Bad Boy Bubby (R. de Heer, 1993)

Bubby è un ragazzo di 35 anni che ha vissuto sempre con sua madre nella stessa grigia e lurida stanza. Sua madre è una laida e sudicia grassona che lo ha tenuto imprigionato in questa assurda condizione con l’idea che l’aria dell’esterno è irrespirabile, è obbligato a non varcare la soglia di casa pena la punizione mortale inflitta da un crocifisso senza testa che si trova in un angolo della stanza. E’ un rapporto osceno ed incestuoso, vive di strane azioni ed ha sviluppato un comportamento ovviamente anomalo che lo porta anche a ripetere come un pappagallo le parole ed i gesti che vede. Poi arriva il suo presunto padre e le cose assumono finalmente una piega diversa…

Questo stranissimo e grottesco lavoro dell’olandese De Heer parte benissimo nei primi 30 minuti, è una pellicola sporca e stomachevole, dove la claustrofobia ed il disagio sono ad alti livelli, io stesso ho dovuto distogliere lo sguardo durante la scena del gatto infagottato nella plastica, in tanti anni mi sarà capitato molto raramente una reazione del genere. Quando la porta della stanza si apre e comincia la crescita esterna di Bubby si entra in un contesto che a mio avviso si perde un po’, diventa molto discontinuo nonostante alcuni picchi narrativi notevoli come la cena a casa di un amica di Bubby, la clinica per spastici e i concerti con la band trovata per caso durante il viaggio.

Disponibile in doppio DVD Fandango con audio italiano.

L’ho visto un annetto fa, e concordo con te. Inizio alla grandissima, la prima parte ambientata nell’appartamento è agghiacciante, e ricordo che quando la vidi pensai proprio a te e a Brass, la seconda parte meno. In effetti confesso di aver lasciato la visione dopo che tutto il laidume era stato esposto… sarò arrivato a un’ora di film, più o meno.

Visto ai tempi del liceo, mi colpì moltissimo, soprattutto la parte incestuosa.

Ho anche io il doppio dvd, e rivisto in età matura il film mi ha fatto meno effetto, pur restando un discreto pugno nello stomaco.

Visto in sala all’epoca dell’uscita, per me fu sicuramente uno dei migliori film della stagione. Anch’io ho il dvd ma non l’ho ancora rivisto.

Peccato che De Heer poi non si sia ripetuto più a questi livelli, anche se The Tracker non era malaccio.

All’epoca ci furono molte polemiche per la scena del gatto perché pare fosse un gatto vero e non ricordo se subì conseguenze più o meno fatali.

Per il resto… sinceramente tutto questo “calo” di tensione nel secondo tempo non lo ricordo: se calo c’è è del tutto fisiologico, legato all’evoluzione del personaggio e della storia. Naturalmente se un film parte subito col botto, mostrando le scene più shock e incisive all’inizio, poi è normale che ci sia un calo, ma per me, se il film non svacca del tutto, resta comunque molto valido: avercene ora di film così! Sono passati 23 anni ma sembra un secolo fa…

Rivisto dal blu ray francese: BELLISSIMO

Stavolta l’ho visto in cuffia e ho apprezzato alla grande il lavoro sperimentale che è stato fatto per la presa dell’audio, con due microfoni direzionali nascosti dietro le orecchie di Nicholas Hope (l’attore che interpreta Bubby) che registrano l’audio in maniera molto particolare visto che cambia a seconda dei movimenti. Un lavoro spesso sorprendente e capace davvero di creare un effetto straniante e immersivo.

Anche il fatto di aver avuto 32 diversi direttori della fotografia (uno per location) che non sapevano nulla del lavoro degli altri colleghi ha contribuito a dare un look unico al film che alla fine mostra il mondo visto dagli occhi di una persona che è stata reclusa per 35 anni e ogni volta scopre qualcosa di nuovo e mai visto prima.

Tutto molto bello, di una bellezza spesso commovente, ci sono scene bellissime visivamente e altre bellissime da un punto di vista concettuale (tipo il finale che per me è meraviglioso).

Forse sono io che sono cambiato o forse è perché avevo già visto il film più volte ma la prima mezz’ora di degrado non mi fa più l’effetto di un tempo. Per assurdo la cosa che ancora mi irrita sono i maltrattamenti al gatto (che, checché ne dica De Heer, ci sono eccome)…

Comunque alla fine resta un grandissimo film.

Il blu ray francese è molto buono anche se i sottotitoli in francese non sono rimovibili. Contiene come extra un’intervista al regista (interessante ma un po’ breve - 14 minuti) e un corto con Nicholas Hope.

Bene, anzi, male, gatto maltrattato (davvero), film sicuramente non visto (e peccato, perché a quanto leggo non è male). Anni addietro ho visto quella che forse si può pensare come una piccola rivisitazione, ben più leggera e solamente una “commedia”, trattasi di bubble boy (anche se qui l’incipit è reale, ossia l’assenza di un sistema immunitario, malattia non certo banale).