si e no. non ha una traducibilità monodirezionale. lo si può tradurre, a seconda del contesto e di come è pronunciato sia con l’esclamazione cazzo! rafforzativa che con l’articolo partitivo (del cazzo)
quindi:
sia gesù cristo! cazzo! che gesù ****** del cazzo
è una locuzione sempre più presente in film e serie inglesi e americani (che comunque dalla seconda metà degli 80 a oggi l’hanno scodellata abbastanza spesso); evidentemente in gran bretagna e più ancora negli stati uniti la bestemmia non è avvertita con lo stesso fastidio con cui viene percepita in italia.
Bestemmie in diretta a Cattolica
Cattolica, fine giugno 1994. Al Mystfest di quell’anno viene presentato - in un’arena all’aperto quasi di fronte all’Ariston (Swat ti ricordi dov’era esattamente?) - il film KILLING ZOE di Roger Avery. Viene proiettato in lingua originale con traduzione simultanea in cuffia (come usava allora ai festival). A un certo punto la traduttrice, rendendo in italiano una battuta, se ne esce con una bestemmia esplicita, destando un certo scalpore nel sottoscritto. Purtroppo per pigrizia stavo seguendo la traduzione in cuffia, e non ho quindi fatto caso a quale fosse la frase originale. L’edizione italiana, che vidi in seguito anche in TV, era piuttosto morigerata e non recava ovviamente traccia dei passaggi di dialogo più spinti. All’epoca la cosa mi colpì abbastanza. Un piccolo aneddoto, ma che forse non sfigura in questo thread “cinematografico/blasfemo”.
è uno dei pochissimi film che non ho ancora rivisto in originale, per cui impossibile stabilire se si è trattato di una licenza traduttiva o viceversa, di mio non escludo che sia stata filologicamente corretta, considerato che il personaggio di anglade è lontano bilioni di anni luce da ogni residuo di etica e morale.
una cosa grossomodo analoga accade in climax di noè: i sottotitoli riportano un PD quando il bambino muore folgorato dentro lo sgabuzzino ma non ho ancora avuto modo di verificare se si è trattato di un’iperbole gratuita di chi li ha curati o di un’effettiva bestemmia a monte.
Per Andrea: possibile che il traduttore, diciamo per comodità, abbia usato la bestemmia allo scopo di “rendere” quello che in originale magari era un “Goddamn” o il più esplicito “Jesus fu**ing Christ”. Ricordo un caso analogo, nel 2007, quando al festival triestino proiettarono “Deathproof” di Tarantino, in lingua originale. E i sottotitoli, curati dagli organizzatori, tradussero appunto “Goddamn” in un potente “Porco ***”. Insomma, i festival cinematografici possono essere ritrovo ideale per atei, agnostici e blasfemi. Credenti, prelati e baciapile astenersi prego…
Schramm e Zardoz: molto interessanti i casi da voi ricordati. Resta il fatto - penso sarete d’accordo - che l’impatto di una bestemmia pronunciata verbalmente (oltretutto da una traduttrice donna) è molto maggiore di quello di un’analoga imprecazione blasfema letta nei sottotitoli.
Sempre spiritoso il nostro caro Zardoz…
Un messaggio è stato unito a un argomento esistente: Se non bestemmio, guarda! - Blasfemia nel cinema italiano