Permettetemi ma dubitare dei passati lavori di Cameron mi suona come un’eresia. Non so, di questo passo arriveremo al paragone con Michael Bay, in quella che imho sarebbe la miglior “personificazione” del coonfronto nutella / merda.
Per il resto, copio e incollo quanto scritto su altro forum:
"Intanto, da bravo fanboy (che tanto se ti piace Avatar o sei ignorante, o sei ingenuo, o sei fanboy, e a 'sto giro scelgo fanboy ;)), ho rivisto il film.
Su schermo medio e con sistema Xpand (occhiali shutter), una proiezione -superba-. La migliore che abbia visto non IMAX 3D. Molto, molto meglio della proiezione Dolby 3D di venerdì scorso, che pure m’aveva soddisfatto. Colori stupendi e luminosità praticamente normale. Infatti, levando gli occhiali l’immagine diventava quasi accecante. Inoltre la separazione era perfetta, senza il minimo effetto ghosting.
Per il resto, me ne frego di qualsiasi patente di superficialità e ribadisco che a me (dopo quasi trent’anni dii film/libri/videogiochi/fumetti) Avatar, con tutte le sue “ovvietà”, incanta, ed emoziona profondamente. Solo la scena con l’attacco all’albero (colma d’immagini memorabili culminanti con il cavallo in fiamme) è di una potenza indescrivibile e me la rivedrò seimila volte anche senza 3D. Per il resto, ho avuto le stessa sensazione dell’altra volta, cioè d’un viaggio “iniziatico” all’insegna del rinnovamento, della simbiosi e del virtuale che diventa reale (o del sogno che si realizza) in un quasi ribaltamento dell’assunto Matrixiano. E Neitiry ha un crescendo di sensualità intossicante. Di considerazioni potrei farne altre mille (tipo la sovrapponiblità del colonnello a Terminator) ma poi ho la sensazione (solo un po eh ;)) di espormi alla berlina…
Ovviamente, anche questa sera sala strapiena, una folla di gente che se n’è andata delusa dopo il “sold out”, boati di stupore lungo tutta la proiezione (per non parlare dei brusii durante la scena dei bulldozer che spianano tutto, e nella sequenza, più lunga di quanto ricordassi, dove si vedono chiaramente le gambe atrofizzate di Sullyi) ed applauso ancora più scrosciante dell’altra volta.
Ora, secondo me, e per dementi che fossimo in quella sala (dietro di me c’erano persino due vecchiette minimo settantenni Wink), io mi permetto di credere (da fanboy a ingenuo il passo è breve ;)) che tutto questo NON POTREBBE ACCADERE se sotto il fumo non ci fosse l’arrosto.
Come ho già detto qualche post indietro, per un amante del cinema che ancora si ricorda di cosa sia l’ -esperienza collettiva davanti allo schermo-, questo è un evento epocale. Ed una fonte di appagamento, legata alla passione per il cinema, immensa.
In pratica, in sala c’era la stessa simbiosi descritta sullo schermo, tanto per tirare di nuovo in ballo il parallelo che il film fa con il mondo del cinema, le nuove tecnologie di “immedesimazione” e con la stessa condizione degli spettatori.