Banditi a Milano (C. Lizzani, 1968)

anch’io credo sia lo stesso cinema duse… il font è sempre lo stesso.

p.s. la mia de “La Violenza Quinto Potere” non ha la striscia del cinema Duse…

Se dovete/volete continuare la discussione su Cinema Duse e locandine varie: altrove.
Grazie.

Niente dvd? Abbandonato così?

Visto stasera nel master La7 fornitomi da un esimio forumista…
devo dire che con un master così deformato e con i colori tanto sbiaditi il film di Lizzani risulta pesantemente penalizzato… nonostante ciò tuttavia si rivela essere una pellicola molto interessante e girata in maniera davvero abile da un Lizzani in formissima, a cui da manforte la notevole caratterizzazione di Cavallero ad opera del grande Gian Maria Volonté: con un attorone così il resto del cast non è che abbia troppa possibilità per ritagliarsi qualche spazio, compreso l’antagonista principale, ovvero il commissario interpretato da un Tomas Milian ancora dalla parte della giustizia, prima degli exploit nei panni dei vari malavitosi anni '70 (Giulio Sacchi e il Gobbo su tutti) che nell’immaginario collettivo lo hanno reso l’icona principale del poliziesco italiano.

In molti post che mi hanno preceduto si critica la trovata iniziale del film con l’inchiesta televisiva, io invece l’ho trovata una scelta azzeccata dato che il film narra fatti che sono realmente accaduti. L’unica pecca che, imho, ho potuto rilevare è la mancanza di approfondimento riguardo le vere motivazioni dei banditi. Per il resto il film secondo me risulta una tappa importante nel panorama cinematografico, una sorta di precursore di tutto il genere poliziesco italiano dei successivi anni '70. Non ci resta che sperare che qualche anima pia provveda al più presto ad approntare un master degno di questo nome per riportare il film all’antico splendore in vista di una pubblicazione in dvd.

Bello davvero, dopo un inizio semidocumentaristico forse poco utile alla logica del film, il resto è davvero di livello assoluto. Non ho ben capito cosa c’azzeccasse la telefonata della ninfomane a Tomas Milian, ma pazienza. Che poi il vero Milian probabilmente si sarebbe precipitato a Lugano in meno di 30 minuti :smiley:

Te lo dico io: la ninfomane è Carla Gravina che, se non erro, proprio all’epoca era la compagna di Volonté… ti può bastare come spiegazione? :smiley:

hai scoperto l’acqua calda!questa la sanno anche i gatti e i cani se glielochiedi!

E’ in programmazione su RAISAT questa settimana…nella speranza che non annullino tutto all’ultimo momento come al solito.

chisà se recuperano un master nuovo una volta per tutte :cool:

Master fullscreen e pure i banner sullo sciopero … non poteva andare peggio…

Già, ho abortito la registrazione… 'fanculo

il master era lo stesso dei passaggi su La 7.

Appena finito di vedere il film. Mi ha colpito molto il ruolo di Milian, una recitazione così “impersonale” del cubano non l’avevo mai vista, ma nel complesso risulta adeguata. Per il resto gran film, ottimo Volontè e comunque è sempre un piacere vedere i luoghi dove si abita trasportati sul grande schermo.

Devo dire che il film è molto bello!Ma ho dovuto rivederlo perchè non ricordavo alcuni punti!
Ho anche letto recentemente sul caso e devo dire che il film riproduce molto bene le scene di quella giornata e di quella rapina.

La copia visionata da me ieri alla cineteca Spazio Oberdan a Milano è stata la migliore in assoluto da quando vedo e rivedo questo film che non mi stanca mai. Aggiungendo pezzi di scene che prima non avevo mai visto e che sarebbe dura ricordare ed elencare (ma penso sia stata una copia più lunga di forse qualche minuto), con quasi nessuna imperfezione della pellicola, ha contribuito enormemente alla costruzione del mosaico di uno dei più bei film di Lizzani.

Parole sante.
All’inizio del film, per fare un esempio,

quando c’è il bandito della vecchia scuola che dice “noi eravamo più gentlemen”, sulla sx dell’inquadratura appare la sua scheda segnaletica della questura con tanto di dati ed impronta della mano. Cosa assente nella versione pan&scan, che taglia del tutto questo particolare stringendo sul volto della persona che parla.

La scheda segnaletica di Luigi Rossetti compare anche nell’ultimo passaggio di RAI SAT

Devo dire che alle revisioni il film nel suo complesso regge alla grande. Alla luce di quanto poi affiorato, rimane un po’ di rimpianto per la fretta di mettere su un instant movie che, per via di tale caratteristica, difetta di approfondimento dei personaggi. Sarebbe stato interessante assistere alla genesi e allo sviluppo della “Banda Cavallero”, dalle sedi del PCI alla decisione di intraprendere una sorta di “rivoluzione personale”. Sbavo all’idea di cosa ci avrebbe potuto regalare Volontè.

Casualmente, ho trovato un paio di locations del film, in un paese del varesotto.
Quello che è venduto per un paese torinese non lo è affatto:
il ponte con “i fori” sulle campate e la casa dove i due fuggiaschi alla fine si nascondono sono proprio lì.

Sii più preciso, dicci, dicci…