09_Settembre/09/battistini.shtml
mah, secondo me lei era diventata la sua slave e le andava bene così, poi rimasta sola qualcuno le ha suggerito la versione più furba da raccontare, non a caso dalle prime dichiarazioni in cui diceva di non provare rancore verso di lui è passata a dire di aver pensato + volte a come ammazzarlo…
I giornalisti che stanno gonfiando la cosa e quelli che ci vanno appresso sono più deprecabili del presunto maniaco e della “vittima” che freme dalla voglia di raccontarsi.
Beh non esageriamo…saranno squallidi, non dico di no, ma peggio di uno che sequestra una bambina per 8 anni no…pensa se fosse stata tua figlia, o tua sorella…
Naturalmente sempre che tutta 'sta storia sia vera e non inventata, sennò il discorso non regge più
mamma mia che considerazioni strampalate.
ma le pensi sul serio ste cose?
Magari e stata lei a rapirlo e a buttarla sotto il treno pure?
Bella questa storia. In effetti è servita da cartina di tornasole per un bel po di misogni mascherati pronti a sbavare il loro livore verso la “donna” vista come essere immondo e sempre soggetto attivo anche in casi nei quali la storia e tuttaltra.
Il discorso rimane sempre “…dopotutto di sicuro le piaceva…”.
come quando si parla di stupri e le vittime sono troppo carine
Si sono lette delle cose incredibili in questi giorni.
Incredibili.
Dopotutto i misogini (soprattutto quelli mascherati da bravi ragazzi) hanno bisogno di vittime “brutte e sofferenti” per empatizzare. le donne belle non possono essere vittime, sono sempre carnefici.