Avete mai fatto la comparsa in un film?

Nel periodo universitario, per fare qualche soldino, ma anche per curiosità, avevo con alcuni amici risposto ad un annuncio per ricerca comparse per un film a Riccione, di e con Albanese (L’uomo d’acqua dolce). Mai rivisto il film.
Poi rimasi nel database e mi richiamarono altre volte, per qualche spot e per un paio di film tv, uno con Mastrandrea (non ricordo il nome) e per un film TV con la Ferilli diretto da Zaccaro (Al di là delle frontiere), in cui feci sia la parte di un aristocratico fascista che di un soldato nazista (sempre parti senza battute). Poi mi richiamarono per altre cose, ma per impegni di lavoro e altro non sono più andato. Esperienza curiosa, capisci un pò le dinamiche dei set, le scene ripetute dozzine di volte, i trucchetti di scena, i famigerati cestini!
Uno dei capocomparse aveva dei modi estramamente femminili, gli dissi che l’avevo visto in qualche film, mi disse “Guarda ho fatto qualche comparsata qua e la, ma dubito tu posso avere visto qualcosa”, gli chiesi dirmi il nome di qualche film e venne fuori che era uno dei ballerini travestiti in Delitto al Blue Gay,

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Interessante!
È vero che se guadagni bene guadagni veramente bene e puoi anche diventare ricco, però anche vero che alla fine è un lavoro come un altro. Certo, è sempre meglio che andare a lavorare in miniera, questo è indubbio, ma sempre degli obblighi hai. Simpatico il capo comparse.
Ricordo che sul set di Dino Risi quella scena l’avranno ripetuta si e no due/tre volte. Non di più. Ma in quel caso si trattava di professionismo al massimo livello (e si girava con macchina da presa 35 mm), mentre quei tizi della pubblicità, sempre che fosse tale, con la loro camerina digitale sembrava chissà che dovessero realizzare.
Domanda: perché hai chiamato i cestini ‘famigerati’?

Io ho fatto la comparsa ne La Bella Vita di Virzì, ma ero nella folla e non mi si vede.
La scena è quella in cui al porto di Piombino discutono di scioperare e spegnere l’altoforno. L’abbiamo ripetuta un’infinità di volte, è stato piuttosto utile per capire come funziona il cinema.
Era estate pesantissima, ma il film era ambientato a Dicembre, per cui a parte il fatto comico che alcune vie erano piene di addobbi natalizi, dovevamo vestirci invernali per girare le scene. Io ho caldo pure con -5 per cui mi ero messo una giacchettina di jeans molto disinvolta. Virzì ci passa in rassegna, mi guarda, ride e mi dice “Troppo estivo, stai indietro!”.
Nella scena dovevamo contestare animosamente l’attrice che parlava. Alla quattrocentesima ripresa uno dalla folla urla “testa di cazzooo”,lei ci rimane malissimo e interrompiamo le riprese.
Un tipo venne messo fuori campo accanto ad un bidone incendiato a muovere il fumo con un cartone, io pensavo di morire.
Il tutto per 50000 lire. Poche ore dopo ho dovuto prendere un treno per Pisa e sono stato male tutto il giorno.

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Io faccio un po di teatro a livello amatoriale, e come molti miei “colleghi” facciamo qualche casting ogni tanto per comparse o ruoli minori.
Io molto poco per via del mio lavoro, altri ci si dedicano più assiduamente…
Comunque ho fatto la mia prima e per ora unica comparsata (ma perlomeno in scena sono solo io+gli attori) per il film che stanno girando nelle Marche “Pasquale Rotondi, un eroe italiano”.
Mi avevano preso inizialmente per un ruolo con battuta, ma poi la scena purtroppo è stata tagliata e mi hanno dirottato a fare la Guardia Svizzera :smiley:
E’ un film minore che non so in quante sale uscirà e se avrà un minimo di successo, spero almeno di riuscire a vedermelo al cinema qua in zona :wink:

Nel mio caso sono stato fortunato che ce la siamo cavata in 6-7 ciac, tutte le varianti di campo comprese, ma la scena era semplice. Alla fine è stata mezza giornata scarsa di lavoro vicino a casa, retribuita neanche malaccio.

Una cosa che mi ha stupito e che non sapevo funzionasse così, sono state le frequenti interruzioni nel girato. Uno degli attori (il più esperto peraltro…) si impuntava più volte su un paio di battute, e senza interrompere le macchine l’aiuto regista gli parlava e gli dava la battuta…boh, probabilmente risolveranno in fase di montaggio, e doppieranno, anche se l’audio mi sembrava buono in presa diretta.

Ad ogni modo e come scritto dagli altri “comparsati” prima di me, è un’esperienza interessante per vedere come funziona il cinema da dentro.
Vista la presenza qui di tanti appassionati lo consiglio a tutti: se avete tempo fatevi qualche casting comparse, in genere non è richiesta esperienza ma solo aspetto fisico corrispondente a quello che cercano di mettere in scena.

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Quel tizio ha toppato. Sapeva benissimo quello che andava a fare se non gradiva poteva non venire.

Pensa se lavoravi con Herzog…

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Famigerati perchè spesso ricorrono come aneddoto in alcuni film, specie film di “borgata”. La comparsa a Cinecittà, soprattutto in passato e per la povera gente, voleva dire un pasto assicurato (Il cestino) e una paga certa. Il cestino era ambito, spesso merce di scambio e si faceva carte false per avere due, Mi viene in mente “La Ricotta” di Pasolini, ma anche altri.

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Comunque ricordo la professionalità, mi fecero inscrivere all’Enpals a fine anno mi arrivava il Cud.

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Perchè la fantasia degli Chef non é così brillante…
Sempre e soltanto le stesse cose… :wink:

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anche per questo, ma davo una interpretazione più “poetica”

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Pensavi @luciferrising di trovare il pollo alla… diavola e penne all’arrabbiata??? :rofl::rofl::rofl::rofl::rofl:

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Un aneddoto sul tema. Attualmente stanno girando una serie tv a Correggio per la Rai, mia sorella al bar con colleghe di lavoro sono state approcciate per figurare in delle scene, una volta davanti al contratto hanno dovuto però declinare per conflitto di interesse, la Rai non accetta dipendenti pubblici :smiling_face_with_tear:

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Il mio caso era diverso…
Nell’agosto del 1988 ci scelsero perché avevamo un che di dimestichezza professionale.
A volte alle comparse gli manca quel tocco di classe, che so, preparano un caffè ma capita che te lo servono sul piattino non dal “manico” ma direttamente dal bordo, quindi rifare la scena…
Cadute accidentali di bottiglie(certo capita anche a noi), superamento di livello della bevanda nel bicchiere, presa dello shaker… e per risparmiare tempo senza dover dare consigli e lezioni a quei figuranti.

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Nell’aprile del 1995, Alberto Sironi, giró qui a Rieti alcune scene della fiction su Fausto Coppi interpretata da Sergio Castellitto.
La scena era un arrivo in una tappa del Giro d’Italia e la produzione fece richiesta a stampa e tv e radio locali che reclutavano persone.
Le prime due file di comparse e generici arrivavarono direttamente da Roma con un pullman gran turismo vestiti di tutto punto, stile anni 40.
Noi reatini (c’ero anche io) dalla terza fino alla quinta fila dovevamo far spuntare le nostre braccia festanti al passaggio del campione del ciclismo.
La scena fu ripetuta diverse volte:a Sironi non piaceva l’andatura e la pedalata di Castellitto…
Ahhhh 'sti registi pignoli​:face_with_spiral_eyes::face_with_spiral_eyes::face_with_spiral_eyes::face_with_spiral_eyes::face_with_spiral_eyes::face_with_spiral_eyes:

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Si peraltro come vedi ste cose e bazzichi un set “vero”, capisci come fanno i film a costare così tanto.
Intorno alle scene che ho fatto, che fanno parte come detto di una produzione minore, c’erano sempre tra le 20 e le 30 persone.
Se qualcuno posso immaginare che fosse uno stagista a cui pagano solo da mangiare e da dormire, gli altri erano tutti stipendiati in qualche modo.
Più tutta la carovana di camion vari col resto del personale e camerini trucco costumi produzione ecc.

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oltre a un paio di spot (la comparsa in uno spot è il massimo dell’inesistenza: mi misero nelle vesti di potenziale cliente sullo sfondo chino di spalle su un mobile, quasi impossibile identificarmi; in un altro invece ero una sorta di bestia postatomica col volto coperto da una maschera antigas della prima guerra mondiale, tenuto al guinzaglio da una dominatrix), sono stato uno dei carcerati nella…boh? serie tv? della rai liberi di giocare con favino e la ferrari prodotta da costanzo.

durante il casting mi presero al volo esclamando “ammazza che faccia da psicopatico!” e mi fecero fare varie pose, parlate e non, per circa due settimane. la ricordo un’esperienza a un tempo abbastanza interessante (le divise dei poliziotti erano dei cartonati; favino sul set fece tre ciak in cui doveva semplicemente guardare un parente e stringergli la spalla in silenzio: l’aiuto regista in seguito mi confidò la sommetta da urlo che prese solo per quei 15’ di presenza), immensamente pallosa (era richiesta presenza dalle 7 del mattino fino alle 18.30 e dovevi stare a disposizione in uno spogliatoio - dove c’era una tizia che con molta insistenza cercava comparse non stipendiate per il costanzo show - senza fare nient’altro che attendere che ti chiamassero: alcuni giorni venivi letteralmente pagato per startene là buttato come uno straccio senza fare niente, senza riscaldamento e talvolta neanche compagnia) che divertente (la ragazza con cui mi avevano accoppiato per le visite familiari anziché fingere un dialogo convenzionale esordiva con “allora, amore, hai fatto cacchina stamattina?” e poi via che mi faceva battute assurde sulla merda e sudavo sangue per non ridere e rischiare di farmi dare le cicche per aver interrotto la scena - e più cercavo di dirle “per favore, basta, ci cacciano!” più lei caricava a 90; le scene di massa in cui c’erano rivolte o dovevo tifare in una rissa urlando tutto esaltato ammazzalo ammazzalo ammazzalo!! tipo finale di bad boys appeso alle sbarre come uno scimpanzé sono invece state liberatorie senza contare che una posa parlata era pagata molto di più)

la cosa più traumatica che ricordo è stata una take in esterni alle 7 del mattino con nebbia e un freddo porco da ipotermia in cui l’aiuto regista si incazzava per come ero vestito, fermando tutto e sbraitando “ma vi pare che in carcere ci si vesta con così costosi abiti in pelle? via via!” e mi cambiavano sul posto una due tre quattro volte facendomi rischiare una polmonite perché a questo non gli andava mai bene un cazzo. il tipo che fece il casting si intromise dicendogli che stava esagerando, poi venne da me e paccandomi le spalle mi disse "non preoccuparti, per questa giornata compenso doppio".

molte delle comparse messe a fare i prigionieri erano veri pregiudicati ed ex galeotti, certi ceffi che manco cinico tv e la location era un vero ex carcere di pesaro. non c’erano cestini, vivande e bevande te le dovevi portare da casa. la paga comunque davvero ottima (si consideri che una giornata di pose mute erano 85 lordi) e soprattutto sono stati precisi e veloci sul fronte remunerativo.

favino era letteralmente accerchiato da fans o curiosi, a me non poteva fregarne meno anche solo di salutarlo (non perché lo disprezzi o non lo trovi un buon attore, semplicemente pensavo solo al panino fregandomene dell’entourage); la ferrari mai vista sul set ma la vedevo spesso fare vasche per il corso centrale di pesaro, ferma davanti alle vetrine depressa dura, talvolta in lacrime.

non ho mai voluto saperne mezza di sciropparmi la serie e ho anzi sempre sperato - per non dire pregato - di essere stato tagliato al montaggio.

la cosa più curiosa di tutte è che in quel periodo collaboravo con una nota compagnia teatrale di cesena e alla fine di una replica mi sono ritrovato là l’addetto al casting tutto cicì e cocò col regista e quando ci siamo ritrovati là ci siamo non so perché fissati in un silenzio carico di imbarazzo. è poi saltato fuori che era uno dei principali organizzatori del festival di sant’arcangelo.

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Ammazza, e che prodotto pubblicizzavano con una 'bestia post atomica" al guinzaglio di una dominatrice?? Assurdo! :rofl:

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era uno spot per il nuovo CD di mario mariani, dove peraltro la bestia postatomica era il meno tra i personaggi jodorowskian-felliniani che si intravedevano: finiva con due infermieri della croce verde che portavano via a braccio il regista dopoiché esplodeva la palla di pomodoro…

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Avete mai fatto un film porno?

è solo una trollata per vedere se viene generato il nuovo thread “Avete mai fatto un film porno?”

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A me viene chiesto una volta e ci andai pure (era la famosa villa di Rignano Flaminio). Avevo 18 anni. Ma una volta lì non me la sentii. Tra l’altro avrei dovuto partecipare alla scena di un’orgia e a me le orge fanno schifo. Rimasi pochissimo perciò non mi chiedete chi c’era perché proprio non lo so.

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Il mio rispetto. La domanda però è d’obbligo: chi fu il gancio (chiaramente non il nome)? Non penso che all’epoca i partecipanti ai porno faccesero i cast come oggi per cui il tuo è un aneddoto interessante.

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