Bienvenue chez les Ch'tis - Giù al Nord (Dany Boon, 2008)

Visto Venerdì sera all’UGC Toison d’Or, narra la storia di un povero direttore delle poste che viene trasferito per punizione dal sud della Francia in un piccolo paesello del Nord Pas de Calais. Da questo spunto il film parte prendendo in giro sia gli stereotipi dei francesi del nord (accento, cucina, cultura, abbigliamento) sia quelli dei loro connazionali meridionali. Film esilarante, assolutamente da vedere in francese (e impossibile da tradurre), necessita però di una discreta conoscenza della lingua e della cultura, altrimenti la maggior parte delle battute risulterebbero incomprensibili. Enorme successo di pubblico in Francia (già oltre i 12 milioni di spettatori), a Lille per vederlo bisogna prenotare con 2 settimane d’anticipo.

Avevo notato la pubblicità su qualche sito francese. Non male Danny Boon. Lo ricordo positivamente in Il mio migliore amico con Auteil e in Una Top Model nel mio letto, dove era decisamente superiore all’insignificante protagonista Gad Elmaleh.

Ma che significa Ch’tis?

È il dialetto che parlano gil abitanti della regione, nonché i francofoni del Belgio del sud:

Considera che il Nord Pas de Calais sono le fiandre meridionali, con paesi dai nomi non certo francofoni come Dunkerque o Wissant. Lì si parla, oltre allo Ch’ti, il fiammingo.

Rivisto ieri sera in dvd, il film rimane sempre spassosissimo ad ogni visione. Pronto un remake italiano intitolato Benvenuti al Sud.

Visto stasera nel dvd italiano… non posso non concordare con almayer sul fatto che sia un film spassosissimo (anche se probabilmente per certi Veber o alcuni dei film interpretati da De Funes ho riso sicuramente di più) malgrado la mia scarsa conoscenza del francese mi abbia fatto forzatamente optare per la visione della versione italiana.
C’è da dire comunque che, nonostante le perplessità che nutrivo inizialmente, ho trovato l’adattamento nostrano indubbiamente curato e, nonostante un attimo di spaesamento iniziale, poi si rivela decisamente ben fatto, evitando il tranello della “traduzione” del dialetto ch’ti in uno dei dialetti italiani, come invece di sovente è accaduto in passato per film di questo tipo. Ovviamente l’originale sarà irresistibile, ma se non si conosce quel tipo di dialetto (oltre il francese) l’adattamento è sicuramente più comodo per favorire la comprensione, anche rispetto a eventuali sottotitoli.

Ottimi tutti gli interpreti, regista compreso, che peraltro avevo già avuto modo di apprezzare parecchio accanto a Daniel Auteil ne “Il mio migliore amico” di Leconte. Menzione speciale per le due presenze femminili, oltre che per la bravura anche per la bellezza: soprattutto l’attrice che interpreta la moglie di Kad Merad non mi ha lasciato indifferente, pur interpretando la parte di una cagacaxxi :rolleyes:

In conclusione il film mi ha fatto venir voglia di visitare Lille e tutto il resto della regione :slight_smile:

Non ho ancora visto il remake italico “Benvenuti al Sud”, ma dubito fortemente, per svariati fattori, che possa superare l’originale.

Avendo passato il Natale (o quasi) in Ch’tilandia ovviamente mi sono rivisto, e questa volta con le pupe, il film in questione. Che rimane un gran film comico, con tempi perfetti, certe battute che non mi ricordavo, come quella sul cantante locale, Ch’tevie Wonder. Una della migliori commedie d’oltralpe.

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