Anche secondo me l’inizio è un po’ lento, cominciavo a farmi l’idea che Buried fosse una roba sin troppo ambiziosa (e noiosa). Invece col passare dei minuti mi sono affezionato sempre di più a quelle 6 pareti di legno e al disgraziato che vi era intrappolato. Il finale effettivamente è forse la cosa migliore, cinico, duro, senza sconti. E in quell’ottica, diventa straziante la telefonata con la moglie, così come la commozione di Reynolds quando sente la voce del figlio nella segreteria telefonica di casa.
Buried è il classico film dove ad ogni scena (oddio, parlare di scena è un concetto curioso con Buried…) ti chiedi: “e se fossi io al suo posto?” E infatti mi pare che all’epoca dell’uscita in sala ci fosse stato il solito codazzo (promozionale o meno) di malori e mancamenti con tanto di autombulanze a sirene spiegate. Almeno così scrissero sui giornali.
A parer mio però, il virtuosismo “tecnico” non deve distogliere dal plot, e invece questo rischio c’è. Tutti a dire di quanto sia “figo”, estremo, diverso, sperimentale Buried, per la sua testardaggine nello svolgersi tutto nella bara per 94 interminabili minuti; ok, vero, però, come lo stesso Cortés dice, Buried è innanzitutto un thriller, che vive del fatto che vuoi continuamente sapere cosa accadrà dopo, e perché, e come. Esiste un climax, come in ogni thriller che si rispetti, e c’è il finale ad effetto.
La scena col serpente non l’ho trovata così forzata o inutile, alla fine, in 94 minuti, dei diversivi occorrevano, io non ne sono rimasto infastidito; poi, de gustibus…
ho ricevuto il warning per presunto spoileraggio. Francamente non ho ben compreso cosa avrei spoilerato, non ho raccontato nulla che abbia a che fare con la fine del film, con elementi nodali o con colpi di scena di alcun tipo. Ho citato singole scene, per contestualizzare le mie argomentazioni, ma nulla che togliesse il gusto di vedere il film a chi non lo ha visto. Subisco da bravo soldatino, ma, come detto, veramente non comprendo.
Dire “la scena del serpente” o “la telefonata alla moglie” è la stessa cosa che scrivere “Significativo a mio avviso il capitolo degli imbonitori telefonici” … se devo esprimere un parere su un punto del film dovrò pur scrivere una qualche coordinata che identifichi il dove e il quando, altrimenti tanto vale dire: “il film è bello in quel punto lì e pure in quello là”.