Blade runner 2049 (D. Villeneuve, 2017)

Scusa non per farmi gli affaracci tuoi, ma in che cinema sei andato?

In un uci del cazzo, che ha fatto iniziare il film dopo i soliti 20 minuti di pubblicità e che ha spezzato di botta la visione a metà per vendere i mangiarini. La visione non è stata malaccio, comunque. Però stasera me lo vado a rivedè in un multiplex un po’ più lontano ma che merita di più.

Perché?

Zardoz: eh sì, sono rimasto piacevolmente sorpreso, soprattutto dal fatto, come dicevo, che sia un film a sé stante e che m’abbia fatto respirare aria di “cinema” come non la respiravo da tempo. Proprio un gran bel film.

Mi è sembrato uno splendido sequel, ma in qualche modo non indipendente e personale quanto molti, ma non tutti, stanno sostenendo.
Non è questione di snobismo, ma semplicemente penso che si possa amare un film, goderne la visione senza necessariamente elevarlo a gemma rara e unica.
Villeneuve è un regista eccellente, il film dura due ore e mezza e non ti tedia mai.
Però mi sembra che, per muovere lo spettatore all’emozione, abbia bisogno di appoggiarsi alla memoria cinefila, attingendo a un universo creato da altri. Perchè la sceneggiatura fondamentalmente è questo che fa.

Curiosamente, ma direi non casualmente, in un film in cui si parla di ricordi creati artificialmente, il pubblico ha bisogno di reincontrare prima Deckard, e poi Deckard che rivive il suo amore per Rachel, per sentire battere il cuore. Così come accade nel finale, quando Deckard incontra il frutto miracoloso del suo amore con Rachel. Da questo punto di vista, il film costruisce tutta la seconda parte troppo sul senso nostalgico dello spettatore. Tutto questo funziona, non lo metto in discussione, io avevo gli occhi lucidi. Però mi sembra un modo un po’ troppo semplicistico per arrivare a suscitare emozioni. Paradossalmente io mi sono rivisto in K., che crede di aver vissuto un’emozione originale ma invece è stato solo usato, seppure per un fine alto.
In questo senso mi sembra che solo Cameron con Aliens abbia girato un seguito che diviene tutt’altro. Sia formalmente che contenutisticamente. Aliens ha uno stile e un tema di fondo (la lotta tra due ‘madri’) totalmente inediti rispetto al film di Scott del 1979.
Qui, invece, il film lavora come sequel puro. Va bene, è una scelta legittima.
Visivamente il film è bellissimo, ma secondo me non così originale.
Non a caso si tirano fuori paragoni di ogni tipo - da Tarkovskij a Gilliam, da Kubrick a Cameron appunto - ma io non ho scorto nessuna originalità.
Non che fosse necessaria, ci mancherebbe. Ma non ho trovato nulla, nè a livello compositivo che di visual effects, di stupefacente.

Per il resto, però, il film è un prodotto di grandissima cura, con dialoghi sempre superbi e con personaggi centrati. Difficile non ‘innamorarsi’ di tutti le donne del film, da Luv a a Joi, fino alla prostituta Mariette.

Bè (un pò di tempo che non usavo tale intro: così faccio contento qualche forumista…), il film è pieno di ammiccamenti, più o meno evidenti, al capolavoro di Scott (fra i tanti: il primissimo piano dell’occhio, l’origami, Mackenzie Davis conciata da assomigliare a Daryl Hannah). Non a caso c’è sempre Hampton Fancher alla sceneggiatura. Ed è indubbio, come dice Arek, che di “davvero” nuovo alla fin fine non ce n’è: ma dopo più di un secolo di immagini, credo sia impossibile realizzarne di nuove. Anche se ho trovato assolutamente geniali un paio di cose: “la fidanzata” del protagonista, e il momento in cui “si incrociano” due personaggi femminili (chi ha visto il film capisce). Ecco, lì stupore ed emozione ci sono state eccome, anche per un “vecchio squalo” cinefilo come me. E Villeneuve, importante e forse perfino fondamentale, non si è lasciato intimidire (dalla materia trattata) nè schiacciare (dalla responsabilità di dare seguito a una pietra miliare del cinema tout court). Se effettivamente si concretizzerà (come si vociferava mesi addietro) il suo progetto relativo a “Dune”, allora nuovamente c’è da rallegrarsi.

Visto ieri al cinema, grandissimo film. Io adoro il film di Scott, diciamo che quando seppi del sequel ero molto titubante, nonostante Villeneuve mi piace (soprattutto Sicario ma anche Prisoners ed Enemy mi avevano convinto, mentre invece Arrival l’avevo trovato di una noia mostruosa), invece sono pienamente soddisfatto. Visivamente di altissimo impatto, non vedo l’ora di rivederlo quando uscirà in dvd/blu-ray.

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Non dilungandomi troppo, gran film. Nonostante sia un sequel, una perla unica e volendo, indipendente dal predecessore. Atmosfera rimasta invariata, colorazioni con la china, al neon e in seppia fedeli alla pellicola dell’82.
Musica al minimo ma synthizzata come andava fatto.
Gosling mi è piaciuto assai. Veste il ruolo alla perfezione. Ford, si, un Ford consunto ma vero. Sofferente. Meritava forse più spazio? Forse… ma la storia, più post-apocalittica rispetto agli influssi hard-boiled dell’opera di Scott, lo ha partorito così. Ben venga. Una trama che tocca le corde dei sentimenti.
Bello. Bello. Io non riesco a compararlo con l’originale. È come avere due opere, indipendenti e preziose che, volendo, hanno un filo conduttore.

Ma infatti non sono da comparare, secondo me. Sì, è ovvio che il sequel parte dall’originale, ma poi prende la sua strada, pur avendo i richiami obbligati e facendo parte dello stesso universo (per forza di cosa, cazzo, è il sequel). Più spazio per Ford? Per me è perfetto così com’è. Se avesse avuto più spazio allora sì che avrebbe cominciato ad avere la puzza di sequel di oggi. Qua è il nuovo protagonista del nuovo film che indaga e che ha bisogno di parlare con Deckard.

L’ho rivisto. Confermo bene o male tutto quello che ho detto. Oddio, ammetto che Rachel, stavolta m’è parsa un po’ più di plastica e inquietante (non nel senso buono) della prima volta che l’ho visto ma, cazzo, almeno non è Leya alla fine di rouge one! E poi è bello il fatto che continua a rimanere ambigua la questione di Deckard-replicante. Non è vero che se è invecchiato vuol dire necessariamente che sia umano. Anche Bautista è invecchiato all’inizio.

Un gran bel film. Meno male, va’.

In questo film il suo unico ruolo sembra quello di chi deve “spiegare a parole” quello che, allo spettatore, e’ stato raccontato per immagini.

[SPOILER]l protagonista recupera un calzino da neonato e poi scorge un numero inciso su un albero che somiglia ad una data? La scena successiva Il commissario dice: “Hai trovato un calzino da bambino? E questo numero? sembra una data! Di nascita? Di morte? devi scoprirlo!” :slight_smile:

Uno scheletro di una donna riporta segni di un parto cesareo (che gia’ questa cosa e’ strana; ma io non sono un medico quindi sospendo il giudizio) e poi viene identificato, piccolissimo, un numero di serie analogo a quello impresso nel bulbo oculare di un replicante ucciso dieci minuti prima?

La scena successiva il commissario sorpreso esclama: “Ma quindi era un replicante! E come e’ possibile che abbia partorito??”

[/SPOILER]

E’ bello che certi sceneggiatori considerino le tue capacita’ cognitive a livello di un protozoo! :slight_smile:

Ciao!
C.

Sono tornato a vederlo un paio di giorni prima di partire per il Viet. E sinceramente mi è piaciuto ancora di più. Azzardo: il miglior sequel dai tempi di “Aliens”. Grazie, Villeneuve…

Visto poco dopo la sua uscita.
Inferiore al primo ma Immensa potenza visiva e impatto grafico, il film è da seghe a 2 mani se fruito in una sala attrezzata con un impianto 4DX .
Gosling si conferma grande volto e grande attore, ma i riflettori erano tutti puntati sulle scene con Ford, ancora un vecchio bastardo più che in forma.
Telefonato dall’inizio alla fine, molti dettagli non mi hanno convinto, Rutger Hauer l’ha presa bene che non e’ stato invitato, e a quanto leggo a molti ha deluso.
Ma che vi devo dire, a me le distese di luci futuristiche, le musiche magistrali e la predominanza della terra bruciata mi hanno , citando il Calboni, totalmente sconvolto.

Preso ieri il br, della Sony. Inevitabilmente, l’“impatto” visivo è drasticamente ridimensionato. Ma la qualità tecnica è di eccellenza, e il film c’è, eccome. Mi auguro che in home-video venga “scoperto” dai tanti, TROPPI, che non lo hanno (colpevolmente) visto in sala. Per quelli che invece già lo amano, l’acquisto è obbligato.
P.S. Villeneuve nel frattempo ha confermato che il suo prossimo film sarà l’adattamento di " Dune". Fremo di emozione…

una info… ma tra le uscite in bluray di blade runner 2049… c’è la versione IMAX ???
magari … anche in un edizione estera…

No, nemmeno all’estero. Anche perché bisognerebbe “riformattare” il film, o almeno parte di esso…

ah ok … grazie

avevo visto questo link (https://www.imax.com/movies/blade-runner-2049) e pensavo esistesse una versione su bluray …

Oscar alla fotografia e agli effetti speciali. Il doveroso “minimo sindacale”, direi. Aggiungo solo che per Roger Deakins (il quale ha girato DODICI film coi fratelli Coen) era la QUINDICESIMA candidatura: anche lui ha dovuto sudarsela, la statuetta…