Avere vent'anni (Fernando Di Leo)

C’è una mia recensione sul sito mymovies. Se volete dategli un’occhiata. E’ positiva. Anche se è ovvio che non è il miglior Di Leo

Voto bello per le due il film in se non mi esalta, meglio il Di Leo poliziesco.

Bello, ingenuo, grottesco, recitazione delle protagoniste da pianto, ma sfoggio di corpi da paura, finale coraggioso, tanto è già stato detto tutto.

Sono uno sfigato, qualche giorno fa a notte fonda, quasi mattina, ho visto per la prima volta “Avere vent’anni” ho aspettato anni per vederlo, anni fa ebbi per le mani la famigerata Kineo ma non la guardai perchè volevo vedermelo col montaggio originale.

A visione ultimato del DVD raro realizzai di averlo visionato nella suddetta versione :frowning:

Che tristezzao.

Anche gli amministratori sbagliano… Guardalo lo stesso nel montaggio originale. Farai lo stesso il confronto. Io l’ho fatto all’incontrario (prima il montaggio originale poi il rimontaggio kineo). Anzi, forse l’ordine giusto è proprio: prima il rimontaggio e poi il montaggio originale. Tanto sono sostanzialmente due film diversi.

:nelson:

Io però farei meglio a tacere visto che secoli fa, quando il film era effettivamente introvabile, un farabutto con cui facevo scambi, al posto di mandarmi l’agognato film, mi mandò una vhs vergine.
Alle mie rimostranze lui rispose dicendo che forse la vhs si era smagnetizzata durante la spedizione… :smt013

Rivisto per caso ieri sera su Italia 7GOLD… Tutto sommato non è malaccio…

ma il doppiaggio era quello giusto?non mi sembrava,ma non avendo il dvd non lo posso sapere…

era la schifosa versione rimontata, tagliata e parzialmente ridoppiata con ulteriori tagli censori per la tv

Personalmente il film lo gradisco molto e, di conseguenza, ho votato bello nel sondaggio.
E’ una pellicola indubbiamente particolare, ma ha diverse sfumature positive; trovo piavevoli le musiche e, in buona parte, anche la storia.
Le due ragazze, poi, sono di una bellezza sconcertante…

In realtà ne ho preso solo un pezzo su ITALIA7 GOLD… Ma l’avevo già rivisto da DVD (che posseggo) un par de mesi fa da dvd e confermo il giudizio… Il film è appena sopra la sufficienza…

Ritengo Avere Vent’anni un film sopravvalutato … forse per la presenza delle due ottime :-p attrici.
Pieno di luoghi comuni su femminismo, anni '70, freakkettoni … la scena finale della violenza non è credibile.
Molto meglio Milano Calibro 9 …

Paragone che non regge,si tratta di 2 film toralmente diversi.Io personalmente non considero Avere vent’anni il miglior Di Leo,ma è tutt’altro che banale nel sottolineare le problematiche giovanili degli anni 70.Luoghi comuni?Non ne ho visti,anzi.Semmai non è riuscito a portare avanti il suo discorso perchè concede troppo ai risvolti pruriginosi,lo ammetteva lo stesso Fernando.Ma il finale è un bel pugno nello stomaco,fra le cose più disturbanti della filmografia dileiana secondo me.

La “comune” è uno stereotipo … i poster di Lucio Dalla e di Stefano Rosso alle pareti … il santone Mastelloni … i freakkettoni …
penso poi che se voleva dare un tono serio e da film drammatico, avrebbe tranquillamente potuto ridurre i primi piani sui sederi delle protagoniste.

Ragazzi, se invece che due gnocche come G.Guida e L.Carati ci fossero state due ventenni pù “normali” il film non verrebbe neanche ricordato … mentre i film dalla sceneggiatura valida, si ricordano a distanza di anni e non per le scene sexy.

opinioni personali ovviamente.

Certo, concordo, la Carati e la Guida di quegli anni si sarebbero lasciate guardare anche senza sceneggiatura, ma è questa una delle componenti del film, che ripeto è un pasticciaccio, ma è comunque una mosca bianca. Quel finale poi ha il suo perchè.

Guarda che il film viene ricordato più per il finale e altre invenzioni di sceneggiatura che per i sederi della Guida e della Carati.Non dubito che la presenza delle due attrici contribuisca alla sua fama,ma i fans di Fernando Di Leo non è che lo amino solo per le tette questo suo lavoro senz’altro minore,ma che come giustamente sottolinea Lucifer ha il suo perchè.Quanto alla faccenda degli “stereotipi”,ci terrei a rammentarti che la storia è incentrata sulla contestazione giovanile di quegli anni e sulla liberalizzazione sessuale,il femminismo ecc.Le comuni e i santoni ci stavano perchè ci dovevano stare,mica per altro;altrimenti sarebbe come dire che un buon western non deve mostrare cavalli,cow boys e sparatorie sennò cade negli stereotipi.

stereotipi che sono presenti proprio per poterli criticare, non a caso tra i poster alle pareti c’è pure una foto di Di Leo.

Non lo so … il mio parere (da ammiratore di Di Leo) è che abbia sfruttato le doti fisiche e la popolarità di due attrici per creare un commedia sexy dall’incasso facile, cercando con il finale shock di dargli un tocco “di classe”.

Sul discorso della comune rimango dell’idea che sia stereotipata.
In un western devi per forza mostrare cavalli, pistole e sparatorie … ma c’è chi lo fa con classe e maestria (Sam Peckinpah su tutti) e chi in maniera stereotipata e banale (i vari western hollywoodiani anni '50 e '60 tutti cappelloni colorati, indiani con le frange e vecchietti con l’accento da ubriacone)

A me il film è piaciuto, anche se ha qualche caduta soprattutto nella parte centrale, però è un film di grande interesse…certo, senza le due protagoniste…:dribble:

BUONO! La versione integrale di detto film, (l’unica da considerare dato che l’altro montaggio ci propone un “filmetto” senza capo nè coda, mutilato della parte fondamentale) rappresenta una realtà che ieri come oggi, è attuale. Cronaca di questo tipo è quasi routine nei principali TG quotidiani e, a mio avviso, il merito di Di Leo è stato quello di fotografare, attraverso due bellissime donne, l’aspetto della loro diversità e libertà dal punto di vista sociale-erotico sessuale (lo slogan continuo “SIAMO BELLE, GIOVANI ED INCAZZATE” la dice lunga); da non trascurare poi, la poco citata colonna sonora con la canzone “Avere vent’anni”, cantata dalla stessa Gloria Guida e nel cui testo è riscontrabile un passaggio che già vuol presagire sinistramente, il violento finale ( “ma ci credi anche anche, che qualcosa cambierà, come è triste aver vent’anni…”).

Il finale, effettivamente crudo, ma realistico al contempo, arriva inaspettato, quasi come una doccia fredda per lo spettatore che, fino a quel momento, aveva visionato una sorta di commedia sexi senza infamia e senza lode, con le due bellone di turno del cinema popolare italiano (ottime strategia commerciale) che però finiscono per essere seviziate ed uccise in puro stile “Rape without revenge movie”…Un film davvero essenziale per comprendere al meglio l’opera del grande Di Leo. by il SAGGIATORE

1 Mi Piace